Banche europee in mercato orso. Quella zavorra da $9 miliardi che assilla i grandi nomi
I titoli delle banche europee sono scivolati nella sessione odierna in mercato orso, con l’indice di riferimento Stoxx 600 Banks Index capitolato a un valore inferiore del 20% rispetto al picco testato lo scorso mese. L’indice, scivolato oggi fino a -1,8%, in calo per la sesta sessione consecutiva, continua a sottoperformare il mercato e si appresta a riportare la fase ribassista più duratura dallo scorso luglio.
Vittime illustri del sell off odierno si confermano, in particolare, l’italiana Banco BPM, e la spagnola Banco Santander, in flessione del 4% circa.
Banco BPM fa i conti con le ultime novità emerse negli ultimi giorni: il titolo è precipitato a prezzi da saldo, a causa soprattutto dello scetticismo degli analisti sull’interesse delle banche francesi nei confronti dell’istituto. Il crollo è da incubo, pari a -35% nell’arco di due sole settimane. Ma il fatto che l’intero comparto delle banche europee sia stato assediato dagli smobilizzi indica che c’è qualcosa che accomuna tutti gli istituti.
Questo ‘qualcosa’ è la prospettiva di tassi di interesse ancora più bassi in Eurozona, visto che l’ansia da coronavirus sta portando diversi investitori a scommettere su un ennesimo taglio dei tassi firmato Bce, soprattutto dopo quello, annunciato due giorni fa, dalla Federal Reserve.
Ma le quotazioni delle banche europee pagano anche la prospettiva di una nuova crisi economica nell’area e nel mondo e, dunque, il rischio che si ripresenti il problema dei crediti deteriorati.
Problemi non di poco conto coinvolgono anche un nome altisonante della finanza mondiale: quello di Goldman Sachs.
Bloomberg ha pubblicato infatti un articolo da cui emerge come non solo alcune banche europee, ma la stessa Goldman Sachs, siano alle prese con $9 miliardi di credito ad alto rischio di non essere onorati e di bond.
Nella lista degli istituti compaiono i nomi di Deutsche Bank, UBS e Credit Suisse Group, in difficoltà anche per essere state sottoscrittrici di emissioni di bond che non necessariamente, in questo contesto di pessimismo sull’economia alimentato dalla diffusione del COVID-19, vedranno la luce.
Si tratta di emissioni di bond high-yield per un valore di 6 miliardi di euro circa e di emissioni di prestiti leveraged per altri due miliardi. Vista l’incertezza sui mercati, è possibile che diversi di questi deal vengano rimandati.