Disney lancia una task force per l’IA e alza i prezzi degli abbonamenti
Il titolo Disney viaggia al rialzo del 2% nel premarket di Wall Street in seguito alla pubblicazione dei conti relativi al terzo trimestre del 2023. Il colosso dell’intrattenimento ha dichiarato che a ottobre avrebbe aumentato il prezzo degli abbonamenti per i propri servizi streaming senza pubblicità (ad-free). E inoltre intende effettuare una stretta sulla condivisione delle password, simile a quella di Netflix.
Tornando sui conti del terzo trimestre fiscale, la società guidata da Robert Iger ha evidenziato un calo significativo del 7,4% del numero di abbonati. Ha anche registrato una tantum di 2,7 miliardi di dollari in oneri straordinari e svalutazioni pubblicando così una perdita di 460 milioni a livello trimestrale.
I conti nel dettaglio
Walt Disney ha chiuso il terzo trimestre dell’esercizio fiscale, a fine giugno, con ricavi in crescita del 3,8% a 22,3 miliardi di dollari e una perdita di 460 milioni rispetto ai profitti pari all’1,41 miliardi nello stesso periodo del 2022.
Il buco in bilancio è principalmente dovuto a oneri straordinari di ristrutturazione per per quasi 3 miliardi di dollari, 2,7 per la precisione. Al netto delle perdite, la società ha pubblicato un’utile per azione di 1,03 dollari ha superato le attese, pari a 0,95 dollari. Mentre i nuovi abbonati di Disney+ nel terzo trimestre del 2023 sono stati pari a 146 milioni sotto le attese di 151 milioni.
“Abbiamo ancora lavoro da fare, ha detto Iger durante la call con gli analisti. “Ma ho piena fiducia nella traiettoria di lungo termine di Disney”. Iger, impegnato con il piano per la riduzione dei costi di 5,5 miliardi quest’anno, ha citato tre pilastri per la crescita futura: “Gli studi cinematografici, i parchi e lo streaming, legati inestricabilmente tra loro e ai nostri marchi”.
Una task force per l’intelligenza artificiale
Disney ha inoltre creato una task force per studiare l’intelligenza artificiale e come può essere applicata nel modello di business del conglomerato dell’intrattenimento. Nonostante le proteste in corso degli scrittori e gli attori di Hollywood, che combattono per limitare lo sfruttamento della tecnologia da parte dell’industria.
Lanciato all’inizio di quest’anno, ancora prima delle proteste che hanno travolto Hollywood, il gruppo sta cercando di sviluppare internamente applicazioni di IA e di formare partnership con le varie startup.
Attualmente, Disney ha 11 posizioni aperte alla ricerca di candidati con esperienza nel campo dell’intelligenza artificiale. Secondo una fonte anonima di Reuters, le società del settore media come la Disney devono capire come sfruttare e applicare l’intelligenza artificiale nel loro modello di business o altrimenti rischiano l’obsolescenza.
In questo senso l’intelligenza artificiale potrebbe essere usata come uno strumento per diminuire i costi elevati della produzione cinematografica e televisiva, che possono raggiungere addirittura i 300 milioni di dollari come nel caso del film “Indiana Jones e il quadrante del destino” o “La sirenetta”. I budget del genere richiedono ritorni al botteghino altrettanto massicci semplicemente per raggiungere il break-even ovvero il pareggio dei costi.
Disney+ alza i prezzi degli abbonamenti
Dopo il lancio negli Stati Uniti, a novembre, il servizio streaming di Disney, Disney+ introdurrà in Italia il proprio piano di abbonamento con inserzioni pubblicitarie, simile a quello di Netflix, offrendo varie modalità di abbonamenti. Per gli utenti italiani e gli utenti europei in generale, dal 1 novembre sarà disponibile il nuovo piano di abbonamento standard con pubblicità, al costo di 5,99 euro al mese in aggiunta a quello standard al prezzo di 8,99 euro al mese e a quello premium (con definizione fino a 4 K UHD e HDR) al costo di 11,99 euro al mese .
Chi ha già un abbonamento Disney+ (che attualmente costa 8,99 al mese o 89,90 all’anno) potrà mantenerlo: sarà rinominato Disney+ premium e ci sarà l’obbligo di scegliere i nuovi piani alla fine del periodo di fatturazione.
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