Intesa SanPaolo: preview utili con tassi Bce alti per più tempo. L’assist all’NII c’è ancora
I conti di Intesa SanPaolo sono ormai alle porte. Dopo la trimestrale di UniCredit, attesa per mercoledì prossimo 24 luglio, sarà la banca italiana guidata dal ceo Carlo Messina a diffondere i numeri relativi al secondo trimestre del 2024.
Oggi le azioni ISP puntano verso l’alto in attesa dell’annuncio sui tassi da parte della Bce, e a fronte di un indice Ftse Mib che riporta anch’esso un trend solido.
Intesa SanPaolo e altre banche: NII ancora blindati da tassi Bce
La data clou per Intesa SanPaolo è il 30 luglio: sarà quello il giorno in cui Piazza Affari conoscerà la performance degli utili, del margine netto di interesse e di tutte le altre voci principali di bilancio dell’istituto di credito.
Quell’effetto negativo dei tagli dei tassi della Bce sulla redditività delle banche dell’area euro e in questo caso delle banche italiane, paventato verso la fine del 2023, non preoccupa più di tanto:
ormai è chiaro che la Banca centrale europea non annuncerà quest’anno quei tagli imponenti ai tassi dell’area euro che diversi analisti avevano previsto diversi mesi fa:
dopo il primo taglio mini dei tassi del 6 giugno scorso, è molto probabile che Lagarde confermi oggi lo status quo.
Se ne riparlerà, semmai, a settembre, forse ancora a dicembre:
ma i tassi dell’area euro rimarranno alti – a meno di gravi shock – per un periodo di tempo più lungo delle attese, motivo per cui le banche non dovranno temere di certo la fine di quell’assist sull’NII arrivato dalla Bce.
Vero, allo stesso tempo, che non essendoci più quelle strette monetarie che hanno caratterizzato la politica monetaria europea nel 2022 e nel 2023, quel sostegno dei tassi al margine netto di interesse sarà inevitabilmente inferiore rispetto agli anni precedenti.
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“Margine netto di interesse ancora resiliente per effetto tassi”
Tornando al caso specifico di Intesa SanPaolo, gli analisti di Bloomberg Intelligence ritengono che conti del secondo trimestre della banca potrebbero evidenziare “un margine netto di interesse ancora resiliente”, proprio “grazie a “tassi di interesse alti per un periodo di tempo più lungo”.
Non viene esclusa neanche la possibilità che l’outlook sull’NII dell’intero 2024 venga rivisto al rialzo, “nonostante la crescita del 5% per quest’anno, calcolata” dagli esperti.
“E’ tuttavia improbabile che le entrate legate alle commissioni” confermino la solidità riportata nel corso del primo trimestre.
Per il secondo trimestre del 2024, il consensus di Bloomberg prevede un utile netto di 2,295 miliardi di euro per Intesa SanPaolo, praticamente piatto rispetto ai 2,301 miliardi incassati nel primo trimestre dell’anno; l’utile operativo è atteso crescere a 3,906 miliardi, rispetto ai 3,341 miliardi dei primi tre mesi del 2024, mentre i ricavi sono stimati a 6,667 miliardi, in lieve calo rispetto ai 6,732 miliardi del primo trimestre.
Gli analisti di Bloomberg prevedono al contempo una disciplina sui costi che aumenterebbe a loro avviso la credibilità della promessa fatta da Intesa di riportare quest’anno “spese stabili”.
Anche l’outlook sulla qualità degli asset è positivo.
Il nodo è però rappresentato dal fatto che è improbabile un ulteriore miglioramento del costo del rischio (CoR) stimato dal consensus, dopo che gli stessi analisti di Bloomberg Intelligence hanno detto di prevedere un calo degli accantonamenti di riserve, per far fronte a future perdite sui crediti, pari a -7% per quest’anno, partendo dai conti del primo trimestre.
Il CET 1 Ratio di Intesa SanPaolo è atteso in crescita al 13,4%, mentre “il rapporto cost to income dovrebbe attestarsi vicino al 40%”.
Per quanto riguarda il trend del titolo, Bloomberg indica un rapporto prezzo-valore di libro pari a 1,1 volta, associato a un ratio price-to-earnings (P/E) vicino a 8 volte:
in entrambi i casi, gli analisti precisano che “si tratta di valori superiori a quelli che contraddistinguono le altre banche italiane”.
Intesa SanPaolo: il punto su dividendi e buyback
Riguardo ai dividendi, va ricordato che, nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025, Intesa SanPaolo ha annunciato di prevedere la distribuzione di dividendi cash corrispondenti a un payout ratio sul risultato netto consolidato pari al 70% in ciascun anno del Piano ricordando che, a valere sui risultati del 2023, è stato pagato un acconto dividendi cash pari a 2,6 miliardi di euro a novembre 2023 e un saldo dividendi cash pari a 2,8 mld di euro a maggio 2024, per una distribuzione complessiva pari a 5,4 mld di euro.
Nel mese di giugno Intesa ha inoltre avviato un piano di buyback del valore di 1,7 miliardi di euro.
La banca ha annunciato che alla data del 12 luglio 2024, dall’avvio del programma, le azioni complessivamente acquistate sono state 225.393.499, pari a circa l’1,23% del capitale sociale, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 3,4915 euro, per un controvalore totale di 786.960.648,98 euro.
Per quanto riguarda il titolo, la performance rimane decisamente positiva: su base settimanale le azioni hanno guadagnato il 2,5%, mentre su base mensile il trend è di un rialzo del 6,4% circa.
Dall’inizio del 2024 le azioni sono salite del 39,2% circa, mentre su base annua e negli ultimi tre anni le performance sono rispettivamente di aumenti pari a +47%,7% e di oltre il 72%.
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