Notizie Criptovalute Bitcoin 2022, Peter Thiel: ‘Buffett nonno sociopatico, con Dimon e Fink parte della gerontocrazia della finanza’

Bitcoin 2022, Peter Thiel: ‘Buffett nonno sociopatico, con Dimon e Fink parte della gerontocrazia della finanza’

8 Aprile 2022 11:00

Warren Buffett “il nonno sociopatico di Omaha, numero uno nella lista dei nemici“. Insieme a Jamie Dimon, ceo di JP Morgan e Larry Fink, numero uno di BlackRock, ha parte della “gerontocrazia della finanza”, opposta “al movimento rivoluzionario dei giovani” appassionati del crypto-universo. Così Peter Thiel, l’investitore miliardario attivo nel mercato del venture capital, conosciuto anche per aver co-fondato PayPal, nel suo intervento alla conferenza sul Bitcoin 2022, #Bitcoin2022, la più grande al mondo,  iniziata l’altroieri 6 aprile a Miami, che si concluderà il prossimo 9 aprile.

Thiel, nome noto nel mondo dell’alta finanza, è sicuramente un fan sfegatato del mondo crypto: nel 2018 fece parlare di sé ammassando centinaia di milioni di dollari di Bitcoin attraverso la società Founders Fund.

Il suo shopping di Bitcoin ha avuto spesso un effetto sui prezzi della criptovaluta numero uno al mondo.

Ieri, parlando dal palco del Miami Beach Convention Center, Thiel ha tessuto da un lato le lodi del Bitcoin & Co; dall’altro è sbottato contro quella che ha definito senza mezzi termini la gerontocrazia della finanza.

Durante il suo discorso, l’investitore ha presentato immagini di Dimon e Fink, corredate di didascalie che hanno riportato i commenti negativi che i due manager hanno rilasciato in passato sul Bitcoin.

Buffett: Thiel ricorda quando bollò il Bitcoin veleno per topi

Presentata anche una foto ritratto di Warren Buffett, ceo e fondatore della holding Berkshire Hathaway, con la didascalia “veleno per topi”, in riferimento alla frase con cui il ceo di Berkshire aveva definito in passato la moneta digitale.

Così come è stata mostrata l’altra dichiarazione dell’oracolo di Omaha: “Non possiedo neanche un Bitcoin e mai ne possiederò“.

A tal proposito il sito Cnbc ha ricordato che Berkshire ha investito all’inizio di quest’anno una somma di 1 miliardo di dollari nella brasiliana Nubank, banca online diventata popolare soprattutto tra chi investe nell’universo cripto.

Thiel è andato oltre, attaccando anche gli investimenti ESG, che a suo avviso sono la principale arma che si sta usando contro il Bitcoin, in questo momento:

Credo che l’ESG sia una fabbrica dell’odio, è una fabbrica per individuare i nemici“.

Con un gesto teatrale, Peter Thiel ha mostrato al pubblico una banconota da $100 dollari: “E’ qualcosa di misterioso, cosa sono i soldi?”, si è chiesto e ha chiesto, facendo finta di offrire la banconota a una persona a caso del pubblico. “E’ pazzesco che questa cosa funzioni ancora”.

Ancora, in un discorso che ha ricalcato indubbiamente un forte populismo finanziario:

“Quando si sceglie di non investire nel Bitcoin, si tratta di una scelta profondamente politica“.

Il Bitcoin, ha continuato “è il mercato più onesto ed efficiente al mondo”, ed è colpa della gerontocrazia se non ha ancora testato quota $100.000.

Da segnalare che Peter Thiel è noto, tra le altre cose, anche per essere un sostenitore dei Repubblicani e soprattutto dell’ex presidente americano Donald Trump.

Ma qual è la view che i tre illustri esponenti della gerontocrazia, Warren Buffett, 91 anni, Jamie Dimon, 66 anni, e Larry Fink, 69 anni, hanno davvero nei confronti del mondo delle criptovalute?

Sicuramente non è una view positiva, questo è certo, anche se, in alcuni casi, si potrebbe dire, ‘business is business’.

