Notizie Notizie Mondo Usa, i NFP raddoppiano a settembre. Wall Street torna in rosso

Usa, i NFP raddoppiano a settembre. Wall Street torna in rosso

6 Ottobre 2023 15:06

Sorprendono i non-farm payrolls (NFP) USA, ovvero i nuovi posti di lavoro (escluso il settore agricolo) nel mese di settembre, pari a 336.000 unità, abbondantemente sopra le attese di 170.000. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics (BLS), il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 3,8% ma peggiore rispetto alle attese del 3,7%. Tornano al ribasso gli indici USA a mezz’ora dall’apertura di Wall Street. I future del Dow Jones segna un -0,6% a 32.938 punti, in rosso anche il Nasdaq Composite con un – 1% a 14.581 punti. In calo anche lo S&P 500 (-0,8%) a 4.224 punti.

USA, non-farm payrolls sopra le attese

Il tanto attese dato sul lavoro USA sorprende i mercati con un numero quasi raddoppiato rispetto al mese di agosto. A settembre sono stati aggiunti 336.000 posti di lavoro, mentre ad agosto erano state create 227.000 buste paga (dato rivisto da 187 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è ben superiore alle attese degli economisti, che indicavano un aumento di 170.000 buste paga. Mentre il tasso di partecipazione sul mercato del lavoro a settembre è rimasto invariato al 62,8%.

“Grande sorpresa per le cifre sui non farm payrolls di settembre. I dati sulla creazione di nuovi posti di lavoro sono risultati ben superiori alle aspettative del consensus e come ulteriore conferma dell’ottimo stato di salute del fronte occupazionale USA abbiamo avuto anche le revisioni al rialzo dei mesi precedenti che alzano notevolmente la media degli ultimi mesi. Cifre che portano argomentazioni ai membri hawkish all’interno del FOMC per spingere per un nuovo rialzo dei tassi di interesse entro fine anno.” Scrive in una nota Filippo Diodovich, Senior Market Analyst, IG.

 

USA, i non-farm payrolls

Anche il settore privato ha sorpreso al rialzo, sono stati creati 263.000 posti di lavoro, contro i 177.000 di agosto e i 160.000 attesi dagli analisti. Gli occupati del settore manifatturiero sono saliti di 17.000 unità, al di sopra del consensus di +5.000, e si confrontano con gli 11.000 rivisti nel mese di agosto.

 

Crescita dei salari su base mensile

Sul lato salari, le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 33,88 dollari, registrando un aumento dello 0,2% su mese e del 4,2% su anno, in questo caso inferiori alle attese di un +0,3 m/m e +4,3% a/a. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche.

Tasso di disoccupazione USA

L’interpretazione dei numeri da parte degli investitori è stata negativa. Quest’ultimi temono che una forte economia USA potrebbe costringere la Federal Reserve a mantenere elevati i tassi di interesse o addirittura ad aumentarli ulteriormente per contrastare l’inflazione superiore al target del 2%.

NFP, a livello settoriale

Secondo i dati del BLS, dal punto di vista settoriale i dati sono i seguenti. Il settore dell’ospitalità ha creato 96.000 nuovi posti di lavoro. Tra gli altri beneficiari figurano anche l’amministrazione pubblica con 73.000 unità, l’assistenza sanitaria con 41.000 nuove buste paga e i servizi professionali, scientifici e tecnici con un contributo di 29.000 unità. I posti di lavoro nel settore cinematografico sono diminuiti di 5.000 unità nel mese di settembre e di 45.000 unità da maggio, a causa dell’impasse occupazionale a Hollywood.

Le prossime mosse della Fed

Secondo l’indice CME Fed Watch Tool, la probabilità di un ulteriore rialzo dei tassi della Fed nel mese di novembre è pari al 30%, mentre al 69% manterrà i tassi invariati nel range tra 5,25-5,5%.

“Il mondo del lavoro statunitense mostra ancora segnali di forza con una crescita dei nuovi impieghi ben al di sopra delle aspettative del consensus. Crediamo che questo fattore possa spingere la Fed a effettuare un ulteriore rialzo dei tassi di interesse entro fine anno.” Scrive in una nota Filippo Diodovich di IG. “Dal grafico dotplot pubblicato nell’ultimo meeting – prosegue Diodovich, “la maggior parte dei banchieri centrali del FOMC sembrano infatti convinti che un rialzo sia ancora necessario per raffreddare l’economia. Servono quindi dei dati per convincerli del contrario e potranno essere solamente le cifre sull’inflazione (settimana prossima ci sarà la pubblicazione del CPI di settembre). Solamente un ulteriore calo delle pressioni inflazionistiche potrebbe persuadere i membri del Fomc a lasciare i tassi invariati.”

Nell’ultimo meeting di settembre la il presidente della Fed, Jerome Powell ha optato di tenere i tassi di interesse della Fed invariati nel range 5,25%-5,5% mantenendo un tono falco e sostenendo il nuovo mantra della banca centrale, “higher for longer” ovvero tassi elevati per più tempo del previsto.