British Telecom, l’AD Patterson si sfoga: estremamente arrabbiato per scandalo italiano
E’ il 24 gennaio del 2017 e il titolo BT crolla alla City, spazzando nell’arco di pochi minuti più di 5,5 miliardi di sterline di valore di mercato e accelerando al ribasso soffrendo un tonfo di ben il 20%. La flessione porta le quotazioni al minimo dalla metà del 2013 e il sell off è storico: su base percentuale, si tratta della peggiore performance dal gennaio del 1986. La responsabilità è tutta di uno scandalo italiano.
British Telecom è costretta a pagare infatti le irregolarità contabili della sua divisione italiana, che sono più gravi di quanto stimato. L’azienda parla di conto impressionante: 530 milioni di sterline, a fronte di una svalutazione attesa in precedenza per un valore di 145 milioni.
Gavin Patterson, numero uno del gruppo, si dice “profondamente deluso per le pratiche improprie della divisione italiana”. I risultati finanziari di BT Italy sono stati gonfiati per anni e la stessa Procura di Milano conferma di aver avviato un’indagine sul caso.
Oggi, in un’intervista rilasciata alla Cnbc, Patterson torna a parlare dello scandalo italiano e a stento riesce a trattenere la rabbia. Anzi, lo dice apertamente: “Sono estremamente arrabbiato” per lo scandalo contabile della divisione italiana. E ribadisce di essere “molto deluso per il fatto che poche persone siano riuscite a macchiare il nome dell’intera società”. “Quel tipo di frode, sottolinea, “non ha nulla a che vedere con il nostro business”.
Nel tentativo di rassicurare gli investitori, il ceo riferisce all’emittente televisiva di essere certo che l’azienda riuscirà ” a ridimensionare l’impatto finanziario dello scandalo”, e afferma di “avere fiducia assoluta nella capacità (di BT) di confinare il problema all’Italia”.
British Telecom sta affrontando la questione attivamente. In corso sono altre valutazioni “per capire cosa possiamo imparare o cosa avremmo dovuto far meglio”.
Patterson è stato intervistato dalla Cnbc a seguito dell’annuncio con cui BT ha raggiunto un accordo per trasformare la sua divisione Openreach in una entità legalmente separata. L’accordo è stato concluso con Ofcom, l’autorità di regolamentazione delle tlc nel Regno Unito, e ha stabilito che Openreach disporrà di un proprio brand.