Notizie Notizie Italia Unipol scala Pop Sondrio, ora ha il 19,7%. Cimbri regista risiko banche?

Unipol scala Pop Sondrio, ora ha il 19,7%. Cimbri regista risiko banche?

28 Settembre 2023 11:01

Unipol: la scalata su Banca Popolare di Sondrio è cosa ormai già fatta.  Lo ha annunciato lo stesso gruppo assicurativo bolognese guidato da Carlo Cimbri dopo aver reso noto, nella serata di ieri, di puntare a un altro 10,2% del capitale della banca valtellinese, di cui era già principale azionista, con una partecipazione pari al 9,5%.

Ora Unipol detiene una partecipazione del 19,7% circa del capitale di Pop Sondrio.

Il titolo Pop Sondrio scattato di oltre il 2% nei primi minuti della sessione odierna di Piazza Affari, per azzerare però successivamente tutti i rialzi e poi riagguantare la parità-

Nessun rally per Bper (l’altra banca di cui Unipol è azionista di maggioranza), mentre Unipol è praticamente piatta.

Unipol: ora ha in mano il 19,7% di Pop Sondrio

Unipol ha deciso di crescere nel capitale di Popolare di Sondrio, banca di cui la compagnia di assicurazione bolognese guidata dal ceo Carlo Cimbri era già azionista di maggioranza (come lo è di Bper), annunciando nella serata di ieri l’avvio della scalata sull’istituto, puntando su un’altra quota del 10,2%, oltre quella del 9,5% detenuta.

L’intenzione di scalare l’istituto era stata annunciata da Unipol agli inizi di settembre.

Stamattina, il gruppo assicurativo ha fatto il grande annuncio, comunicando di “aver positivamente completato l’acquisto di n. 46.300.000 azioni ordinarie di Banca Popolare di Sondrio S.p.A., pari a circa il 10,2% del capitale sociale della stessa Banca Popolare di Sondrio, attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding rivolta esclusivamente a investitori qualificati e investitori istituzionali esteri (RABB)”.

“Equita SIM S.p.A. e Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. – si legge nella nota – hanno operato come intermediari autorizzati e joint bookrunners del RABB”, mentre il “corrispettivo per l’acquisto delle azioni nell’ambito del RABB è pari a 5,10 euro per ciascuna azione, per un esborso complessivo di circa 235,6 milioni di euro“.

Unipol ha sottolineato che il regolamento del RABB avverrà il prossimo 2 ottobre.

L’obiettivo di crescere nel capitale di Unipol era stato riportato inizialmente dal quotidiano La Repubblica, poi confermato dalla stessa compagnia di assicurazione, con il seguente comunicato.

“Con riferimento alle notizie apparse in data odierna su alcuni organi di stampa, Unipol Gruppo S.p.A. precisa di aver avviato le attività propedeutiche all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza (italiane ed estere) al fine di valutare, tenuto conto delle condizioni di mercato e di contesto generale tempo per tempo in essere, possibili futuri incrementi della partecipazione detenuta dal Gruppo Unipol in Banca Popolare di Sondrio”, si leggeva nella nota di Unipol.

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Verso un risiko bancario con M&A Pop Sondrio-Bper?

La conferma dei rumor da parte di Unipol aveva subito riacceso le speculazioni su una operazione di M&A tra Bper e Popolare Sondrio, entrambe banche di cui Unipol è azionista di maggioranza, a danno di Mps, oggetto dall’inizio dell’anno di forti buy sulla scia dell’intenzione rimarcata inizialmente dal governo Meloni di creare un terzo polo bancario imperniato sulla sua acquisizione.

A tal proposito, ieri il ministro Giorgetti è tornato a sottolineare, per l’appunto, che Mps potrebbe fare da leva in tal senso.

Il punto è che l’operazione di Unipol su Pop Sondrio fa sì che il ceo del gruppo assicurativo Carlo Cimbri, volente o nolente, renda ancora meno probabile, nella situazione attuale di chiaro stallo, un eventuale matrimonio tra Mps e un’altra banca italiana, sottraendo dal bacino dei potenziali acquirenti (in realtà ancora assenti) la banca Bper. Sempre se alla fine sia questo l’obiettivo di Cimbri.

Va detto che su un’operazione di M&A tra Bper e Popolare di Sondrio, i mercati avevano scommesso già da un po’ di tempo, guardando con interesse fin da subito agli effetti della trasformazione in spa della banca valtellinese.

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Equita su titolo Pop Sondrio: migliore degli ultimi tre mesi, ora a premio

Ma come mai il titolo della Popolare di Sondrio ha azzerato i guadagni iniziali?

La risposta, data da Equita SIM, è semplice: le azioni della banca hanno corso ormai troppo, tanto da essere ormai a premio rispetto alle altre banche rivali.

Così si legge nella nota di Equita, che ha tra l’altro reso noto di aver collocato/eseguito negli ultimi 12 mesi il ABB/RABB su strumenti finanziari emessi da Banca Popolare di Sondrio:

“Nella serata di ieri, Unipol (UNI) ha lanciato un reverse ABB sul 10,2% del capitale di Popolare di Sondrio (46,3 milioni di titoli) – di cui era già principale azionista con il 9,5% attraverso UnipolSai – finalizzato a raggiungere una partecipazione totale a livello di gruppo vicina alla soglia di rilevanza Bce del 20%. Il reverse ABB è effettuato ad un prezzo di 5,1 euro, corrispondente a un ricco premio del 16% rispetto al prezzo a un mese del titolo. L`operazione è stata finalizzata con successo.

“L’operazione – ha continuato la SIM milanese – è stata effettuata dopo l’ottenimento da parte di Unipol dell’autorizzazione della Bce di incrementare la quota fino alla soglia del 20%”.

Equita ricorda che “i rumors su un possibile aumento della partecipazione da parte di Unipol avevano accresciuto l’appeal speculativo su Popolare di Sondrio, che è risultata la banca con la migliore performance negli ultimi 3 mesi (+28% rispetto al +6% dell’indice bancario italiano e +2% del Ftse Mib) e che tratta ora con un 2024-25E P/TE di 0,6 volte (a premio di oltre 15% rispetto ai peers più diretti)”.

La nota della SIM si conclude indicando che, “con questa operazione, Unipol rafforza ulteriormente il proprioposizionamento come primo azionista della banca, permettendo di consolidare la partnership industriale con Banca Popolare di Sondrio nel comparto bancassicurativo, di supportare Popolare di Sondrio nel perseguimento degli obiettivi dipiano e stimolare l’evoluzione della banca secondo le migliore pratiche di mercato”.