Capitalizzazione Piazza Affari: testa a testa Intesa-Unicredit nel Ftse Mib

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Il recupero dei mercati nell’ultimo mese ha riportato il Ftse Mib sui massimi dal 2007, oltre i 40.000 punti. A trainare l’indice hanno contribuito in particolare le banche, spinte da risultati eccellenti e dal fermento per le operazioni di aggregazione in corso, o in rampa di lancio, nel settore. In tale contesto, Intesa Sanpaolo e Unicredit restano le due aziende con la maggior capitalizzazione nel mercato italiano, seguite da Enel e Ferrari. Ecco la classifica completa delle aziende del Ftse Mib ordinate per market cap e le dinamiche che hanno sostenuto o rallentato i titoli nell’ultimo periodo.
La capitalizzazione di Piazza Affari continua a crescere
Il Ftse Mib è l’indice di riferimento della Borsa Italiana e fornisce un’approssimazione dell’andamento del mercato italiano. Include le 40 società più importanti in termini di capitalizzazione e liquidità ed è ponderato in base alla capitalizzazione di mercato. Le aziende che fanno parte del paniere ricoprono un ruolo chiave nell’economia nazionale e influenzano in maniera significativa le performance complessive di Piazza Affari.
Per capire la rilevanza del Ftse Mib, basti pensare che la sua capitalizzazione totale è pari a circa 810 miliardi di euro (in aumento dai 710 miliardi di un mese fa), rispetto ai 930 miliardi dell’indice Ftse Italia All Share, che traccia l’andamento complessivo della Borsa di Milano (a sua volta in crescita dagli 815 miliardi del 14 aprile). Il Ftse Mib copre circa l’87% della market cap del mercato italiano e le prime tre società (Intesa, Unicredit e Ferrari) raggiungono da sole una dimensione superiore ai 250 miliardi di euro.
Vediamo quali sono attualmente i titoli che compongono il Ftse Mib e la corrispondente capitalizzazione di mercato.
Titoli del Ftse Mib ordinati in base alla capitalizzazione
Nella tabella sottostante i titoli appartenenti al Ftse Mib vengono ordinati per capitalizzazione (ottenuta dalla moltiplicazione tra prezzo e numero di azioni in circolazione) di mercato decrescente.
Titolo | Settore | Ultimo prezzo (€) | Variazione 1 anno | Market Cap (mld €) | Peso % sul Ftse Mib |
Intesa Sanpaolo | Banche | 4,94 | 32,5% | 88,0 | 10,9% |
UniCredit | Banche | 55,18 | 52,1% | 86,0 | 10,6% |
Enel | Utility | 7,80 | 14,0% | 79,3 | 9,8% |
Ferrari | Automotive | 443,60 | 16,3% | 79,2 | 9,8% |
Generali | Assicurazioni | 34,44 | 40,1% | 53,4 | 6,6% |
Eni | Oil&Gas | 13,31 | -11,9% | 41,9 | 5,2% |
Stellantis | Automotive | 9,62 | -55,0% | 27,8 | 3,4% |
Leonardo | Industriali | 46,71 | 107,6% | 27,0 | 3,3% |
Poste italiane | Assicurazioni | 18,28 | 47,6% | 23,9 | 2,9% |
STMicroelectronics | Tecnologia | 23,13 | -40,7% | 21,1 | 2,6% |
Tenaris | Oil&Gas | 15,32 | -5,1% | 17,8 | 2,2% |
Mediobanca | Banche | 21,06 | 38,6% | 17,5 | 2,2% |
Terna | Utility | 8,52 | 7,7% | 17,1 | 2,1% |
Snam | Utility | 5,05 | 12,3% | 17,0 | 2,1% |
Prysmian | Industriali | 55,38 | -2,2% | 16,4 | 2,0% |
Moncler | Moda e Lusso | 57,80 | -9,5% | 15,9 | 2,0% |
Banco BPM | Banche | 10,12 | 56,3% | 15,3 | 1,9% |
Unipol Gruppo | Assicurazioni | 16,97 | 90,5% | 12,2 | 1,5% |
FinecoBank | Banche | 19,00 | 22,6% | 11,6 | 1,4% |
BPER Banca | Banche | 7,87 | 57,1% | 11,2 | 1,4% |
Banca Mediolanum | Servizi Finanziari | 14,68 | 35,4% | 10,9 | 1,4% |
