Notizie Notizie Mondo Elezioni Usa, Trump si proclama vincitore in anticipo e la Blue Wave non c’è. Wall Street, dollaro e tassi Treasuries vanno tilt

Elezioni Usa, Trump si proclama vincitore in anticipo e la Blue Wave non c’è. Wall Street, dollaro e tassi Treasuries vanno tilt

4 Novembre 2020 10:30

Mercati alla mercé delle notizie e aggiornamenti sulle elezioni presidenziali Usa: forti le oscillazioni che interessano tutti gli asset finanziari, sulla scia anche del discorso proferito da Donald Trump, che si è autoproclamato vincitore dell’Election Day, senza nessuna prova, e prima del completamento del conteggio dei voti.

Elezioni presidenziali Usa: Trump si proclama vincitore in anticipo prima di fine conteggio voti contro lo sfidante democratico Joe Biden
WASHINGTON, DC – NOVEMBER 04: U.S. President Donald Trump and first lady Melania Trump take the stage on election night in the East Room of the White House in the early morning hours of November 04, 2020 in Washington, DC. Trump spoke shortly after 2am with the presidential race against Democratic presidential nominee Joe Biden still too close to call. (Photo by Chip Somodevilla/Getty Images)

Se c’è una cosa che i mercati non digeriscono è l’incertezza, e in questo Election Day di incertezza ce n’è molta, visto il rischio che il mondo intero non riesca a conoscere il vincitore delle elezioni addirittura per qualche giorno ancora. Forti sono le oscillazioni che tramortiscono Wall Street: se prima della dichiarazione di Donald Trump i futures sulla borsa Usa salivano, dopo l’autoproclamazione a  vincitore da parte del presidente, i contratti hanno azzerato tutti i guadagni, con i futures sul Dow Jones che sono capitolati di ben 300 punti.

Alle 10.22 ora italiana il quadro si è però ribaltato. Ora i futures sul Nasdaq sono positivi, rimbalzando di ben il 2%. I futures sul Dow Jones sono invece ancora sotto pressione, ma hanno azzerato gran parte delle perdite.

A fare da assist al Nasdaq sono i titoli delle mega cap Facebook, Amazon, Apple, Alphabet e Microsoft, che salgono tutti di oltre il 2%. Molto bene anche Netflix. Gli investitori e i trader di Wall Street attribuiscono il trend dei titoli hi-tech e dei futures sul Nasdaq 100 a diversi fattori, tra cui la divisione confermata del Congresso (il Senato ancora ai repubblicani e la Camera dei Rappresentanti Usa ancora ai Democratici), che renderebbe più difficile l’imposizione di tasse più alte sui guadagni in conto capitale delle Big Tech.

Scossoni inevitabili anche sul forex, che ieri pomeriggio scommetteva su una vittoria di Biden, con tanto di sell off sul dollaro, e che ora vede invece il dollaro salire. Motivo? Ancora, la situazione di incertezza, che rischia di aumentare dopo le parole al vetriolo di Trump. I buy sul biglietto verde riportano così l’euro sotto la soglia di $1,17

La borsa di Milano è in ribasso, insieme alle altre borse europee. I tassi sui Treasuries Usa decennali sono in calo allo 0,80% – a fronte degli acquisti dei Treasuries stessi.  Da segnalare che prima del discorso di Trump i tassi dei titoli di stato Usa erano volati al record dallo scorso giugno, allo 0,892%.

Asset finanziari in preda a forti scossoni: effetto Trump e nessuna Blue Wave

Gli analisti di IG commentano le virate significative degli asset, motivandole non solo con le parole di Trump, ma anche con l’assenza del fenomeno dell’Onda blu.

“I futures hanno virato in territorio negativo nell’arco delle ultime ore, con i trader che stanno cercando di capire cosa significa l’assenza di una qualsiasi Onda blu – Blue Wave – o rossa. Ci potrebbe volere un po’ di tempo prima di conoscere i risultati finali. Detto questo, in ognuno dei due casi (ovvero se dovesse vincere Joe Biden o Donald Trump), appare improbabile che ci sia quel tipo di controllo da parte del Congresso di cui c’è bisogno per lanciare (finalmente) un piano di stimoli fiscali anti-COVID il prima possibile. Trump ha parlato delle elezioni come della frode più grande mai perpetrata contro il popolo americano, comunicando che andrà fino alla Corte Suprema, per impedire che vengano conteggiati i voti che stanno ancora arrivando. Tutto ciò comporterà una grande incertezza e volatilità nei prossimi giorni”.

Da segnalare che la Blue Wave è quella situazione che si verrebbe a creare nel caso in cui i democratici riuscissero ad aggiudicarsi la vittoria alle elezioni presidenziali, conquistando non solo la Casa Bianca ma anche entrambi i rami del Congresso americano, ovvero la Camera dei Rappresentanti e il Senato: uno scenario, questo, sempre meno probabile visto che, in base alle proiezioni, la divisione del Congresso permarrà.

Si apprende infatti che i repubblicani manterranno la maggioranza al Senato, a seguito di alcune vittorie cruciali come quelle dei senatori Lindsey Graham del South Carolina, Steve Daines del Montana, Tommy Tuberville dell’Alabama.

Curiosità per il Colorado, dove i democratici hanno vinto con un seggio del Senato – in precedenza assegnato a un repubblicano, per lo stato – dopo che il candidato John Hickenlooper ha battuto Cory Gardner. Detto questo, i democratici hanno bisogno di un guadagno netto di quattro seggi per aggiudicarsi il controllo del Senato.

