Notizie Notizie Italia Unicredit vs Intesa Sanpaolo, su chi puntare dopo i conti? Ecco il verdetto degli analisti

Unicredit vs Intesa Sanpaolo, su chi puntare dopo i conti? Ecco il verdetto degli analisti

15 Maggio 2025 12:45

E’ ormai un testa a testa con sorpassi e contro sorpassi degni di una finale Nba tra Celtic e Lakers. Parliamo di Unicredit e Intesa Sanpaolo che viaggiano affiancate nelle posizioni di testa del Ftse Mib per livello di valorizzazione. L’istituto di piazza Gae Aulenti in virtù del sonante +43% da inizio anno ha ricucito le distanze in Borsa rispetto a Intesa Sanpaolo, che mantiene saldo lo scettro di maggiore banca italiana per quota di mercato e livello di attivi.

Sorpasso e controsorpasso in Borsa

Lunedì la trimestrale record diffusa da Unicredit ha innescato il colpo di reni che a fine della seduta ha permesso al titolo dell’istituto guidato da Andrea Orcel di sopravanzare, di poco, intesa per market cap (87,3 miliardi rispetto agli 87 circa di Intesa). Il giorno successivo il contro sorpasso a seguito del fisiologico ritracciamento di Unicredit dopo il rally post conti e ieri un nuovo riavvicinamento di Unicredit a Intesa 87,8 miliardi rispetto a 88,2 di Intesa).

Ed entrambe stanno insidiando da vicino la francese Bnp Paribas (89,4 miliardi) per il secondo posto del podio tra le maggiori banche europee (al primo posto troneggia Banco Santander oltre la soglia dei 100 miliardi).

Orcel e Messina: strategie opposte, ma la Borsa premia entrambi

Se Unicredit da inizio anno veleggia con un eloquente +43%, Intesa Sanpaolo non ha certo lesinato soddisfazioni (+28%) e settimana prossima andrà anche a distribuire un corposo dividendo da complessivi 3 miliardi ai propri soci (0,17 euro per azione, che sommato all’altro acconto di novembre 2024 sempre di 0,17 euro, si arriva quindi a 34 centesimi). Unicredit ha invece già staccato la cedola lo scorso 22 aprile(1,4764 euro per azione per complessivi 2,29 miliardi).

Come spiega oggi Andrea Greco su Repubblica, il primato in Borsa per valore di mercato non è solo un vanto; ha dei riflessi sulla reputazione di una banca, sulla liquidità dei suoi titoli e sulla quantità di azioni che gli investitori istituzionali tengono nei portafogli indicizzati.

Mentre Unicredit sotto la guida dell’ad Orcel ha avviato lo scorso autunno una serie di operazioni, tra cui l’Ops su Banco Bpm e il tentativo di scalata della tedesca Commerzbank, la rivale Intesa Sanpaolo non si è mossa. L’ad di Intesa, Carlo Messina, ha anzi bollato come “confusione” quello che sta avvenendo nel settore del credito italiano e punta a crescere nei settori assicurativo, patrimoniale e della gestione patrimoniale per incrementare i ricavi da commissioni.

Commerz fa muro

Intanto dalla Germania si confermano alte le barricate alla possibile salata di Commerz da parte di Unicredit. Centinaia di dipendenti hanno espresso il loro sostegno alla strategia autonoma dell’istituto in occasione dell’assemblea dei soci,, portando cartelli con la scritta “forte e indipendente” e “no a UniCredit”. “Ci concentriamo su noi stessi e sulla nostra strategia indipendente”, ha dichiarato Bettina Orlopp, ceodi Commerzbank, prima dell’inizio della riunione.

C’è spazio per correre ancora?

Ma dopo questo prepotente rally di entrambi i titoli, in sintonia con quello di tutto il settore bancario che ha fatto da traino al balzo ai record dal 2007 di Piazza Affari, c’è spazio per ulteriori rialzi?

Gli analisti dicono di sì e dopo i conti trimestrali delle due banche sono corsi a rivedere le stime al rialzo. Guardando a quelli monitorati da Bloomberg, il 69,6% dice ‘buy’ su Unicredit, il 21,7% è ‘hold’ e infine due sono i sell (8,7%). Il prezzo obiettivo medio indicato è di 57,62 euro, questo significa che non è previsto molto upside rispetto ai livelli attuali (55,2 euro).
Coem detto, diversi analisti hanno rivisto i target dopo i conti del primo trimestre 2025 di Unicredit. Tra quelli che vedono spazio ancora per il rally c’è Hsbc che ha portato il prezzo obiettivo da 54 a ben 65,5 euro. Equita ha sua volta ha alzato il prezzo obiettivo del 3% a 60 euro, mentre Morgan Stanley ha incrementato il target price a 58 euro dal precedente 55,5 euro. Barclays conferma overweight con prezzo obiettivo alzato dell’11% a 62,5 euro. “Dopo i risultati del primo trimestre, rivediamo al rialzo la previsione di utile netto rettificato per il 2025-27 con un +5% della stima per l’ano in corso”, spiega Barclays che vede l’M&A come un catalyst chiave, anche se gli obiettivi strategici, la disciplina e i criteri sono chiari.

Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, gli analisti vedono spazio per un ulteriore rialzo del titolo. Ben il 77,8% dice ‘buy’ su Intesa, il 14,8% è ‘hold’ e due sono i sell (7,4%). Il prezzo obiettivo medio indicato è di 5,27 euro, questo significa che non è previsto molto upside dell’8% circa rispetto ai livelli attuali.