Recordati | Health Care | 50,35 | -2,8% | 10,5 | 1,3% |
Banca MPS | Banche | 8,20 | 62,5% | 10,3 | 1,3% |
Inwit | Tlc e Media | 10,48 | 0,9% | 9,8 | 1,2% |
Telecom Italia | Tlc e Media | 0,37 | 50,5% | 8,0 | 1,0% |
Brunello Cucinelli | Moda e Lusso | 108,50 | 12,7% | 7,4 | 0,9% |
Campari | Food&Beverage | 5,84 | -41,4% | 7,2 | 0,9% |
A2A | Utility | 2,23 | 11,0% | 7,0 | 0,9% |
Nexi | Industriali | 5,38 | -15,3% | 6,6 | 0,8% |
Hera | Utility | 4,09 | 17,0% | 6,1 | 0,8% |
Pirelli&C | Automotive | 5,98 | -2,8% | 6,0 | 0,7% |
Italgas | Utility | 7,18 | 33,0% | 5,8 | 0,7% |
Bca Pop Sondrio | Banche | 12,02 | 46,7% | 5,4 | 0,7% |
Diasorin | Health Care | 94,60 | -6,5% | 5,3 | 0,7% |
Amplifon | Health Care | 19,84 | -42,1% | 4,5 | 0,6% |
Saipem | Oil&Gas | 2,25 | 2,2% | 4,5 | 0,6% |
Iveco Group | Automotive | 15,53 | 33,0% | 4,2 | 0,5% |
Azimut | Servizi Finanziari | 27,28 | 6,0% | 3,9 | 0,5% |
Interpump Group | Industriali | 34,38 | -25,1% | 3,7 | 0,5% |
Buzzi | Edilizia e Materiali | 18,01 | -33,6% | 2,7 | 0,3% |
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 15 maggio 2025
La società italiana con la maggiore capitalizzazione di mercato è ancora Intesa Sanpaolo, con una market cap di 88 miliardi di euro, in aumento dai 75,4 miliardi del mese scorso.
Al secondo posto Unicredit, con una capitalizzazione di 86 miliardi (rispetto ai 75 miliardi di metà aprile). La banca di Piazza Gae Aulenti (+45% da inizio anno) ha anche superato momentaneamente l’istituto guidato da Carlo Messina, sostenuta anche dalla prospettiva di aggregazioni con altri player del settore. Intesa e Unicredit hanno rispettivamente un peso del 10,9% e del 10,6% sul Ftse Mib.
Terza piazza per Enel, la cui capitalizzazione è aumentata da 72 miliardi a 79,3 miliardi, seguita da Ferrari (in crescita da 67,8 miliardi a 79,2 miliardi), entrambe con un’incidenza del 9,8% sull’indice.
Per quanto riguarda la struttura settoriale dell’indice Ftse Mib vediamo che il settore finanziario, con 13 società, è quello più rappresentato all’interno del Ftse Mib e quindi maggiormente in grado di influenzare l’andamento generale del listino, con una forte presenza di banche (ben 8). Altri settori molto presenti nel paniere principale di Piazza Affari sono le utilities con 7 società a larga capitalizzazione, il comparto automotive e l’industria (4 società a testa).
Come funziona il Ftse Mib
Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici di mercato, è un price index, calcolato sommando le capitalizzazioni delle società che lo compongono. Tuttavia, questa metodologia non considera i dividendi distribuiti, il che significa che la performance dell’indice riflette esclusivamente l’apprezzamento in conto capitale (capital gain) e non il ritorno complessivo per gli investitori.
Un aspetto da tenere presente è che, nel giorno dello stacco della cedola, i titoli subiscono un deprezzamento teorico pari al dividendo pagato. Considerando che Piazza Affari è tra le Borse più generose a livello globale in termini di dividendi, con un rendimento medio del 3-4% annuo, nel lungo periodo questo effetto incide significativamente sulla performance del Ftse Mib.
Per avere una rappresentazione più accurata della remunerazione complessiva dell’indice, si può fare riferimento alla versione Total Return, che include anche il reinvestimento dei dividendi, restituendo così un quadro più realistico del rendimento per gli investitori.