Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Fed, ci siamo: taglio tassi ma senza recessione Usa. Wall Street dice -50 pb rischiando sell da delusione. L’attenti di BlackRock

Fed, ci siamo: taglio tassi ma senza recessione Usa. Wall Street dice -50 pb rischiando sell da delusione. L’attenti di BlackRock

18 Settembre 2024 07:43

Il grande giorno è finalmente arrivato: oggi, mercoledì 18 settembre, la Fed di Jerome Powell annuncerà il suo primo taglio dei tassi sui fed funds Usa in più di quattro anni, ovvero dalle riduzioni che si resero necessarie nel 2020 con l’esplosione della pandemia Covid-19.

Anche la banca centrale americana, insomma, finalmente è attesa muoversi, per abbassare quei tassi Usa che, al  range compreso tra il 5,25% e il 5,5%, viaggiano al record degli ultimi 23 anni, dopo essere stati alzati in modo incessante, con strette monetarie che sono state anche pari a +75 punti base, dal marzo del 2022 al luglio del 2023:

In attesa del grande annuncio, Wall Street ha visto il Dow Jones e lo S&P 500 testare nella sessione di ieri nuovi valori record di sempre, mentre sui mercati e anche tra gli economisti si è riacceso l’outlook di un taglio dei tassi Usa di 50 punti base da parte della Fed, con tanto di interrogativo praticamente d’obbligo: i mercati stanno tornando a prezzare di nuovo uno scenario poco realistico?

Wall Street, e di conseguenza l’azionario globale, rischiano un nuovo, ennesimo bagno di realtà, ergo brusco risveglio, sotto forma di nuovi sell?

BlackRock Investment Institute ha già pubblicato la sua view sulle imminenti decisioni di politica monetaria, con tanto di alert lanciato alle colombe. “L’economia americana è resiliente e l’inflazione rimane ostinata”. Perchè, dunque, speculazioni così tanto dovish?

Tassi: a Wall Street grande incertezza su cosa farà la Fed domani

Non aiuta Wall Street l’elevata incertezza su quella che sarà l’entità del primo taglio dei tassi successivo ai continui rialzi dei due anni precedenti, varati dalla banca centrale americana per far rientrare la minaccia dell’inflazione:

se fino alla fine della scorsa settimana, sui mercati dominavano le scommesse su un primo taglio dei tassi di 25 punti base, complici le ultime indicazioni relative sia al mercato del lavoro che all’inflazione Usa, nelle ultime sedute di Wall Street le aspettative di un taglio più importante, pari a -50 punti base, sono tornate a riaccendersi in modo importante, fattore che ha messo sotto pressione i rendimenti dei titoli di stato americani, ovvero dei Treasury.

Stando al trend dei futures sui fed funds, i trader scommettono ora su un taglio dei tassi di mezzo punto percentuale con una probabilità del del 63% che i tassi, e di appena il 37% di una riduzione di 25 punti base.

La probabilità di una sforbiciata di 50 punti base, pari al 63%, è in rialzo rispetto a quella di venerdì scorso, pari al 47%, e praticamente il doppio rispetto al 30% dei giorni anche precedenti, ma lievemente inferiore rispetto a quella di ieri, pari al 67%.

Le scommesse più dovish non potevano non avere conseguenze sul dollaro Usa, che oggi scivola nei confronti dello yen di più dello 0,70%, con il rapporto dollaro-yen (USD-JPY) in flessione di oltre lo 0,70%, a quota JPY 141 circa.

Ma, mercati a parte, quali sono le scommesse degli analisti? La Cnbc ha riportato l’outlook degli esperti di Macquarie, che si sono focalizzati piuttosto sulla svolta di politica monetaria che, a prescindere dall’entità dei tagli, la Fed si appresta a varare:

“A prescindere dall’annuncio di mercoledì (domani), che potrà essere di un taglio di 25 punti base o di 50 punti base, noi crediamo che il messaggio della Fed sarà dovish”.

BlackRock suona campanello d’allarme: si prezzano troppi tagli

Diversa l’opinione degli analisti di BlackRock, che hanno avvertito che i mercati sono tornati a prezzare una carrellata di tagli decisamente superiore a quella che, invece, si manifesterà nella realtà dei fatti.