La Camera rimarrà inoltre nelle mani dei democratici, dopo le rielezioni dei deputati Alexandria Ocasio-Cortez, Ilhan Omar, Rashida Tlaib e Ayanna Pressley.

Confermata anche la speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, così come il leader della maggioranza del Senato Mitch McConnell è stato rieletto nel Kentucky.

Elezioni Usa: Donald Trump minaccia ricorso alla Corte Suprema

Mercati ostaggio delle elezioni presidenziali Usa, da cui non è emerso ancora alcun vincitore. Nelle ultime ore, si è anzi ridotto il divario che vedeva lo sfidante democratico Joe Biden in vantaggio sul presidente americano Donald Trump. Tanto che Trump ha confermato i rumor scoop da incubo, agitando l’ascia di guerra.

Prima con un tweet che è stato anche oscurato da Twitter , poi rivolgendosi ai suoi elettori con un discorso proferito nella East Room della Casa Bianca, Trump si è praticamente proclamato vincitore dell’Election Day, minacciando di ricorrere anche alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Dalle sue dichiarazioni è emersa tutta la rabbia che di solito caratterizza i complottisti: il presidente ha parlato di “una frode contro il popolo americano”, di “un imbarazzo per il nostro paese”, riferendosi alla possibilità che gli americani stessero ancora votando nonostante la chiusura dei seggi.

In realtà, il vero ostacolo alla proclamazione di un vincitore è il fatto che il conteggio dei voti non è ancora terminato: quest’anno, molti americani hanno optato per il voto per posta, a causa della pandemia da coronavirus COVID-19, fattore che sta rallentando il conteggio.

Nessuno stupore per la decisione di Twitter e anche di Facebook di oscurare il tweet-post, visto che il presidente ha anche accusato i democratici di “rubare” le elezioni, con la parola “STEAL” scritta a caratteri cubitali.

Dal canto suo, un Joe Biden decisamente più moderato nei toni si è detto fiducioso nella possibilità di vincere le elezioni presidenziali, e ha invocato contestualmente pazienza per il conteggio dei voti. “Dovremo essere pazienti – ha detto, parlando da Delaware – fino a quando il duro lavoro del conteggio dei voti non sarà completato”.

Grandi elettori: Donald Trump ha il sostegno di 213 contro i 238 di Biden

Ma qual è la situazione in cui versano i due sfidanti? Allo stato attuale delle cose, Donald Trump si è aggiudicato i voti di 213 grandi elettori, rispetto ai 238 incasssati da Joe Biden.

Da segnalare che, come sempre, saranno i grandi elettori a decidere il destino dell’America. Il presidente degli Stati Uniti non è eletto infatti dal voto popolare, ma dal collegio elettorale, composto da 538 grandi elettori. Per diventare presidente, il candidato deve assicurarsi la maggioranza semplice dei voti, ovvero 270 voti.

Il numero dei grandi elettori relativo a ogni Stato è proporzionale alla popolazione dello stato stesso. Chi vince il voto popolare di norma si assicura i voti di tutti i grandi elettori di quello stato, in base alla regola “Winner Takes it all”, ovvero “Il vincitore prende tutto”.

Ci sono però alcune eccezioni, come dimostra il caso del Nebraska. Secondo le proiezioni di NBC News, Trump avrebbe vinto nel Nebraska, aggiudicandosi tuttavia il sostegno di soli tre dei cinque elettori dello stato. Sebbene la maggior parte degli stati Usa assegni tutti i voti del collegio elettorale al vincitore dei voti popolari dello stato in questione (E Trump ha vinto nello stato del Nebraska in termini di voto popolare), il Nebraska e il Maine sono un’eccezione alla regola del “winner takes it all”.

Finora, i seggi sono stati chiusi in tutti i 50 stati americani, anche se i risultati sono stati diramati solo da 39 stati: Biden avrebbe vinto secondo le proiezioni in Arizona, Minnesota, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Hawaii, Illinois, Maryland, Virginia, Massachusetts, New Hampshire, New Jersey, New Mexico, New York, Oregon, Rhode Island, Vermont e nello stato di Washington. Trump si sarebbe aggiudicato il sostegno dell’ Alabama, Arkansas, Florida, Idaho, Indiana, Iowa, Kansas, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Missouri, Montana, North Dakota, Nebraska, Ohio, Oklahoma, South Dakota, Tennessee, Texas e Wyoming. In particolare, si mette in evidenza la vittoria di Trump in Florida, che Biden sperava di conquistare.

Alta rimane la trepidazione per gli esiti del voto di alcuni stati in bilico, i cosiddetti swing states, che non sono stati ancora diramati. I funzionari elettorali di Michigan, Wisconsin e Pennsylvania hanno già comunicato che stanotte (in America sono ora le 3.50 di mattina) non ci sarà alcun annuncio su chi avrà vinto. Si prevede che i risultati del Wisconsin saranno resi noti nelle prossime ore della giornata di oggi; quelli della Pennsylvania domani e quelli del Michigan addirittura venerdì.

I tre stati fanno parte dei cosiddetti “swing states”, stati in bilico, in tutto sei in queste elezioni presidenziali Usa del 2020: si tratta di Arizona, Florida, Michigan, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin: tutti stati in cui Trump vince nelle elezioni Usa del 2016.