Notizie Notizie Italia Von der Leyen si scusa con l’Italia. ‘Ora SURE, il piano anti-disoccupazione da 100 miliardi’

Von der Leyen si scusa con l’Italia. ‘Ora SURE, il piano anti-disoccupazione da 100 miliardi’

2 Aprile 2020 08:30

Ursula von der Leyen si scusa con l’Italia e, nel farlo, parla anche del progetto “SURE”, il piano anti-disoccupazione da 100 miliardi di euro sfornato dalla Commissione europea per fronteggiare la crisi economica provocata dal coronavirus. Dopo le scuse del ministro delle finanze olandese, arrivano dunque anche quelle firmate dal numero uno della Commissione, con tanto di lettera inviata al quotidiano La Repubblica.

“Scusateci, ora la Ue è con voi”, è il titolo della missiva, che dice tutto soprattutto con quella parola “ora”.

Ursula von der Leyen chiede scusa all'Italia e parla di SURE, acronimo di "Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency"
ROME, ITALY – AUGUST 02: The President of the European Commission Ursula von der Leyen and the Italian Premier Giuseppe Conte hold a meeting with journalists during the meeting at Palazzo Chigi on August 2, 2019 in Rome, Italy. (Photo by Simona Granati – Corbis/Getty Images)

“Oggi l’Europa si sta mobilitando al fianco dell’Italia – ha scritto von der Leyen – Purtroppo non è stato sempre così. Bisogna riconoscere che nei primi giorni della crisi, di fronte al bisogno di una risposta comune europea, in troppi hanno pensato solo ai problemi di casa propria. Non si rendevano conto che possiamo sconfiggere questa pandemia solo insieme, come Unione. È stato un comportamento dannoso e che poteva essere evitato. In questi giorni la distanza tra individui è fondamentale per la nostra sicurezza: la distanza tra nazioni europee, al contrario, mette tutti in pericolo”.

Quando dice “purtroppo non è stato sempre così”, von der Leyen si riferisce per caso al comportamento dell’Olanda, considerata come una sorta di “bad cop”, cattivo poliziotto dell’Ue, dopo lo scivolone del ministro delle finanze Wopke Hoekstra, che ha fatto tra l’altro mea culpa? O si riferisce all’atteggiamento che ha avuto lei stessa quando, a fronte delle richieste italiane (ma non solo) di ricorrere a uno strumento europeo di condivisione del rischio anti-COVID come i coronabond, o più in generale gli eurobond, ha dato ragione alla Germania di Angela Merkel, rimandando la proposta al mittente? “Solo uno slogan, non ci stiamo lavorando”, aveva detto appena pochi giorni fa von der Leyen, scatenando la rabbia italiana.

La lettera inviata al quotidiano La Repubblica sa di pentimento della numero uno della Commissione europea, che pur era partita bene nei confronti dell’Italia quando, a inizi marzo, aveva espresso la propria solidarierà al paese straziato dal coronavirus lanciando il messaggio: “Siamo tutti italiani”.

Ursula von der Leyen presenta il progetto SURE

Sarà la sensazione di aver fatto una pessima figura con l’Italia e con il mondo; fatto sta che Ursula ha corretto il tiro, annunciando la nuova iniziativa Ue: SURE, per l’appunto.

“Ieri la Commissione europea ha annunciato una nuova iniziativa economica, una “cassa integrazione europea” – si legge ancora nella lettera di scuse – In questo momento, milioni di italiani non hanno la possibilità di lavorare – ma non per questo possono smettere di pagare le bollette o di fare la spesa. Le aziende continuano a pagare gli stipendi anche se l’attività è ferma – dalle imprese edili agli alberghi rimasti vuoti, dalle grandi industrie agli artigiani. Migliaia di aziende forti e in salute si trovano in difficoltà a causa del coronavirus. Hanno bisogno di un sostegno per superare la crisi attuale: l’Europa sta intervenendo in loro aiuto”.

Come?