La scommessa dei trader, viene fatto notare, è di tagli complessivi di 120 punti base nel corso del 2024, e di un totale di tagli di 250 punti base entro la fine del 2025, che porterebbero i tassi sui fed funds a scendere al 2,8%-2,9% entro la fine dell’anno prossimo, rispetto al range attuale pari al 5,25%-5,5%.

Troppi tagli, frena BlackRock, che torna a fare il check up dell’economia Usa, mettendo in evidenza che non è certo una richiesta di aiuto quella che il Pil degli Stati Uniti sta lanciando.

Con la Fed che sta iniziando a tagliare, i mercati stanno prezzando tagli profondi come quelli delle recessioni del passato”.

Ma “noi crediamo che queste aspettative siano eccessive”, in quanto, hanno spiegato gli analisti, nonostante il recente aumento del tasso di disoccupazione, l’occupazione sta ancora crescendo e le strozzature dell’offerta continueranno a esercitare una pressione al rialzo sui prezzi (leggi inflazione).

Non solo:

L’invecchiamento della forza lavoro, deficit di budget persistenti e l’impatto di cambiamenti strutturali, come la frammentazione geopolitica, dovrebbero mantenere l’inflazione e i tassi più elevati durante il medio termine”.

Di conseguenza, BlackRock è underweight, ovvero bearish, ribassista, sui Treasury di breve termine, in quanto a suo avviso i tassi starebbero prezzando in modo eccessivo i tagli che saranno effettivamente decisi dalla Fed di Jerome Powell.

La divisione di ricerca del colosso Usa ha annunciato anche di avere reiterato la valutazione overweight su Wall Street, motivando il suo ottimismo con la fiducia nei confronti dell’impatto che il business dell’intelligenza artificiale (AI) avrà sulla corporate America.

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Occhio ai commenti che sono arrivati nelle ultime ore da altri economisti e strategist.

Tassi Fed: su le scommesse taglio -50pb. Rischio delusione?

Alla vigilia dell’annuncio sui tassi della Fed, Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm, ha confermato la “forte aspettativa di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nella riunione di domani” che ha rasserenato nella giornata di ieri Wall Street, in particolare il Dow Jones, che ha chiuso la seduta a un nuovo valore massimo di chiusura.

“I mercati stanno scontando una mossa aggressiva da parte della Fed, con le probabilità di un taglio di 50 punti percentuali salite al 70% dal 30% della scorsa settimana, aumentando, forse, il rischio di delusione se la banca centrale americana taglierà di 25 punti percentuali. Il riprezzamento di un taglio dei tassi più profondo ha favorito gli asset più rischiosi, mentre il dollaro e i rendimenti obbligazionari sono scesi”, ha fatto notare il CIO.

Fed: quanti tagli nel 2024 e nel 2025. Mercati VS T. Rowe Price

Punta su un taglio di mezzo punto percentuale Blerina Uruci, Chief US Economist, T. Rowe Price, che ha scritto in una nota di aspettarsi che “il Fomc taglierà i tassi d’interesse di 50 pb nella riunione di mercoledì, in quella che è una decisione complessa”.

C’è un insolito grado di incertezza sull’entità dell’allentamento della politica monetaria, dato quanto siamo vicini alla decisione del Fomc, e i mercati stanno valutando la decisione tra un taglio di 25 pb e 50 pb con il lancio di una monetina”, ha fatto notare Uruci, mettendo in evidenza che “questo livello di incertezza va contro la precedente affermazione del presidente Powell – rilasciata in occasione del simposio di Jackson Hole–  secondo cui la tempistica e l’entità del primo taglio in questo ciclo sarebbero stati consequenziali, il che implicava che il primo taglio sarebbe stato ben telegrafato dalle comunicazioni del Fomc”.

Le stesse comunicazioni del Fomc, almeno all’ “epoca del discorso di Powell a Jackson Hole, sembravano convergere verso il sostegno a un ritmo metodico di tagli di 25 pb costanti per riunione quest’anno, in risposta al recente raffreddamento del mercato del lavoro e al rallentamento dell’inflazione”. Sorprendente dunque la giravolta dei mercati, che ora puntano in modo più significativo su una riduzione dei tassi più aggressiva.

Guardando all’intero 2024 e 2025, la responsabile economista della divisione Usa di T. Rowe Price ha indicato che “il punto mediano del Fomc mostrerà tagli di 100 pb nel 2024 e altri 100 pb nel 2025, lasciando i tassi di interesse a un livello leggermente superiore alla stima del tasso a lungo termine (2,8%) del Fomc”.

