Piazza Affari batte gli indici di Wall Street. Ecco i livelli da monitorare
Nel vasto panorama degli investimenti c’è una situazione che sta attirando l’attenzione di analisti e investitori: la straordinaria tonicità e resilienza del Ftse Mib, l’indice che rappresenta le principali e maggiori società quotate in Italia.
L’indice milanese, infatti, non solo sta sovraperformato i principali listini europei, ma da inizio anno sta anche realizzando performance migliori dei principali indici statunitensi a partire dallo S&P 500, uno dei più importanti indici a livello globale.
Questa fase di positività sui titoli di Piazza Affari oltre a comportare un incremento di valore delle aziende nostrane, indica un segnale di fiducia da parte degli investitori nelle aziende italiane e un segnale positivo per l’economia italiana nel suo complesso. Ma cosa sta guidando questa notevole sovraperformance di Piazza Affari? E quali sono i livelli più importanti da monitorare sul nostro listino principale?
Ftse Mib ai vertici d’Europa grazie alle banche
Ad oggi (25 settembre 2023), l’indice Ftse Mib mostra un progresso del +20% da inizio anno, una crescita ben superiore al +12,7% realizzato dall’indice S&P 500, ma anche rispetto al +10% messo a segno dall’indice Euro Stoxx50.
Le ragioni di questa sovraperformance del listino italiano sono molteplici, ma in in primo luogo vanno ricercate nella straordinaria forza del comparto bancario italiano che ha raddoppiato in termini di rendimenti quando ottenuto nel resto in Europa. Teniamo infatti presente che nonostante la crisi finanziaria del 2008 e le successive operazioni di ristrutturazione, il settore bancario italiano oltre a rappresentare un settore fondamentale per l’economia italiana, esso è il settore trainante per eccellenza per l’intero mercato azionario italiano.
Le banche pesano infatti circa il 25% all’interno dell’indice Ftse Mib e quindi va da se che ad un forte rialzo dei titoli bancari corrisponde un incremento di valore del listino italiano.
I migliori e peggiori del Ftse Mib
Se andiamo ad analizzare le performance dei titoli all’interno del Ftse Mib da inizio anno vediamo infatti che i migliori sono titoli bancari:
Da inizio anno il titolo Unicredit, banca con il maggior peso in Italia (e quindi più influente all’interno dell’indice) mostra da inizio anno un progresso di oltre il 76%, performance che porta il colosso bancario ai vertici in termini di rendimento in Italia.
Altri titoli bancari che si trovano nella top 10 in quanto a performance da inizio anno troviamo: Bper Banca (+56,2%), Banco Bpm (+42%), Banca Mps (+40%) e Mediobanca (+35%).
Queste ottime performance del comparto bancario italiano si riflettono in un rally del comparto bancario, che in Italia nel suo complesso è incrementato in un anno di oltre il 60%.
Al contrario, tra i peggiori in termini di rendimento all’interno del Ftse Mib, gli unici titoli finanziari che troviamo sono: Finecobank con un calo del 25% e Nexi in calo di oltre il 18%. Altri titoli italiano in sofferenza da inizio anno sono: Diasorin, Cnh Industrial ed Erg con riduzioni rispettivamente del -34%, -23% e -18%.
Ftse Mib consolida i 28.000 punti
A Piazza Affari continua la fase di positività sull’indice Ftse Mib (+20% da inizio anno) che sta sta consolidando ormai da fine giugno l’ampio trading range compreso tra l’area di supporto a quota 28.000 punti e i massimi di periodi raggiunti a luglio sopra quota 29.500 punti. La tendenza al rialzo dell’indice italiano non è stata compromessa neppure dopo i cali di settimana scorsa che hanno riportato il listino sotto l’area dei 28.500 punti.
Ora le quotazioni del major listino si trovano in prossimità della media mobile a 50 periodi (linea gialla) e in caso di debolezza di breve periodo i successivi livelli supportivi che potrebbero sorreggere le quotazioni sono in area psicologica dei 28.000 punti, un’area di prezzo da cui transita anche la trendline rialzista (linea blu) costruita dai minimi dello scorso anno e confermata anche a maggio.
Ecco che dal punto di vista operativo proprio un breakout deciso di quest’ultima area di supporto potrebbe riportare il listino principale di Milano verso le successive aree di supporto a quota 27.500 punti, minimi di metà agosto.
In ogni caso, nel medio periodo la tendenza del listino è positiva e dal punto di vista dell’analisi algoritmica, questa dinamica crescente dei prezzi è confermata anche dalla posizione di essi al di sopra della fondamentale media mobile a 200 periodi (linea arancione), ma anche dalla posizione long dell’indicatore di direzione Parabolic Sar. Non emerge nessun segnale rilevante dall’oscillatore di momentum Rsi che si trova in posizione neutra a quota 35.
Resistenze: 28.500; 29.000
Supporti: 28.000; 27.500
S&P 500 verso i 4.000 punti
A Wall Street debolezza di breve periodo per l’indice S&P 500, che dopo aver raggiunto nuovi massimi di periodo sopra quota 4.600 punti, ha invertito la tendenza perdendo da quei massimi oltre il 6%. Con i ribassi di settimana scorsa il listino americano ha rotto al ribasso l’area supportiva di breve periodo offerta dalla media mobile a 50 periodi (linea gialla) e si è riportato nei pressi di quota 4.300 punti, livelli dello scorso giugno.
Ecco che da questo punto di vista, proprio il cedimento e quindi la mancata tenuta dell’area supportiva a quota 4.300 punti potrebbe riportare i prezzi verso i 4.100 punti (linea rossa orizzontale), un livello spartiacque per l’indice. Se così fosse l’indice romperebbe al ribasso la trendline rialzista (linea blu tratteggiata), ma non solo, si riporterebbe addirittura al di sotto della media mobile a 200 periodi, entrambi segnali di debolezza per il listino americano.
Al contrario, in caso di rimbalzo dai livelli attuali sarà necessaria un’adeguata fase di consolidamento per riportare i prezzi verso le più importanti aree di resistenza poste prima a quota 4.440 punti e poi verso i massimi sopra i 4.600 punti.
Resistenze: 4.400; 4.560
Supporti: 4.300; 4.100