Banche centrali, non solo Fed: in arrivo le riunioni di BoE e BoJ
I riflettori dei mercati sono puntati sulla Federal Reserve, che mercoledì annuncerà la propria decisione sui tassi di interesse – taglio di 25 o 50 punti base – in uno degli incontri più incerti degli ultimi mesi. Ma al di là della Fed, nei prossimi giorni si riuniranno anche altre importanti banche centrali, tra cui spiccano la Bank of England e la Bank of Japan. Ecco cosa aspettarsi dai meeting della BoE e della BoJ, in calendario rispettivamente giovedì 19 e venerdì 20 settembre.
BoE: le attese del mercato per la riunione di giovedì
Per quanto riguarda la banca centrale britannica, le attese sono per il mantenimento dello status quo. La Bank of England dovrebbe confermare i tassi di interesse al 5%, dopo il taglio di 25 punti base effettuato ad agosto. Una nuova riduzione è prezzata dal mercato con una probabilità di circa il 24%.
Come evidenziato da Goldman Sachs, i dati più recenti e i commenti dei funzionari della BoE indicano un approccio cauto alla normalizzazione della politica monetaria nel breve termine. Gli esperti della banca d’affari statunitense si aspettano che il comitato di politica monetaria possa riprendere con tagli sequenziali a partire da novembre fino a raggiungere un tasso terminale del 3% nel terzo trimestre del 2025.
Mps prevede a sua volta un costo del denaro inalterato, ponendo l’accento sull’inflazione (soprattutto da servizi) ancora resiliente e sulla volontà espressa dal governatore Bailey di procedere con i tagli in maniera graduale.
Attenzione a possibile sorpresa inflazione UK
Anche PIMCO ritiene altamente probabile una pausa da parte della Bank of England nella riunione di giovedì, a meno che l’inflazione di agosto, in uscita mercoledì, non sorprenda significativamente al ribasso. Le attese sono per un dato stabile al 2,2% su base annua e un Cpi core in accelerazione dal 3,3% al 3,6%.
“Il taglio dei tassi di agosto è arrivato al photofinish e la BoE non ha adottato un atteggiamento così dovish come altre banche centrali. Prevediamo che il prossimo taglio avverrà a novembre, con successivi tagli più rapidi.”
Nel complesso, “l’inflazione continuerà a diminuire” e “la crescita dei salari nel Regno Unito si sta attenuando, attestandosi circa al 4%, il che indica un contesto più favorevole a futuri tagli dei tassi.”
Per quanto riguarda il Quantitative Tightening, “ci aspettiamo che la BoE mantenga un ritmo di 100 miliardi di sterline all’anno”, conclude Pimco.
Le previsioni sul meeting della BoJ
Anche dalla banca centrale nipponica, che annuncerà le proprie decisioni venerdì, non sono previste modifiche al livello dei tassi, dopo i due aumenti di quest’anno. Tuttavia, come sottolineato da Mps, il meeting “sarà importante soprattutto per le indicazioni che ci fornirà sui possibili futuri rialzi”, con una stretta da 10 punti base entro dicembre prezzata al 90% dai mercati.
Il governatore della BoJ, Kazuo Ueda, ha affermato nei giorni scorsi che la banca centrale aumenterà i tassi solo se i prezzi risulteranno in linea con le previsioni. Indicazioni confermate dal membro del consiglio Junko Nakagawa, secondo cui la politica monetaria verrà adeguata a condizione che l’economia si comporti in linea con le proiezioni dell’istituto.
I prossimi dati sull’inflazione sono in programma proprio venerdì, in concomitanza con la riunione. Nel frattempo, le parole dei funzionari hanno alimentato un rimbalzo dello yen, tornato in area 140 nei confronti del dollaro, dopo aver toccato i minimi da quasi 38 anni a luglio.
Ricordiamo che l’ultimo aumento del tasso di riferimento della BoJ allo 0,25%, il 31 luglio, ha contribuito alle turbolenze dei mercati di inizio agosto, insieme allo smantellamento delle strategie di carry trade basate sul contrarre prestiti in yen e investire i proventi in valute più remunerative.