Notizie Dati Macroeconomici Usa, l’inflazione frena più del previsto (+5%). Wall Street in rialzo

Usa, l’inflazione frena più del previsto (+5%). Wall Street in rialzo

12 Aprile 2023 15:45

Notizie positive per i mercati. L’inflazione USA frena più del previsto, si tratta dell’importante indicatore sull’andamento dei prezzi al consumo particolarmente rilevante per la Fed. Nel mese di marzo, l’inflazione negli Stati Uniti è salita del 5% su base annuale, rispetto alle stime di +5,1%, su base mensile invece registra una crescita dello 0,1% rispetto le attese di un rialzo dello 0,2%. In linea con le attese il dato core ovvero +5,6% su base annuale, mentre per il mese di marzo ha registrato un rialzo dello 0,4%.

L’inflazione USA rallenta

Entrando nel dettaglio il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha rilevato un calo dei costi energetici del 3,5% nel mese di marzo. Mentre l’indice dei prezzi degli alimentari é rimasto invariato. Entrambi hanno contribuito a tenere sotto controllo l’inflazione complessiva. Il prezzo dei beni alimentari é calato dello 0,3%, il primo da settembre 2020, sebbene sia ancora in aumento dell‘8,4% rispetto ad un anno fa.

Inoltre, sempre nel mese di marzo sono rallentati anche i costi complessivi per le famiglie i cosiddetti (shelter costs) attestandosi allo 0,6%, si tratta dell’aumento più lento da novembre, ma ha comunque ha registrato un aumento dei prezzi dell‘8,2% su base annua. la componente “Shelter costs”  costituisce circa un terzo del peso del CPI ed è monitorato da vicino dai funzionari della Fed.

Il Bureau of Labor Statistics ha pubblicato i dati sull’inflazione relativi al mese di marzo negli Stati Uniti. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha evidenziato, su base annuale, un rialzo del 5%, minore rispetto alle attese del mercato fissate al 5,2% (a febbraio +6%). E’ la crescita dei prezzi più bassa dal maggio 2021. Su base mensile il CPI è salito dello 0,1% (aspettative fissate per un +0,2%). L’indice core (ovvero esclusi energetici ed alimentari) ha mostrato una crescita del 5,6% (previsioni del mercato al 5,6%, a febbraio +5,5%). Su base mensile l’aumento dei prezzi core è stato pari allo 0,4%, stesso livello delle attese (a febbraio +0,5% m/m). Cifre macro spingono per una prossima pausa nel processo di rialzo dei tassi. Ha commentato Filippo Diodovich, Senior Market Analyst di IG Group.

Aspettative sui Tassi Fed

Attualmente i future sui Fed Funds considerano probabile al 74,8% un rialzo dei tassi di 25 punti base al meeting di maggio, mentre al vertice successivo (14 giugno) è previsto il mantenimento dello status quo al 66,9%, una chiara indicazione che i mercati considerano vicina la fine del ciclo dei rialzi dei tassi della Fed.

Le nostre valutazioni sono che i dati sulle pressioni inflazionistiche mostrano un miglioramento significativo e un rallentamento superiore alle attese (per headline). Sono dati che portano argomentazioni per i membri più dovish della commissione operativa della FED, il FOMC, per rivedere le strategie monetarie e interrompere il processo di rialzo dei tassi di interesse. Le cifre macroeconomiche spingono così le autorità monetarie a fermare gli aumenti del costo del denaro. Crediamo tuttavia che l’interruzione non sarà nel prossimo meeting di maggio ma in quello successivo. Riteniamo, infatti, che la FED possa propendere, almeno per la prossima riunione di maggio, verso un nuovo rialzo del costo del denaro di 25 punti base portando i tassi di riferimento al 5%-5,25%, sulla scia della persistenza dell’inflazione core su livelli elevati. Ha proseguito Diodovich.

Ricordiamo la pubblicazione delle minute della Fed dell’ultima riunione di marzo, nel bel mezzo della crisi bancaria statunitense, in uscita stasera dopo le 20:00 ore italiana.

Nell’ultima riunione della FOMC, i membri hanno optato per una stretta monetaria di 25 punti base, che ha portato i tassi sui fed funds al nuovo range compreso tra il 4,75% e il 5%.

Usa, al via la stagione delle trimestrali

Gli operatori di mercato si aspettano anche l’avvio della stagione delle trimestrali negli Stati Uniti che prenderà il via venerdì prossimo, 14 aprile, come sempre iniziando con i big del settore bancario: CitigroupJPMorgan Wells Fargo.

La reazione dei mercati

Wall Street apre tonica in seguito ai dati sull’inflazione, l’S&P 500 segna un rialzo dello 0,6%.

Il Dow Jones Industrial Average rimbalza di 200 punti ovvero dello 0,5%, mentre il Nasdaq segna un +1% a quota 13.166 punti. Sul fronte mercato obbligazionario, il rendimento del Treasury USA a 10 anni scende dell’1,2% a quota 3,4% in calo anche l’indice del dollaro (-0,5%) a quota 101 punti.