Notizie Notizie Italia Vaticano e lo scandalo immobiliare londinese: Papa Francesco silura il capo dell’Autorithy finanziaria

Vaticano e lo scandalo immobiliare londinese: Papa Francesco silura il capo dell’Autorithy finanziaria

19 Novembre 2019 15:57

A più di sei anni dalla storica abdicazione di Benedetto XVI, secondo voci insistenti legata a le irregolarità e lo scandalo in cui era coinvolta la Banca Vaticana, il Vaticano torna nuovamente sotto accusa. Ad abdicare questa volta è il capo dell’autorità di vigilanza finanziaria (Aif), l’avvocato svizzero ené Brülhart.

Vaticano mette alla porta il capo dell’Autorità di vigilanza finanziaria (Aif)

Un’uscita di scena che pare sia state “causata” da un nuovo scandalo rivelato il mese scorso, incentrato sulle iniziative di investimento della Santa Sede nel settore immobiliare londinese, che in particolare riguardavano i tentativi di ottenere un prestito di 100 milioni di euro per acquisire proprietà di lusso nel quartiere londinese di Chelsea, come riporta il Wall Street Journal. “Nel ringraziarlo per il servizio reso in questi anni, il Santo Padre ha provveduto a designare il successore, individuando una figura di alto profilo professionale ed accreditata competenza a livello internazionale”, lo riferisce il Vaticano. La nomina verrà pubblicata e avrà efficacia al rientro del Santo Padre dal Viaggio Apostolico in Thailandia e Giappone, il 26 novembre prossimo. “In tal modo viene assicurata la continuità dell’azione istituzionale dell’Aif – continua il Vaticano – in questo momento di particolare impegni a livello interno ed internazionale”.

La grana Aif per la santa Sede

L’Aif è stato istituito sotto la guida di Papa Ratzinger nel 2010 con l’obiettivo di sradicare la corruzione finanziaria e le diffuse segnalazioni di riciclaggio di denaro sporco, e portare la Banca Vaticana ad una maggiore trasparenza dopo una serie di scandali importanti che hanno scosso lo Stato Vaticano e creato  imbarazzo al Papa Francesco e al suo stretto entourage. Sempre il WSJ poco tempo fa aveva portato alla luce un’altra notizia bomba riguardante la Santa Sede il cui deficit nel 2018 è raddoppiato a 70 milioni di euro su un budget di circa 300 milioni. Da lì Papa Francesco è corso ai ripari affidando al cardinale Reinhard Marx il compito di rimettere in sesto i conti. “Vi chiedo di studiare tutte le misure ritenute necessarie per salvaguardare il futuro economico della Santa Sede e per assicurare che siano messe in atto il prima possibile”, ha scritto Papa Francesco al cardinale Reinhard Marx in una lettera datata maggio scorso. In seguito il giornalista esperto degli affari vaticani, Gianluigi Nuzzi nel suo libro intitolato “Giudizio Universale” (Chiarelettere) ha rivelato come il deficit che affligge la Santa Sede abbia raggiunto livelli preoccupanti, a rischio di condurre al default.

Ora un nuovo colpo di scena con le dimissioni di Brülhart. Il mese scorso la polizia ha fatto irruzione negli uffici dell’AIF e della Segreteria di Stato, operazione diretta nei confronti di alcuni dipendenti tra i quali monsignor Carlino, per anni segretario particolare dell’allora sostituto della Segreteria di Stato, Angelo Becciu e il numero due dell’AIF Tommaso Di Ruzza. A destare sospetti il tentativo di ottenere il prestito di 100 milioni di euro. Anche se la natura esatta della possibile attività criminale nell’affare immobiliare londinese non è ancora stata rivelata dai funzionari vaticani, i reati ipotizzati sono gravissimi, visto che si va dalla corruzione alla truffa, passando per il peculato, il riciclaggio e l’autoriciclaggio. Di Ruzza giura di avere avviato le procedure antiriciclaggio ma  nel frattempo la stessa Aif ha avviato un’nidagine interna. Risultato? Di Ruzza ha agito nel rispetto delle regole dice il suo capo Rene’ Bruelhart. Ma nonostante ciò Papa Francesco non lo conferma nell’incarico. Una punizione divina? Potrebbero esserci ulteriori sviluppi e altre dimissioni forse dell’ intero consiglio dell’AIF, segnale evidente che l’opera di repulisti avviata da Papa Francesco per fermare le spese e gli investimenti mal gestiti è solo all’inizio.