Debito Usa, Goldman Sachs ‘cambia’ la data X
Tetto debito Usa: per Goldman Sachs la data X è un’altra
Tetto debito Usa: per Goldman Sachs la data X in cui gli Stati Uniti rischiano ufficialmente di fare default non è il 1° giugno, ma l’8 o il 9 giugno. E’ quanto ha detto, interpellato dalla televisione di Bloomberg, Alec Phillips, responsabile della divisione di economia politica di Goldman Sachs.
“A nostro avviso in questo momento la vera scadenza è probabilmente più l’8, il 9 giugno – ha detto Phillips ai microfoni della Bloomberg TV – E’ in quei giorni che potrebbe manifestarsi il rischio più grande”.
Da Goldman Sachs non è arrivata la spiegazione tecnica del motivo per cui la data X slitterebbe di una settimana circa rispetto a quella X date del prossimo 1° giugno, che è al momento paventata dal segretario al Tesoro Usa Janet Yellen e dai mercati finanziari.
Goldman Sachs cambia la data X lanciando un avvertimento
Un articolo di Business Insider ricorda tuttavia che le previsioni sulla data X possono cambiare, visto che i calcoli dipendono dall’ammontare delle tasse e di altre entrate fiscali che il governo federale degli Stati Uniti incassa, rispetto alla quantità di denaro che spende.
E comunque, è la stessa Goldman Sachs a far notare che, se è vero che una scadenza fissata più in là nel tempo è un fattore positivo, in teoria, in quanto dà più tempo al presidente americano Joe Biden e allo Speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy per arrivare a un compromesso e alzare o sospendere finalmente il tetto sul debito Usa, l’opzione migliore rimane quella di chiudere il prima possibile la questione.
“La verità è che il Congresso deve arrivare a un accordo molto presto, per poi agire – ha detto Phillips – Aspettare fino all’ultimo momento non è necessariamente la giusta mossa da fare, anche se secondo noi c’è più tempo” a disposizione.
Debito Usa: a che punto sono i negoziati tra Biden e McCarthy
L’impasse in cui sono caduti l’amministrazione Biden e il Congresso per alzare il tetto sul debito Usa continua nel frattempo a trascinarsi.
Dalle ultime indiscrezioni riportate dalla NBC News è emerso che Biden e McCarthy si incontreranno alla Casa Bianca nella giornata di oggi per tentare di arrivare a un accordo.
Di ritorno alla Casa Bianca dalla riunione del G7 a Hiroshima, Giappone, a cui ha partecipato, il presidente americano Joe Biden ha detto ai giornalisti che la conversazione telefonica avuta con il leader repubblicano, nella giornata di ieri, “è andata bene” .
Anche McCarthy ha si è confermato cautamente ottimista, definendo la telefonata “produttiva”.
Detto questo, Biden ha lanciato un avvertimento ai Repubblicani, affermando che alcune loro proposte sono “semplicemente, detto francamente, inaccettabili”.
Il presidente ha aggiunto anche che “è arrivato il momento, per i repubblicani, di accettare che nessun accordo bipartisan può essere concluso soltanto sulla base dei loro termini di parte. Anche loro si devono muovere”.
Per la precisione, i repubblicani devono rinunciare alle loro “posizioni estreme”, ha spiegato Biden, affinché si possa raggiungere una intesa.
Dal canto suo, Biden ha detto di essere favorevole all’opzione di lanciare tagli alla spesa pubblica , andando incontro alle richieste della controparte repubblicana.
Altri moniti ai repubblicani sono stati lanciati, stando a quanto riporta la CNN, dallo staff dell’amministrazione Biden, che ha affermato che è irresponsabile da parte dei repubblicani tenere il paese “in ostaggio” con una questione tanto cruciale.
I repubblicani spingono invece affinché il governo riduca la spesa pubblica e vedono proprio nel timore di un caos finanziario l’elemento su cui far leva per avere meglio sul presidente degli Stati Uniti.
Che sia il 1° giugno di Janet Yellen o l’8-9 giugno di Goldman Sachs, il tempo stringe.
Gabriel Debach, market analyst di eToro, fa notare come il sentiment dei mercati finanziari sia alla mercé delle notizie che arrivano dalla Casa Bianca, tanto che le trattative “sull’innalzamento del limite massimo sul debito pubblico americano, principale volano degli acquisti nella settimana”, hanno provocato venerdì scorso vendite sui mercati, “dopo che la Casa Bianca e i repubblicani del Congresso hanno raggiunto un punto morto nei negoziati”.
“Domenica – ha aggiunto Debach – sia il Presidente Biden che lo Speaker Repubblicano alla Camera McCarthy si sono scambiati tweet polemici, mettendo in evidenza le notevoli divergenze tra le due parti per raggiungere un accordo, nonostante un nuovo incontro sia previsto nella giornata. Tuttavia, le perdite di venerdì sono state contenute, suggerendo che i mercati mantengono ancora fiducia nell’eventuale raggiungimento di un accordo”.
Il tetto sul debito Usa è fissato al momento a quota 31,4 trilioni di dollari.
Il segretario al Tesoro Janet Yellen nella giornata di ieri è tornata a lanciare l’SOS, affermando che la data del 1° giugno rimane la vera scadenza e avvertendo in una intervista alla NBC che, senza un accordo, “prevediamo di non riuscire a pagare tutti i nostri conti all’inizio di giugno”.