Diverse le dichiarazioni che Warren Buffett ha fatto sul Bitcoin, praticamente stroncando il mondo delle criptovalute: fin dal 2014 l’oracolo di Omaha definì la moneta digitale un miraggio.

Munger, il braccio destro di Buffett anti-Bitcoin per eccellenza

Ma ancora più colorite le espressioni del suo braccio destro, Charlie Munger, vicepresidente di Berkshire Hathaway che, all’inizio del 2021, citò anche l’aforisma di Oscar Wilde sulla caccia alla volpe: “l’indicibile all’inseguimento dell’immangiabile”.

“Non credo che il Bitcoin finirà per diventare un mezzo di scambio per il mondo – disse Munger – E’ troppo volatile perchè diventi mezzo di scambio”. Per poi aggiungere: “Beh, ho la stessa difficoltà che ebbe Samuel Johnson una volta, quando gli venne fatta una domanda simile, nel rispondere ‘Non posso decidere l’ordine di precedenza tra una pulce e un pidocchio. Mi sento allo stesso modo riguardo a queste scelte e non so quale sia la peggiore (tra Tesla e il Bitcoin)”.

In quell’occasione, Munger rispose alla seguente domanda: “Meglio il Bitcoin a $50.000 o Tesla a $1 trilione”? Eventi che nella realtà si sono entrambi realizzati, con il colosso delle auto elettriche fondato e gestito da Elon Musk che, dopo qualche mese ha centrato davvero la soglia $1 trillion , a fronte del Bitcoin che già era scambiato al di sopra della soglia di $50.000 e che avrebbe toccato nuovi valori record .

Sempre Munger ha confessato che avrebbe voluto che le monete digitali non fossero state mai inventate.

Verso la metà del febbraio di quest’anno, infine, il braccio destro di Warren Buffett ha definito le criptovalute una malattia venerea.

JP Morgan, Dimon su Bitcoin: un po’ l’oro degli stupidi

Anche Jamie Dimon, numero uno di JP Morgan – banca numero uno negli Stati Uniti per valore degli asset, che negli ultimi anni ha si è lanciata nel business digitale – non è sicuramente un fan delle criptovalute. Tanto da aver definito il Bitcoin, e anche di recente, “un po’ l’oro degli stupidi”. “Personalmente, credo che il Bitcoin non abbia alcun valore”. Le sue frasi sono state riprese da Peter Thiel durante il discorso contro la “gerontocrazia della finanza”.

Lo scorso ottobre Dimon precisava: “Non voglio essere un portavoce, non mi interessa. Per me non fa alcuna differenza. I nostri clienti sono adulti e loro non sono d’accordo. Ed è questo quello che fa il mercato. Dunque, se vogliono avere accesso alla possibilità di acquistare Bitcoin, noi – che non ne abbiamo custodia – possiamo comunque dar loro un accesso legittimo e il più possibile pulito”.

Toni comunque più morbidi rispetto al 2017 , quando il numero uno della banca più grande degli Stati Uniti per valore degli asset aveva minacciato perfino di “licenziare ogni suo dipendente che avesse fatto trading sul Bitcoin per essere stato così stupido“.

Anche Fink, 69 anni, si era mostrato scettico nei confronti del Bitcoin.

Tuttavia BlackRock, in risposta alle dichiarazioni di Peter Thiel, ha diramato un comunicato, con cui ha fatto riferimento alla lettera inviata dal ceo Larry Fink agli azionisti, il mese scorso.

Nella missiva il ceo aveva scritto che “un sistema di pagamenti digitali creato in modo attento potrebbe rafforzare la compensazione delle transazioni internazionali, riducendo al contempo i rischi del riciclaggio del denaro sporco e la corruzione”.

Ancora, aveva scritto il numero uno del colosso del risparmio gestito Usa, “le monete digitali potrebbero contribuire ad abbassare i costi legati al pagamenti cross-border“.

L’intervento di Peter Thiel alla conferenza Bitcoin 2022: