Notizie Notizie Mondo BT: profit warning e annuncio tagli. Per titolo perdita più forte da memorabile seduta 2017

BT: profit warning e annuncio tagli. Per titolo perdita più forte da memorabile seduta 2017

10 Maggio 2018 12:47

Crollo alla borsa di Londra del titolo BT Group, dopo che il gigante britannico delle telecomunicazioni ha fatto diversi annunci. Oltre a rendere noto il bilancio – deludente -del quarto trimestre fiscale del 2019 terminato lo scorso 31 marzo, British Telecom ha reso noto un piano per licenziare 13.000 dipendenti, il 13% della forza lavoro complessiva, e ha lanciato contestualmente un profit warning sul 2019, prevedendo utili e fatturato al di sotto dell’outlook precedente.

Il titolo è scivolato fino a -9% soffrendo il calo più forte dal gennaio del 2017, in un anno che si sta confermando alquanto negativo.

Nel corso del 2018, l’azione è capitolata infatti del 22%, attestandosi ai minimi dal 2012.

Certo, non si tratta del collasso storico del 24 gennaio del 2017, che vide il titolo cadere di oltre -20% in una sola sessione. In un giorno vennero bruciati miliardi di sterline di valore di mercato.

Ma la flessione conferma tutto lo scetticismo degli investitori sulla strategia del ceo Gavin Patterson, se non altro perchè i profit warning continuano a fare la storia di questi ultimi anni del gruppo.

Sui licenziamenti, questi sono stati decisi per centrare un risparmio sui costi di 1,5 miliardi di sterline.

Due-terzi circa dei licenziamenti colpiranno la forza lavoro del Regno Unito, che ammonta a 80.000 unità, mentre il resto arriverà con riduzioni del personale a livello globale.

A essere interessati saranno soprattutto i dipendenti che occupano posizioni nel back-office e anche dirigenti di medio livello, pari al 13% della forza lavoro complessiva.

I tagli complessivi nell’arco di quattro anni saranno anche maggiori, pari a 17.000 unità, se si considera il precedente annuncio di licenziamenti di 4.000 dipendenti.

“Probabilmente questa è la trasformazione più significativa che abbiamo lanciato negli ultimi 10 anni -ha detto il ceo, Gavin Patterson – Dobbiamo lanciarla, per essere competitivi nel futuro. Paragonati ad altre aziende del nostro stesso settore siamo francamente troppo complessi e sovrappesati. Sebbene riconosca il dolore (che i licenziamenti comportano), alla fine credo che questa sia la cosa giusta da fare per il business”.

BT ha anche annunciato che lascerà il proprio quartiere generale di Londra, dopo quasi 150 anni.

A tal proposito, Patterson ha rassicurato che “sicuramente avremo un quartiere generale a Londra. La notizia non è BT che lascia Londra“. Ma è “più probabile che si tratterà di un ambiente di lavoro più piccolo, orientato al futuro”.

Il ceo, riporta il Guardian, ha preferito non commentare il valore del sito dell’attuale quartiere generale, che si trova nella zona di St Paul.

Gli ultimi 18 mesi sono stati piuttosto turbolenti per British Telecom. Memorabile il profit warning lanciato dall’azienda nel gennaio del 2017, dovuto a problemi rinvenuti nella sua divisione Global Services e alla scoperta di una frode nella sua divisione italiana.

A tal proposito l’anno scorso lo stesso numero uno Patterson disse di essere stato “profondamente deluso per le pratiche improprie della divisione italiana”, dopo che si era scoperto che i risultati finanziari di BT Italy erano stati gonfiati per anni, portando la Procura di Milano ad avviare una indagine sul caso.

Quel tipo di frode, aveva sottolineato Patterson, “non ha nulla a che vedere con il nostro business”.

Le prime irregolarità contabili della divisione italiana erano venute alla luce nell’ottobre del 2016.

Quando la loro massiccia presenza venne rivelata tre mesi più tardi, l’impatto sul titolo BT fu a dir poco drammatico: il titolo riportò nella sessione del 24 gennaio del 2017 la perdita più forte di sempre e la società fu costretta a svalutare la divisione italiana di 530 milioni di sterline e a tagliare l’outlook sul cash flow per ben due anni.

Da allora la strada continua a confermarsi in salita.

RISULTATI DI BILANCIO E PROFIT WARNING

Tornando ai risultati di bilancio del primo trimestre dell’anno (quarto trimestre fiscale terminato il 31 marzo), il colosso ha reso noto di aver incassato profitti al loro delle tasse per 872 milioni di sterline, rispetto ai 440 milioni di sterline di utili dello stesso periodo dell’anno precedente. Gli analisti avevano previsto tuttavia utili per 887 milioni.

Il fatturato è sceso del 2,5% a 5,97 miliardi di sterline, dai precedenti 6,12 miliardi, facendo peggio dei 6,06 miliardi stimati dal consensus.

BT ha reso noto inoltre di prevedere per l’anno fiscale 2019 un calo del fatturato del 2% e un Ebitda adjusted compreso tra 7,3 miliardi e 7,4 miliardi di sterline, in flessione rispetto ai 7,5 miliardi dello scorso anno.