Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (19/06/25)

Fonte immagine: Getty Images
I dividendi rappresentano una fonte di reddito relativamente costante e affidabile, soprattutto per gli investitori orientati verso strategie di lungo periodo. I flussi di cassa periodici forniscono un rendimento aggiuntivo rispetto al capital gain derivante dall’apprezzamento dei titoli, incrementando l’appeal del mercato azionario anche per chi è propenso ad una gestione più prudente del capitale, migliorando la gestione dei rischi tramite investimenti in grado di generare reddito passivo. Ecco le società del Ftse Mib con i dividend yield più elevati, sulla base dei rendimenti attuali e delle stime future.
Perché puntare sui dividendi
I mercati sono in balia delle tensioni geopolitiche, che hanno momentaneamente messo in secondo piano i dazi e la politica monetaria. In attesa di capire gli sviluppi nel conflitto tra Iran e Israele, con un possibile coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, gli operatori mantengono un atteggiamento cauto e si muovono in modalità risk-off.
Ieri, nel frattempo, la Fed ha mantenuto i tassi invariati per la quarta riunione consecutiva ed è molto probabile che confermi questa prudenza anche a luglio, in linea con quando ci si attende per la Bce (che però ha tagliato il costo del denaro già quattro volte quest’anno).
Intanto, si avvicina la scadenza del 9 luglio per l’introduzione dei dazi al 50% contro l’UE, precedentemente rinviata da Trump.
In tale contesto, la volatilità rimane protagonista e investire in titoli ad altro dividendo può essere una soluzione interessante per bilanciare rischi e rendimenti.
Cos’è il dividend yield e come si calcola
Per valutare correttamente i dividendi distribuiti da una società, non è sufficiente considerare il solo importo della cedola. È fondamentale calcolare anche il dividend yield, un indicatore percentuale che mette in relazione il dividendo annuale per azione con il prezzo di mercato del titolo.
La formula di riferimento è la seguente:
(Dividendo annuale per azione / Prezzo corrente dell’azione) × 100
Il dividend yield è uno strumento chiave nell’analisi comparativa tra società, perché consente di confrontare la capacità di remunerare il capitale investito. In genere, un valore più elevato suggerisce una maggiore attrattività per l’investitore in cerca di ritorni stabili.
Va comunque ricordato che si tratta di un parametro statico, che non tiene conto del rischio specifico dell’impresa né di eventuali variazioni future nella politica di distribuzione dei dividendi.
Ftse Mib, la classifica dei dividend yield
Nella tabella sottostante, i titoli del Ftse Mib sono ordinati in ordine decrescente in base al dividend yield, calcolato come rapporto tra il dividendo del 2025 (relativo agli utili del 2024) e il prezzo attuale. A lato, le indicazioni sul dividendo e il dividend yield stimato per il 2026 (sui risultati dell’esercizio 2025).
I titoli delle società finanziarie sono molto presenti nella parte alta della classifica, con Mps (12,4%) in testa seguita da Banco Bpm (10%), ma nelle prime posizioni figurano anche Bper (7,9%), Banca Mediolanum (7,1%) e Intesa Sanpaolo (7,1%). In luce anche Stellantis (8,2%, anche se le stime indicano una riduzione l’anno prossimo) e due titoli del settore oil & gas, Saipem (7,1%) ed Eni (7,0%). Tim è l’unica società del Ftse Mib a non aver distribuito un dividendo a valere sull’esercizio 2024 (l’ultimo è stato pagato nel 2021), ma la distribuzione delle cedole dovrebbe ripartire il prossimo anno.
