Bitcoin oltre $69.000, straccia tutti i record della storia. Poi, il bagno di sangue
Bitcoin sulle montagne russe: i prezzi della criptovaluta numero uno al mondo hanno stracciato prima il precedente record della storia testato alla fine del 2021, schizzando anche oltre quota $69.000, per poi fare un brusco dietrofront e crollare del 10% circa, bucando anche la soglia dei 60.000 dollari.
Mentre scriviamo la scossa sembra rientrata, con i prezzi che segnano un solido recupero, riconquistando la soglia di $67.000.
Bitcoin da sogno, prezzi stracciano record assoluto pre crac FTX
La buona notizia per chi scommette sul Bitcoin è che i prezzi della criptovaluta, già forti del boom di buy esploso a partire dall’inizio del 2024, hanno inanellato nelle ultime ore un nuovo record, superando quello precedente, pari a $68.982,20, che era stato testato il 10 novembre del 2021.
I prezzi sono balzati ieri fino a $69.200, prima di scivolare improvvisamente nell’arco di pochi minuti.
Dalle rilevazioni riportate dal sito Coindesk, che fa riferimento ai movimenti sul crypto exchange Binance, è emerso che più di 300 BTC, per un valore di $20 milioni circa, sono stati venduti al prezzo di $69.000, mentre più di 500 Bitcoin sono stati smobilizzati al prezzo di 70.000 dollari.
Il sito Coindesk ha parlato di “un bagno di sangue”, con un tonfo dei prezzi fino a $59.700, e una correzione iniziale che ha provocato “liquidazioni a cascata” e “un bagno di sangue”.
In un solo minuto, dopo aver toccato il massimo di sempre a $69.208, il BTC è crollato di più di 1.000 dollari. Il sell off si è intensificato, portando la crypto a scivolare fino al minimo di $59.700.
Poi, il ritorno a $62.800, e il successivo recupero.
Storia prezzi Bitcoin: il record stracciato, il crypto winter e la rimonta
Tornando alla storia dei prezzi del Bitcoin, vale la pena sottolineare che quel record della fine del 2021 che è stato stracciato nella giornata di ieri, venne testato dalla criptovaluta un anno prima circa del crac del crypto exchange FTX, fondato e gestito dall’enfant prodige, così come era stato definito, del mondo delle criptovalute, ovvero da Sam Bankman-Fried (noto anche con l’acronimo SBF).
Quella bancarotta segnò uno spartiacque nel mondo crypto, affossando la fiducia degli investitori nel mercato delle criptovalute: qualcuno definì la bancarotta di FTX anche come l’evento Lehman Brothers per il settore.
Un ennesimo terremoto che sembrò sferrare il colpo di grazia al Bitcoin venne poi scatenato dal collasso della stablecoin TerraUSD.
Il 2022 si confermò di fatto l’anno nero per il Bitcoin, tanto che venne coniata l’espressione crypto winter.
La Fed di Jerome Powell iniziava ad alzare i tassi per cercare di tamponare il boom dell’inflazione che, con lo scoppio della guerra in Ucraina, travolgeva tutto il mondo.
E questo significava costi di finanziamento più alti, dunque meno propensione a investire, soprattutto negli asset considerati più rischiosi, crypto in primis.
La forte rimonta del Bitcoin è iniziata nel 2023, quando dai $16.000 del gennaio dell’anno, i prezzi sono scattati a luglio fino a $31.000, per poi salire ulteriormente nella seconda metà dell’anno fino a stabilizzarsi nel mese di ottobre poco al di sopra della soglia dei $34.000.
Alla fine del 2023, come riassume un articolo di Forbes, il Bitcoin si avvicinava alla soglia di $43.000, a fronte di una capitalizzazione di mercato pari a $838,58 miliardi.
In tutto il 2023, la rimonta del Bitcoin è stata pari a +157%.
Rally +45% da inizio 2024, ma l’analista avverte su rischio correzioni
Il Bitcoin si è attestato poi nella prima settimana di gennaio di questo anno 2024 attorno a $44.000, con un valore di mercato di circa $915,81 miliardi.
Gli scatti della criptovaluta sono partiti dal 29 febbraio 2024, quando il BTC è tornato a rivedere per la prima volta i livelli della fine del 2021, anno a cui risalgono i massimi testati dai prezzi.
A quota $62.642, raggiunta per la prima volta dal dicembre del 2021, il Bitcoin ha visto la propria capitalizzazione attestarsi a $1,23 trilioni, a fronte di un valore mercato totale del mercato crypto salito a $2,29 trilioni.
Sullo sfondo, rimane la cautela di molti strategist, che guardano alla forte rimonta del Bitcoin scatenata sia da diversi fattori.
Dall’inizio del 2024 la criptovaluta ha guadagnato il 45% circa.
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“Il mercato è posizionato verso una correzione significativa, che potrebbe essere tra il 10% e il 20% – ha commentato Ed Tolson, CEO e fondatore dell’hedge fund crypto Kbit, interpellato dalla Cnbc – Qualsiasi mossa significativa al ribasso si tradurrà in liquidazioni a cascata sul mercato swap perpetuo, dove i retail hanno accumulato diverse posizioni long a leva, e in cui i tassi di finanziamento sono molto alti. Nel corso dei prossimi trimestri, ci aspettiamo che il Bitcoin segni una buona performance, intervallata però da forti correzioni”.
