Germania, l’accelerazione dell’inflazione rafforza la stretta della BCE
Nel mese di giugno, l’inflazione in Germania ha nuovamente accelerato a differenza del drastico calo in Spagna, secondo i dati dell’ufficio di statistica tedesco Destatis. L’inflazione nella prima economia dell’Eurozona ha registrato una crescita, nel mese di giugno del 6,4% su base annuale rispetto al 6,1% nel mese precedente. Sale anche su base mensile (+0,6%) rispetto il calo dello 0,1% nel mese precedente. Numeri che confermano la stretta monetaria della BCE, annunciata in occasione del Forum di Sintra.
Germania, l’inflazione sale. In calo in Italia e Spagna
Pressioni inflazionistiche spinte dall’effetto dalle agevolazioni offerte dal governo di Berlino ancora nel 2022 per aiutare i cittadini in difficoltà economica, in particolar modo il biglietto ferroviario ultra economico al prezzo di 9 euro, ha spinto la crescita dei prezzi al consumo al 6,8% a giugno.
In Spagna, nel frattempo, come abbiamo già anticipato, l’inflazione headline si è notevolmente indebolita tornando sotto l’obiettivo del 2% della BCE, all’1,9% a/a. Anche i dati dell’Italia registrano un calo delle pressioni inflazionistiche nel mese di giugno, al 6,4% rispetto al 7,6% a/a nel mese precedente. Ma nonostante il calo rimane molto spora il target dell’Istituto di Francoforte.
I dati dei vari paesi dell’Eurozona mostrano come le tendenze dei prezzi nella regione continuino a variare notevolmente, a quasi un anno dall’inizio del ciclo dei rialzi dei tassi di interesse della BCE. L’istituto di Francoforte ha già confermato, che proseguirà con i rialzi nel meeting di luglio, ma i numeri di oggi aprono le possibilità anche per un rialzo a settembre.
Ora il focus degli investitori, per capire meglio quali potrebbero essere le prossime mosse sui tassi della BCE, rimane sull’inflazione dell’Eurozona in uscita domani, venerdì 30 giugno alle 11:00.
“Nell’ultimo anno i lavoratori sono stati colpiti dello shock inflazionistico, assistendo a un forte calo dei salari reali, che sta innescando un processo di recupero salariale sostenuto”, ha dichiarato da Sintra, la presidente della BCE, Christine Lagarde. “Questo sta spingendo verso l’alto altre misure dell’inflazione sottostante che catturano più pressioni sui prezzi interni”.
Gli analisti continuano a scontare un tasso terminale relativo al tasso sui depositi della BCE al 4%. Il che vorrebbe dire almeno altri due rialzi di 25 punti base, possibilmente nelle riunioni di luglio e settembre.
Il commento degli analisti
Secondo il parere dell’economista di Bloomberg Martin Ademmer: “L’inflazione in Germania è aumentata notevolmente a giugno e stimiamo che l’inflazione core abbia fatto un balzo ancora maggiore e potrebbe aumentare ulteriormente durante l’estate. Ciò è dovuto principalmente agli effetti base e alle variazioni di peso nel paniere dei consumi, dunque ancora cattive notizie per la BCE. Prevediamo altri due aumenti di 25 punti base a luglio e settembre, prima che il ciclo di rialzi giunga al termine”.
Mentre secondo quanto afferma la Bundesbank in un report, “è probabile che le pressioni di fondo sui prezzi rimangano molto elevate per il momento. Ciò comporta il rischio che coloro che fissano salari e prezzi si orientino sempre più verso tassi di inflazione più elevati. Il calo dell’inflazione potrebbe quindi essere più lento del previsto”.
Le proiezioni della BCE di questo mese hanno mostrato un rallentamento dell’inflazione in media del 2,2% nel 2025, ma la previsione della Bundesbank per la Germania nello stesso periodo si attesta al 2,7%.