Titolo | Ultimo prezzo (€) | Dividendo per azione (€) | Dividend yield | Prossimo dividendo stimato (€) | Variazione stimata Dividendo a/a | Dividend yield stimato |
Banca MPS | 6,91 | 0,8600 | 12,4% | 0,8540 | -0,7% | 12,4% |
Banco BPM | 9,99 | 1,0000 | 10,0% | 1,0030 | 0,3% | 10,0% |
Stellantis | 8,26 | 0,6800 | 8,2% | 0,5490 | -19,3% | 6,6% |
BPER Banca | 7,58 | 0,6000 | 7,9% | 0,7740 | 29,0% | 10,2% |
Banca Mediolanum | 13,99 | 1,0000 | 7,1% | 0,7970 | -20,3% | 5,7% |
Saipem | 2,39 | 0,1700 | 7,1% | 0,1560 | -8,2% | 6,5% |
Intesa Sanpaolo | 4,81 | 0,3410 | 7,1% | 0,3710 | 8,8% | 7,7% |
Eni | 14,25 | 1,0000 | 7,0% | 1,0480 | 4,8% | 7,4% |
Bca Pop Sondrio | 11,64 | 0,8000 | 6,9% | 1,0870 | 35,9% | 9,3% |
Azimut | 25,61 | 1,7500 | 6,8% | 1,6440 | -6,1% | 6,4% |
Enel | 7,92 | 0,4700 | 5,9% | 0,4810 | 2,3% | 6,1% |
Poste italiane | 18,65 | 1,0800 | 5,8% | 1,1780 | 9,1% | 6,3% |
Mediobanca (**) | 19,12 | 1,0700 | 5,6% | 1,1440 | 6,9% | 6,0% |
Snam | 5,24 | 0,2905 | 5,5% | 0,3000 | 3,3% | 5,7% |
Italgas | 6,91 | 0,3812 | 5,5% | 0,4250 | 11,5% | 6,2% |
Tenaris (*) | 15,84 | 0,8300 | 5,2% | 0,8530 | 2,8% | 5,4% |
Nexi | 4,84 | 0,2500 | 5,2% | 0,2550 | 2,0% | 5,3% |
Unipol Gruppo | 16,49 | 0,8500 | 5,2% | 0,9650 | 13,5% | 5,9% |
Inwit | 10,07 | 0,5156 | 5,1% | 0,5760 | 11,7% | 5,7% |
Generali Assicurazioni | 29,80 | 1,4300 | 4,8% | 1,5760 | 10,2% | 5,3% |
Terna | 8,86 | 0,3962 | 4,5% | 0,3990 | 0,7% | 4,5% |
A2A | 2,26 | 0,1000 | 4,4% | 0,1000 | 0,0% | 4,4% |
UniCredit | 56,40 | 2,4025 | 4,3% | 3,1510 | 31,2% | 5,6% |
Pirelli&C | 5,97 | 0,2500 | 4,2% | 0,2560 | 2,4% | 4,3% |
FinecoBank | 18,75 | 0,7400 | 3,9% | 0,7630 | 3,1% | 4,1% |
Hera | 4,18 | 0,1500 | 3,6% | 0,1600 | 6,7% | 3,8% |
Moncler | 49,52 | 1,3000 | 2,6% | 1,2600 | -3,1% | 2,5% |
Recordati | 53,10 | 1,2700 | 2,4% | 1,4880 | 17,2% | 2,8% |
Iveco Group | 15,51 | 0,3300 | 2,1% | 0,4590 | 39,1% | 3,0% |
Buzzi | 44,30 | 0,7000 | 1,6% | 0,7890 | 12,7% | 1,8% |
Prysmian | 55,60 | 0,8000 | 1,4% | 0,8930 | 11,6% | 1,6% |
STMicroelectronics (*) | 25,02 | 0,3600 | 1,4% | 0,3550 | -1,4% | 1,4% |
Amplifon | 20,33 | 0,2900 | 1,4% | 0,3090 | 6,6% | 1,5% |
Diasorin | 92,48 | 1,2000 | 1,3% | 1,2350 | 2,9% | 1,3% |
Campari | 5,59 | 0,0650 | 1,2% | 0,0680 | 4,6% | 1,2% |
Leonardo | 48,08 | 0,5200 | 1,1% | 0,4830 | -7,1% | 1,0% |
Interpump Group | 33,34 | 0,3300 | 1,0% | 0,3360 | 1,8% | 1,0% |
Brunello Cucinelli | 99,74 | 0,9400 | 0,9% | 1,0490 | 11,6% | 1,1% |
Ferrari | 397,20 | 2,9860 | 0,8% | 3,0990 | 3,8% | 0,8% |
Telecom Italia | 0,40 | 0,0000 | 0,0% | 0,0050 | – | 1,3% |
(*) Dividendo in dollari
(**) Il dividendo è riferito all’esercizio chiuso il 30 giugno
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 19 giugno 2025
Lunedì 23 giugno giornata di dividendi a Piazza Affari
Dopo il dividend-Day del 19 maggio, il prossimo appuntamento rilevante con le cedole sarà il 23 giugno, quando staccheranno il dividendo Hera, Leonardo, Pirelli, Poste Italiane, Snam, Stm e Terna. Il pagamento è previsto a partire da due giorni dopo, il 25 giugno.
Per la società di semiconduttori sarà la prima tranche del dividendo 2025, mentre Poste, Snam e Terna pagano i rispettivi saldi dopo gli acconti di novembre/gennaio.