Notizie Notizie Mondo Non solo BTP e spread, occhio ai Bund con tassi record in 12 anni

Non solo BTP e spread, occhio ai Bund con tassi record in 12 anni

22 Settembre 2023 10:46

Titoli di stato dell’area euro sotto attacco, e stavolta non si parla solo dei BTP, ma anche dei Bund tedeschi, caduti ieri sotto il colpo dei sell off, sulla scia dell’ondata di vendite che ha travolto i Treasuries Usa.

I bond sovrani dell’area euro hanno pagato anche l’effetto Bank of England, che si è riunita nella giornata di ieri, facendo piombare sui mercati il timore di tassi ‘higher for longer’, ovvero più alti per un periodo di tempo più lungo. Timore che, nelle ore precedenti, era stato già intensificato dalle parole proferite dal presidente della Fed, Jerome Powell, dopo l’annuncio sui tassi sui fed funds, lasciati invariati.

Panico bond dopo Fed e BoE: tassi Bund a 10 anni volano al record dal 2011

Il presidente della Fed Jerome Powell non ha escluso una nuova stretta monetaria al fine di piegare ulteriormente la crescita dell’inflazione Usa che, sebbene in gran parte rientrata rispetto ai record dello scorso anno,  rimane ostinatamente elevata e ben superiore al target del 2%.

E’ stata proprio la tensione esplosa sui Treasuries Usa a contagiare il mercato dei titoli di stato dell’Eurozona:

il risultato è che, nel caso dell’Italia, sempre sotto osservazione a causa della spina del debito pubblico, i tassi dei BTP a 10 anni sono saliti oltre la soglia del 4,5%, nei pressi del record degli ultimi sei mesi portando lo spread BTP-Bund a toccare nelle prime ore di questa mattina anche quota 182 punti base.

Ma i sell off ieri hanno preso di mira anche i Bund tedeschi a 10 anni, a fronte di un balzo dei rendimenti che, nella seduta di ieri,  sono schizzati al valore più alto dal 2011, ovvero in 12 anni, al 2,78%.

Soltanto l’anno scorso, prima che la Bce di Lagarde iniziasse ad alzare i tassi contro una inflazione che inizialmente aveva sottovalutato, i rendimenti dei Bund viaggiavano al di sotto dello zero, riflettendo quella politica di tassi negativi che l’Eurotower aveva varato ai tempi in cui il suo numero uno era l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi.

I Bund hanno scontato i movimenti concitati che hanno interessato il mercato dei Treasuries Usa, capitolati  dopo i commenti hawkish della Fed di Jerome Powell, rilasciati dopo la decisione della banca centrale americana di confermare i tassi sui fed funds Usa al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%.

Powell ha ribadito tutta la sua intenzione di portare avanti la battaglia lanciata contro la crescita dell’inflazione degli States, in un contesto tra l’altro in cui l’economia Usa non soffre ancora alcuna recessione tale da avallare la prospettiva di un dietrofront sui tassi. E infatti, dal dot plot della Fed, è emerso che gli stessi colleghi della Fed prevedono per il 2024 un numero di tagli ai tassi inferiore rispetto a quanto era stato stimato in precedenza.

Ha pesato inoltre l’avvertimento di Powell su quello che sarebbe l’errore più grande che la Fed potrebbe commettere nei confronti dell’inflazione e, di conseguenza, il worst case scenario per l’economia Usa.

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Bond sotto attacco anche post Bank of England

Il Fed Day ha provocato così un sell off immediato sui Treasuries Usa e, di conseguenza, anche, sui BTP e sui Bund.

Gli smobilizzi si sono ulteriormente scatenati con la raffica di annunci da parte di altre banche centrali nel cosiddetto Super Thursday.

A fare i grandi annunci sono state diverse istituzioni, tra cui la Bank of England.

Anche in questo caso, i tassi sono stati lasciati invariati.

Il governatore Andrew Bailey ha riproposto però il copione scelto da Powell, rimarcando la necessità di tenere d’occhio le pressioni inflazionistiche del Regno Unito.

Il risultato è che il termometro dell’ansia per il futuro dei bond è schizzato.

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Sui Bund, BTP & Co continua a pendere spada di Damocle della Bce

D’altronde, per quanto riguarda i titoli dell’area euro, continua a pendere la spada di Damocle di un nuovo schiaffo da parte della Bce di Christine Lagarde, anche dopo quello sferrato giovedì scorso.

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Oggi gli animi ribassisti si calmano.

Lo spread BTP-Bund, dopo essere salito oltre la soglia di 180 punti base, rimane poco mosso attorno a tale livello. I tassi dei BTP e i tassi dei Bund scendono entrambi di 2 punti base, attestandosi rispettivamente al 4,515% e al 2,71%.

Ieri si era messa in evidenza anche la fiammata dei tassi dei Bund a due anni, che erano balzati di 3,7 punti base al 3,29%, posizionando ai livelli record dalla metà di luglio.

Gli smobilizzi che hanno continuato ad accanirsi contro i Treasuries Usa hanno fatto scattare inoltre i tassi delle diverse scadenze ai valori record degli ultimi anni.

I tassi dei Treasuries a 2 anni sono volati al record dal 2006; quelli a cinque anni e a 10 anni sono balzati rispettivamente al record dai mesi di agosto e novembre del 2007.

Boom anche per i rendimenti dei titoli di stato Usa a 30 anni, saliti al valore più alto dall’aprile del 2011.

Al momento, i tassi sui Treasuries Usa a 10 anni sono poco mossi, attorno al 4,4783%, mentre i tassi a due anni sono anch’essi invariati attorno al 5.1356%. I tassi a 30 anni sono inchiodati attorno al 4,561%.