Notizie Notizie Italia Inizio aprile indigesto per Enel e Intesa Sanpaolo, sul Ftse Mib sfreccia Atlantia (+5%)

Inizio aprile indigesto per Enel e Intesa Sanpaolo, sul Ftse Mib sfreccia Atlantia (+5%)

1 Aprile 2020 17:42

Incipit di aprile con la retromarcia inserita per Piazza Affari, reduce dal recupero delle ultime sedute che aveva portato l’indice milanese a risalire di circa il 20% dai minimi toccati nella settimana centrale di marzo.

Il Ftse Mib ha chiuso a 16.544 punti in calo del 2,97%. Oggi pesa la marcata debolezza di Wall Street che si muove in forte calo. A zavorrare il sentiment hanno contribuito le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump che ha avvertito gli americani a prepararsi a far fronte a due settimane che saranno “molto, molto dolorose”, a causa dell’escalation del coronavirus negli Usa. I funzionari della Casa Bianca stimano tra 100.000 e 240.000 morti negli Stati Uniti. La città di New York è diventata l’epicentro del virus nel mondo, con 75.795 casi confermati. Il timore degli operatori che è ad aprile, dopo il recupero nell’ultima parte di marzo, i mercati tornino a guardare con preoccupazione alla veloce crescita dei casi Covid-19 negli Usa e il crescente timore che la recessione sarà violenta e allo stesso tempo meno breve di quanto previsto in un primo momento. Ieri Goldman Sachs ha stimato un crollo del 34% annualizzato del Pil Usa nel secondo trimestre 2020.

In Italia, dove prosegue il trend di rallentamento dei nuovi contagi, il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso di un’informativa al Senato sull’emergenza COVID-19 ha annunciato l’estensione del lockdown fino al 13 aprile.

Intesa e Unicredit in difficoltà

Sul parterre di Piazza Affari in affanno tutto il settore bancario. Forti vendite su Intesa Sanpaolo (-3,6%), che ieri ha annunciato la sospensione del dividendo. La banca intende riproporre la distribuzione della cedola in autunno una volta che sarà arrivato anche il nulla osta della Bce.

Tra le banche cade di oltre il 4% Unicredit. Flessione più contenuta del 2,28% per UBI Banca. Anche l’istituto bergamasco ha sospeso il dividendo. Alla luce dello stop dei dividendi, l’OPS di Intesa Sanpaolo su UBI diventa più conveniente per quest’ultima; gli analisti di Equita sim rimarcano che, alla chiusura di ieri di Intesa, la valutazione implicita di UBI diventa 2,53 euro rispetto a 2,33 euro in caso di pagamento del dividendo, con un ulteriore premio dell’8%.

Enel cede oltre il 4%, sbandata anche di FCa e Pirelli

Tra le big segnano cali nell’ordine del 4,27% per Enel, titolo di maggior peso di tutta Piazza Affari. Contiene i cali invece Eni (-0,21%) reduce dal balzo di oltre il 7% della vigilia.

Male oggi FCA (-3,79% a 6,323 euro) che paga i deboli riscontri delle immatricolazioni in Francia a marzo in attesa dei dati italiani in arrivo stasera. Intanto Fca, nel corso di una videoconferenza con le organizzazioni sindacali alla presenza dello Chief Operating Officer (COO) di FCA per l’area EMEA Pietro Gorlier, ha confermato il piano industriale e il percorso di fusione con Psa, che certamente subiranno un ritardo data la situazione dettata dall’emergenza COVID-19.

Chiusura in forte affanno per Pirelli (-6,34% a 3,058 euro) che era arrivato fino a +4% in avvio sulla scia delle novità nell’azionariato. Brembo ha infatti annunciato di essere entrata nel capitale del colosso dei pneumatici con una quota pari al 2,43% del capitale di Pirelli. Brembo precisa che ha deciso di investire in Pirelli adottando un approccio non speculativo e di lungo periodo. Tra i possibili scenari c’è quello di una fusione Brembo-Pirelli, ipotesi già circolata in passato. Marco Tronchetti Provera, ad di Pirelli, ha affermato che non c’è alcun progetto di fusione tra Pirelli e Brembo.

Tra i pochi titoli a salvarsi oggi c’è Atlantia (+4,99% a 12 euro) con le ultime indiscrezioni che vedono avvicinarsi un compromesso con il governo per evitare la revoca della concessione. Il Corriere scrive che l’accordo potrebbe poggiare sulla base di una penale da 2 miliardi di euro e la riduzione pedaggi del 5%, oltre alla conferma del piano di investimenti in manutenzione e discesa sotto la maggioranza nel capitale di Autostrade (che vedrebbe l’ingresso di Macquarie e Cdp/F2i).