Notizie Notizie Mondo Goldman bullish sulle azioni e neutrale sui bond, cruciali crescita e tassi

Goldman bullish sulle azioni e neutrale sui bond, cruciali crescita e tassi

20 Febbraio 2024 15:10

Dopo aver iniziato il 2024 con una posizione neutrale su azionario e obbligazionario, Goldman Sachs sta rivedendo la propria asset allocation con una preferenza per l’equity rispetto ai bond. Ecco le indicazioni della banca d’affari, contenute nel suo report GOAL: Global Opportunity Asset Locator.

Goldman overweight sull’equity

Goldman Sachs ha alzato il rating sull’azionario globale a “overweight”, rispetto al “neutral” assegnato a inizio anno. L’upgrade è sostenuto principalmente dalle prospettive di crescita economica e di imminente ripresa dell’attività manifatturiera.

I dati pubblicati di recente mostrano infatti segnali di miglioramento del comparto manifatturiero, negli Usa e a livello mondiale, e hanno contribuito a determinare una performance cross-asset più pro-ciclica, con un rialzo dell’azionario e un ribasso dell’obbligazionario.

In realtà, Goldman si attende ancora rendimenti modesti per l’equity; tuttavia, il rapporto rischio/rendimento sembra più interessante rispetto a quello del credito. Una sfida fondamentale è legata al fatto che il sentiment e il posizionamento sono già piuttosto rialzisti, mentre i premi per il rischio sono contenuti.

I fattori di incertezza per la crescita

Storicamente, una ripresa del settore manifatturiero a livello globale ha innescato una forte rotazione verso gli asset rischiosi. Tuttavia, questo si è solitamente verificato partendo da livelli di PMI più bassi e in seguito ad una recessione.

Inoltre, le azioni statunitensi non hanno sottoperformato le obbligazioni né registrato rendimenti negativi nel 2023, il che è insolito, anche se dovuto in parte alla forte performance dei Magnifici 7.

Nel 2024, Goldman si attende che la crescita diventi un motore più importante della propensione al rischio. Per contro, le prospettive di crescita degli utili rimangono relativamente modeste, a causa della minore crescita dei ricavi e dello spazio limitato di espansione dei margini. In tale contesto, le maggiori opportunità potrebbero risiedere nei settori pro-ciclici rimasti attardati negli ultimi mesi, su cui puntare con un approccio selettivo.

Goldman conferma view neutrale sui bond

Goldman rimane invece “neutral” sull’obbligazionario. “Riteniamo che, nel nostro scenario macro di base, i rendimenti a più lunga scadenza rimarranno con ogni probabilità ampiamente entro un determinato range, ma le obbligazioni dovrebbero fungere da cuscinetto per gli asset rischiosi in caso di shock negativi sulla crescita.”

Nel frattempo, la correlazione tra azionario e obbligazionario dovrebbe diventare più negativa con la continua normalizzazione dell’inflazione. “Riteniamo che i cicli di taglio delle banche centrali siano attualmente sottostimati, soprattutto in Europa. Ci aspettiamo un irripidimento delle curve, considerando un contesto di crescita resiliente, che suggerisce un calo minore dei rendimenti a più lungo termine.”

Per Goldman esistono dunque opportunità selettive per generare valore. La banca è overweight sulle obbligazioni europee a lunga scadenza, neutrale sui Treasury statunitensi e underweight sui titoli di Stato giapponesi. “Anche se prevediamo un continuo calo della volatilità dei tassi nel 2024, la crescita sostenuta e la continua incertezza politica potrebbero rallentare il declino”.

Banche centrali e tassi ancora sotto i riflettori

Goldman sottolinea come i cicli di allentamento della politica monetaria siano stati storicamente di sostegno agli asset rischiosi, ma potrebbero esserlo meno quest’anno “poiché i mercati hanno già scontato gran parte dell’alleggerimento dei tassi” previsto dalle banche centrali.

Secondo la banca, c’è il rischio che i solidi dati statunitensi portino ad una politica più aggressiva. “Anche se i nostri economisti rimangono ottimisti sull’inizio dei cicli di tagli, un eventuale aumento eccessivo e troppo rapido dei rendimenti reali potrebbe diventare controproducente”.

Secondo lo strumento FedWatch del CME, i trader vedono una probabilità di poco superiore al 50% che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse di 25 punti base a giugno.

Nel frattempo, gli operatori di mercato continueranno a valutare i dati economici in arrivo per determinare la traiettoria dei costi di finanziamento.

Ricordiamo infine che Goldma Sachs ha appena alzato il target dell’S&P 500 statunitense per quest’anno a 5.200 punti, aspettando l’appuntamento chiave di domani sera con la trimestrale di Nvidia, che potrebbe determinare il tono dei mercati nelle prossime sedute.