Febbre ETF Bitcoin: il commento di Massimo Siano (21Shares)
Così Massimo Siano, Managing Director e Responsabile per il Sud Europa di 21Shares, commenta i movimenti del Bitcoin:
“A guidare questo rally, che ormai si sta protraendo da settimane, concorrono molti fattori, il primo dei quali è sicuramente l’afflusso di capitali che gli ETF sulla criptovaluta, lanciati negli Stati Uniti lo scorso 11 gennaio, stanno registrando, in particolar modo negli ultimi giorni”.
“Per dare un’idea del fenomeno, dei 7,4 miliardi di dollari circa che il nostro ARKB ETF ha accumulato dalla sua emissione, 2 miliardi sono stati raccolti nell’ultima settimana, mentre l’ETF di Blackrock, in meno di 7 settimane ha accumulato più di 10 miliardi di masse gestite; una quota che gli ETF sull’oro hanno toccato solamente dopo 2 anni”.
“Inoltre – ha fatto notare ancora il direttore responsabile per il Sud Europa di 21Shares, “ieri si è registrato il secondo maggior volume di scambi di BTC di sempre, per un valore di circa 5,5 miliardi di dollari. Infine, è fondamentale considerare che grandi istituti bancari come Wells Fargo e Bank of America’s Meryill Lynch hanno iniziato a offrire la possibilità di esporsi ai BTC ETF, affiancandosi a Morgan Stanley”.
Tutti fattori, ha messo in evidenza Siano, che dimostrano “il crescente interesse e convinzione da parte dei nuovi player di mercato che, però, non avevano mai avuto la possibilità di esporsi alle criptovalute attraverso un veicolo di investimento istituzionalizzato e regolamentato come quello che ora abbiamo negli Stati Uniti e che in Europa è stato lanciato 5 anni fa con gli ETP”.
Tra le altre cose, vale la pena rimarcare che “la scorsa settimana il tasso di finanziamento annualizzato per i futures perpetui sul Bitcoin su Binance ha superato il 100% per la prima volta in oltre un anno, segnalando un notevole fervore in questo mercato. Ciò suggerisce che i prezzi dei contratti future fossero leggermente superiori a quelli del mercato spot sottostante. Inoltre, si è anche verificato un elevato volume di liquidazioni allo scoperto, il che significa che un gran numero di venditori ‘short’ sono stati costretti a riacquistare l’asset per coprire le proprie posizioni. Questo improvviso aumento della domanda può accelerare ulteriormente la crescita dei prezzi, creando un ciclo positivo”.
“Infine – ha spiegato l’esperto di iShares, il terzo e ultimo punto da considerare è esterno al mondo degli ETF e riguarda il grado di innovazione senza precedenti che il Bitcoin si sta trovando ad attraversare, con soluzioni ideate da terze parti che si pongono l’obiettivo di ampliare i casi d’uso della criptovaluta, in un processo simile a quello vissuto da Ethereum alla fine del 2020″.
” Per fare alcuni esempi, negli ultimi anni sono state lanciate soluzioni come Stacks e Lightning Network, che hanno cercato di introdurre funzionalità più complesse, e ora stiamo assistendo a un afflusso di nuovi protocolli che si imbarcano nella stessa missione, che è un’impresa senza precedenti, volta a rilanciare un network ritenuto troppo semplice, vecchio e limitato ai soli pagamenti fino ad appena 2 anni fa”.
Detto questo, ha commentato ancora Massimo Siano, “al di là delle contingenze che hanno innescato il rally, ciò che gli investitori si chiedono maggiormente è piuttosto se questo può proseguire”.
Importanti segnali arrivano a tal proposito da “un indicatore ‘on-chain’ fondamentale, ovvero lo score MVRV Z”.
Si tratta, ha spiegato l’analista, di un parametro che “fornisce informazioni sul posizionamento di mercato del Bitcoin, confrontando il suo valore di mercato attuale rispetto al suo valore realizzato (ottenuto attraverso il prezzo medio di tutti gli acquisti di BTC, tenendo conto del prezzo a cui ciascun Bitcoin è stato spostato l’ultima volta sulla blockchain e non del prezzo di mercato attuale)”.
Storicamente, un ‘punteggio Z’ elevato suggerisce una potenziale sopravvalutazione, mentre un punteggio basso suggerisce una sottovalutazione”.
Cosa emerge oggi da questo punteggio? Siano ha indicato che “attualmente, lo MVRV Z si trova in un intervallo relativamente più basso rispetto ai livelli raggiunti da a marzo e a novembre del 2021, ciò implica che il Bitcoin è ancora visto come ‘un buon affare’ dai player mercato”.
“In conclusione – ha fatto notare Siano – è importante ricordarsi che l’MVRV Z è comunque solo uno dei tanti strumenti a nostra disposizione e dovrebbe essere sempre confrontato con altri indicatori per prendere decisioni informate e ponderate. Infatti, con il 99,9% dell’attuale offerta circolante in positivo, potremmo potenzialmente aspettarci che il Bitcoin subisca delle vendite nel breve termine da parte di quegli investitori che vogliono garantirsi i profitti conseguiti. Tuttavia, noi di 21Shares riteniamo che a queste seguirà una continuazione del rally, in vista del tanto atteso halving, che avrà luogo il prossimo 18 aprile”.