Fed di Powell fraintesa? L’attenti di JP Morgan
Jerome Powell, numero uno della Fed, ha per caso illuso involontariamente i mercati? O è stato per caso frainteso? Sì, secondo Marko Kolanovic, strategist di JP Morgan, che è tornato a lanciare un avvertimento agli investitori, definendo l’ultimo rally di Wall Street indotto dalla banca centrale americana una trappola del mercato orso.
La scorsa settimana la borsa Usa, in particolare il Nasdaq, ha puntato verso l’alto, scommettendo su una svolta dovish sui tassi da parte della Federal Reserve. Un’illusione, probabilmente, visto che il soft landing che la Banca centrale si è posta come obiettivo da raggiungere, al fine di smorzare la crescita dell’inflazione, non è pervenuto.
Tutt’altro: il report occupazionale degli Stati Uniti diffuso venerdì scorso ha messo in evidenza un boom inatteso della creazione di nuovi posti di lavoro, nel mese di gennaio, che avrà probabilmente colto di sorpresa la stessa Fed di Powell.
Qualche giorno prima, mercoledì 1° febbraio, il Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed guidata da Jerome Powell, aveva annunciato di aver alzato i tassi di interesse Usa di 25 punti base, al nuovo range compreso tra il 4,5% e il 4,75%, record dall’ottobre del 2007.
E’ grande attesa intanto a Wall Street proprio per il discorso che Jerome Powell proferirà alle 12.40 ora locale all’Economic Club of Washington (18.40 ora italiana)
Fed e tassi: i mercati hanno brindato troppo a parole Powell?
Subito dopo, nella consueta conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi, il presidente Powell aveva parlato addirittura dell’inizio, a suo avviso, di un processo disinflazionistico.
Non solo: il banchiere aveva proferito una frase alquanto strana che sembrava avallare la pioggia di buy che ha investito Wall Street .
Ma il guru di JP Morgan Marko Kolanovic ha ribadito nelle ultime ore la view ribassista su cui era stato già abbastanza chiaro, quando aveva paventato un ulteriore tonfo dello S&P 500 nel corso del 2023.
Processo disinflazionistico? Per Kolanovic è anche possibile che l’economia degli Stati Uniti lo stia vivendo, ma a suo avviso si tratterà di un fenomeno semplicemente “transitorio”.
Certo, i primi tre mesi del 2023 potrebbero rappresentare “un punto di svolta per i mercati”.
Ma, dopo una parentesi positiva che potrebbe palesarsi tra il secondo e il terzo trimestre, secondo Kolanovic i fondamentali dell’economia Usa torneranno di nuovo a deteriorarsi, fino alla fine dell’anno: e questo perchè la Fed probabilmente manterrà i tassi di interesse Usa a un livello elevato per un bel po’.
Tra l’altro proprio oggi il presidente della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, ha detto che la crescita esplosiva dell’occupazione, nel mese di gennaio, dimostra che la banca centrale Usa ha ancora un bel po’ di lavoro da fare nella sua battaglia per affossare l’inflazione.
Kashkari ha a tal proposito ammesso di ritenere tuttora che i tassi sui fed funds Usa debbano salire dall’attuale livello a cui sono stati portati mercoledì scorso, range compreso tra il 4,5% e il 4,75%, fino al 5,4%.
Il consiglio che il team di strategist di JP Morgan capitanato da Marko Kolanovic dà agli investitori è netto:
“Consigliamo di utilizzare la forza attuale (dei mercati) per ridurre l’esposizione”.
Per recente forza del mercato si intende il trend positivo che Wall Street continua a confermare dall’inizio dell’anno, almeno fino ad adesso.
Guardando alla performance della scorsa settimana, il Dow Jones è stato l’unico tra i principali indici azionari Usa a chiudere in rosso, scendendo dello 0,15%.
Lo S&P 500 e il Nasdaq hanno incassato invece guadagni settimanali rispettivamente dell’1,62% e del 3,31%.
Dall’inizio del 2023 fino alla sessione di ieri, il Dow Jones è l’indice che è salito al ritmo più contenuto, pari a +2,35%, anche se viaggia a un valore inferiore di appena il 5,3% rispetto al suo record di sempre.
Lo S&P 500 ha incassato un guadagno del 7,7% circa dall’inizio del 2023, mentre il Nasdaq è volato di ben +14,7%.
Ma Kolanovic ritiene che si tratti praticamente solo di un fuoco di paglia.
L’articolo di Bloomberg che conferma la sua view ribassista ricorda che il guru di JP Morgan si è confermato tra gli strategist più bullish su Wall Street per tutto il periodo in cui la borsa Usa è stata attaccata dai sell off, nel corso del 2022.
Non si può dunque dire che nel 2022 le sue profezie si siano rivelate veritiere. Da allora, l’outlook di Marko Kolanovic è decisamente cambiato: con lui JP Morgan, che aveva già ridotto la sua esposizione verso l’azionario alla metà di dicembre, ha tagliato di nuovo l’allocazione poche settimane fa a causa dei timori per l’arrivo di una recessione e per una carrellata di strette monetarie eccessive da parte delle banche centrali.
Kolanovic ha vinto però la sua scommessa pro Cina. Durante la crisi che colpì le borse cinesi a ottobre, causa il caos Covid, lo strategist promosse la strategia Buy The Dip: una puntata che ha dato i suoi frutti, visto che, dall’inizio di ottobre, l’MSCI China Index è rimbalzato di oltre +26%.