Per la riunione imminente, anche Uruci stima un taglio dei tassi di 50 pb, accompagnato dall’indicazione di “tagliare i tassi di 25 pb ad ogni riunione di quest’anno”, in linea con quella che dovrebbe essere “un’interpretazione più benevola dei recenti dati economici e del mercato del lavoro”.  Da qui a un anno, tuttavia, le scommesse dei mercati sarebbero eccessive anche secondo l’economista T. Rowe Price:

“Continuo a ritenere che nei prossimi 12 mesi la Fed probabilmente taglierà di circa 125 pb – 150 pb rispetto ai 250 pb prezzati dal mercato. Inoltre, se la Fed anticiperà l’azione politica e le condizioni finanziarie si allenteranno ulteriormente dopo la riunione di settembre, ciò fornirà ulteriore sostegno all’economia e arresterà qualsiasi ciclo nascente di decelerazione“, ha concluso Blerina Uruci.

Ma è lo stesso ex Fed a chiedere taglio di 50 punti base

Tornando alla cronaca di oggi, un appello a favore di un taglio di 50 punti base è arrivato nelle ultime ore da un ex esponente della stessa Fed, ovvero dall’ex presidente della Fed di Dalls Robert Kaplan che, interpellato dalla CNBC , ha auspicato una manovra forte da parte della Banca centrale americana.

“Se fossi seduto a quel tavolo, chiederei in questa riunione un taglio di 50 punti base”.

Kaplan ha detto di ritenere che la Fed sia tra l’altro in ritardo di una riunione circa visto che, a suo avviso, il primo taglio dei tassi dopo la carrellata continua di strette monetarie avrebbe dovuto essere annunciato a “luglio, più che a settembre”.

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Fed spaccata su direzione tassi?

Ha detto la sua anche François Rimeu, Senior Strategist, Crédit Mutuel Asset Management, scrivendo in un commento dedicato alla Fed che, “sebbene la decisione tra un taglio di 25 o 50 punti base (bps) sia ancora in sospeso, ci aspettiamo che i funzionari della Fed sostengano un primo taglio dei tassi di 50 bps a settembre, sulla base dei dati attuali, con uno o due ulteriori probabilmente entro la fine dell’anno a causa dei crescenti rischi di ribasso del mercato del lavoro statunitense”.

“Anche le recenti notizie trapelate dal Financial Times e dal Wall Street Journal indicano che la Fed probabilmente taglierà di 50 punti base”, ha indicato Rimeu, elencando così le aspettative della divisione di ricerca di Crédit Mutuel Asset Management:

  • La Fed ridurrà il tasso sui federal funds dello 0,50%, portando l’intervallo target al 4,75%-5%. Ciò riflette la crescente fiducia del Fomc che l’inflazione stia tornando verso l’obiettivo del 2%, nonostante i dati dell’IPC core di agosto abbiano leggermente superato le aspettative. Prevediamo che la decisione non sarà unanime.
  • Il presidente della Fed Jerome Powell segnalerà probabilmente che il ritmo e l’entità dei futuri tagli dei tassi dipenderanno dai dati economici complessivi e dall’equilibrio dei rischi.
  • Powell dovrebbe ribadire che i rischi per l’occupazione sono in aumento. Tuttavia, sottolineerà che, nonostante una certa moderazione, il mercato del lavoro statunitense rimane forte, con bassi livelli di licenziamenti e un tasso di disoccupazione ancora favorevole rispetto agli standard storici.
  • Per quanto riguarda la Sintesi delle Proiezioni Economiche (SEP), non ci aspettiamo cambiamenti significativi alle previsioni di crescita e inflazione, anche se prevediamo un aumento della disoccupazione sia nel 2024 che nel 2025. Tuttavia, è probabile che il Fomc rimanga diviso sulla direzione futura della politica monetaria, con proiezioni che suggeriscono potenzialmente tagli di 100 punti base nel 2024.

“In sintesi – ha concluso Rimeu – la Federal Reserve statunitense si unirà ad altre banche centrali, come quelle europee, nel tagliare i tassi di interesse, iniziando con una riduzione di 50 pb a settembre. È improbabile che il presidente Powell fornisca indicazioni chiare sulle riunioni future, dato che il Fomc adotta un approccio meeting by meeting. Prevediamo un tono più dovish a settembre a causa dei rischi di ribasso del mercato del lavoro”.