L’Unione stanzierà fino a cento miliardi di euro in favore dei Paesi colpiti più duramente, a partire dall’Italia, per compensare la riduzione degli stipendi di chi lavora con un orario ridotto.
Questo sarà possibile grazie a prestiti garantiti da tutti gli Stati membri – dimostrando così vera solidarietà europea. Tutti i Paesi membri contribuiranno a rendere possibile questo nuovo strumento, che si chiama “SURE”. Aiuterà lavoratori e impiegati, aiuterà le aziende e sarà una boccata d’aria fresca per le finanze pubbliche italiane”.

Il progetto SURE è stato annunciato nella giornata di ieri, sempre dalla presidente della Commissione Ue: SURE sta per “Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency (SURE)”, ovvero “supporto per mitigare i rischi di disoccupazione in un’emergenza”. L’emergenza è quella situazione di shock economico che si è venuta a creare a causa del lockdown e di altre misure di contenimento che hanno fermato le attività economiche di gran parte del mondo.

Nel documento della Commissione che è stato visionato da Euractiv.com si legge che “lo strumento SURE agirà come una seconda linea di difesa, sostenendo gli schemi di lavoro di breve termine e misure simili, al fine di aiutare gli stati membri a proteggere i posti di lavoro e dunque gli impiegati e gli autonomi contro il rischio di disoccupazione di perdita di reddito”. Si tratta di una iniziativa che coprirà – si legge – parte di quella “grave e improvviso aumento della spesa pubblica”, che sarà reso necessario per tutelare il lavoro.

Come spiega il Sole 24 Ore, “lo strumento, che verrà ufficialmente presentato oggi, servirà a finanziare in via temporanea forme di sussidi statali quali la cassa integrazione in Italia, il Kurzarbeit in Germania o il chômage partiel in Francia con l’obiettivo di evitare disoccupazione di massa durante il confinamento”.

Chiarimenti su SURE sono arrivati anche dal commissario agli Affari economici ed europei, Paolo Gentiloni che, in un’intervista rilasciata a Radio Anch’io, ha spiegato che “stiamo parlando di mettere insieme le forze economiche tra Paesi che hanno livelli di debito e di accesso ai mercati diversi, per una situazione di emergenza. E questi SURE bond, che saranno emessi per finanziare questi strumenti di cassa integrazione sono il primo esempio, ce ne saranno altri perché la discussione comincia ad essere più consapevole”. Praticamente, Gentiloni sottolinea che lo strumento anti-disoccupazione contempla l’emissione di bond. Insomma, “con le varie ipotesi di eurobond, coronabond e adesso i “sure bond”, stiamo tutti parlando di bond comuni europei per degli obiettivi comuni”, puntualizza l’ex premier.

Intanto il Corriere della Sera segnala che anche la Germania sarebbe pronta a essere più ‘generosa’ con l’Italia e i paesi del Sud Europa:

“Secondo varie fonti, la Germania accetterebbe le richieste dei Paesi del Sud di prestiti Ue senza le condizioni stringenti imposte in passato alla Grecia. MES e Bei – per finanziarsi – già emettono titoli garantiti dai Paesi membri e ci sarebbe da accordarsi nell’Eurogruppo, quindi, solo sui maggiori importi e sulla tempistica dei rimborsi”.

Intanto, nel confermare che la presidente della Commissione gli ha anticipato “uno strumento da 100 miliardi per sostenere le misure nazionali dirette a contrastare la disoccupazione e ad alimentare la cassa integrazione”, SURE per l’appunto, il premier Giuseppe Conte ha aperto al MES, a patto che “l’utilizzo dei fondi strutturali europei non ancora spesi ” avvenga “con la più ampia flessibilità”. Ovvero: “senza più i vincoli di cofinanziamento nazionale o di particolari destinazioni funzionali o territoriali”.

Parlando ancora di SURE nella missiva pubblicata su La Repubblica, von der Leyen si è così espressa:

“Questo sostegno europeo alla cassa integrazione aiuterà a salvare posti di lavoro – anche in un momento di minore attività. Quando la quarantena sarà finita, e la domanda e gli ordinativi torneranno a crescere, quelle stesse persone potranno tornare a lavorare a tempo pieno. E questo è fondamentale per far ripartire al più presto il motore dell’economia europea. Questa iniziativa fa parte di un pacchetto più ampio”.