Dopo Fed intervento Bce anti COVID-19? Fmi fa pressioni e i mercati ci credono. Ma fonti frenano

Dopo la Fed di Jerome Powell, sarà la Bce di Christine Lagarde ad annunciare un taglio dei tassi anti COVID-19 ?
I mercati sembrano scommetterci visto che, oltre ai rendimenti dei Treasuries Usa, a scendere nelle ultime sessioni sono stati anche i tassi dei debiti sovrani dell’Eurozona (a parte la parentesi rialzista della sessione di ieri). E’ stata la stessa direttrice dell’Fmi Kristalina Georgieva, inoltre, ad auspicare un intervento di emergenza da parte della Banca centrale europea.
“Siamo sicuri che la Bce prenderà la giusta decisione in risposta al coronavirus”, ha detto Georgieva.
Ma non tutti sono poi così convinti che nella riunione imminente del prossimo 12 marzo.
Prima della decisione della Fed, i mercati stavano scommettendo su un taglio dei tassi di 10 punti base (che porterebbe il tasso sui depositi dell’area euro dal -0,5% attuale al -0,6%) piuttosto nel meeting di aprile. La probabilità che la misura venga varata la prossima settimana è comunque alta, pari al 65%, secondo le rilevazioni di Reuters.
Ma un taglio dei tassi di emergenza in stile Fed da parte della Bce non dovrebbe essere dato affatto per scontato, come ha ammesso una fonte vicina alla Bce.
“Su di noi c’è una enorma pressione affinché si intervenga – da parte dei mercati, dei media e dal taglio della Fed – dunque, alla fine, potremmo essere costretti a varare un intervento di emergenza, ma cercheremo di fare resistenza. Non siamo neanche sicuri su cosa stiamo intervendo. Nessuno sa quale sarà il vero impatto” del coronavirus (della relativa malattia COVID-19) sull’economia.
Dal canto loro, i mercati monetari continuano a credere che la Bce seguirà l’esempio della Fed, optando per un taglio dei tassi di emergenza, antivirus per l’appunto: nel suo caso, visto il margine di intervento limitato, la riduzione sarebbe di appena 10 punti base (rispetto alla sforbiata di 50 punti base decisa da Jerome Powell).
Alcune stesse fonti della banca centrale hanno sottolineato, anche, che Francoforte potrebbe lanciare altri stimoli monetari già varati in passato, tra cui nuove operazioni di TLTRO, ovvero finanziamenti a tassi agevolati, a favore soprattutto delle piccole e medie imprese dell’Eurozona.
Mercati scommettono su mossa Bce anti COVID-19
Le speculazioni su una mossa anti COVID-19 hanno rinfocolato intanto l’interesse verso i debiti sovrani dei paesi del Sud Europa.
Nelle ultime ore, i tassi decennali spagnoli sono scesi fino allo 0,14%, valore minimo da ottobre, prima di risalire allo 0,17% verso la chiusura della seduta; i tassi portoghesi sono scivolati fino allo 0,15%. E anche i tassi dei BTP a dieci anni, all’inizio della sessione della vigilia, sono scesi inizialmente di sette punti base allo 0,913%, al valore più basso in quasi due settimane, prima che una fonte governativa riferisse a Reuters dell’intenzione del governo Conte di chiudere tutte le scuole e università a partire dalla giornata di oggi, 5 marzo, a causa dell’emergenza COVID-19. Misura poi ufficializzata.
I mercati sono ostaggio di due forze, come fa notare Richard McGuire, responsabile della strategia dei tassi presso Rabobank: “Da un lato, c’è la preoccupazione sull’impatto del coronavirus (e malattia COVID-19) sull’economia; dall’altro, la crescita dell’appetito verso il rischio conferma implicitamente un allentamento (delle politiche monetarie) a livello globale”.
A capitolare sono anche i tassi sui Gilt britannici a 10 anni, che ieri hanno toccato un minimo record allo 0,34%, a conferma di come gli investitori stiano scommettendo su un taglio dei tassi, nel breve termine, anche da parte della Bank of England.
Occhio ai tassi decennali Usa, che sono rimasti sotto la soglia dell’1% anche nella sessione di mercoledì dopo essere precipitati al di sotto di quel livello per la prima volta nella storia, a seguito del taglio dei tassi di emergenza varato martedì dalla Fed.
Il crollo dei rendimenti dei Treasuries ha portato lo spread con i tassi sui Bund a 10 anni a calare fino a 154 punti base, al minimo dal 2016.