Notizie Notizie Italia Poste Italiane, test trimestrale alle porte. Le attese su ricavi e utili

Poste Italiane, test trimestrale alle porte. Le attese su ricavi e utili

23 Luglio 2024 16:06

Sui mercati il tema dell’earning season è seguito da vicino in questi giorni. E’ molto fitto il calendario delle trimestrali di questa settimana sia a Wall Street sia in Europa. Anche a Piazza Affari la stagione delle trimestrali sta per aprire ufficialmente i battenti: domani sono infatti previsti i risultati di UniCredit.  Nella carrellata di annunci (il calendario delle trimestrali del Ftse Mib del secondo trimestre) attesi questa settimana e la prossima, si guarda alle indicazioni che arriveranno da Poste Italiane. Il consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Matteo Del Fante si riunirà, infatti, il prossimo 29 luglio per l’approvazione della relazione finanziaria semestrale. Il giorno successivo, il 30 luglio è prevista la presentazione ufficiale dei risultati di gruppo.

Ma quali sono le attese degli analisti? Vediamo il consensus, aspettando la pubblicazione dei risultati trimestrali.

Poste Italiane: le attese per la trimestrale in arrivo a fine luglio

A fine luglio occhi puntati sul titolo Poste Italiane che annuncerà i conti della prima parte del 2024. Dopo la presentazione del nuovo piano industriale lo scorso marzo, il mercato si concentra ora sull’analisi dei numeri trimestrali. Come di consueto Poste Italiane ha pubblicato il consensus compilato dalla società.

Secondo le attese dei broker che seguono il titolo, il gruppo guidato da Matteo Del Fante dovrebbe registrare ricavi totali per il trimestre poco superiori ai 3 miliardi di euro, per l’esattezza le attese sono pari a 3,043 miliardi di euro (con un minimo di 3,002 miliardi e un massimo di 3,077 miliardi). A livello di singole voci, le vendite da servizi finanziari dovrebbero ammontare a 1,318 miliardi e quelli da servizi di corrispondenza, pacchi e distribuzione a 935 milioni. Per i servizi assicurativi e Postepay i ricavi dovrebbero attestarsi rispettivamente a 403 e 387 milioni. Nel secondo trimestre l’Ebit è visto a quota 713 milioni (i 17 broker vedono un minimo di 672 milioni e un massimo di 783 milioni di euro), con un Ebit margin al 23,4%. Quanto all’utile netto, le attese sono pari a 497 milioni (minimo di 462 – 576 milioni).

Se si guarda ai conti di un anno fa, Poste Italiane ha terminato il secondo trimestre 2023 con ricavi del periodo pari a 3 miliardi, in crescita dell’8,5% su base annua, rispetto a 2,8 miliardi del secondo trimestre del 2022, mentre il risultato operativo (Ebit) era cresciuto di quasi il 10% a 799 milioni (raggiungendo il livello record per il primo semestre dell’anno di 1,6 miliardi, +10,6% rispetto allo stesso periodo del 2022). Un anno fa l’utile netto del secondo trimestre del 2023 era stato pari a 601 milioni, in crescita del 22,1% su base annua rispetto al secondo trimestre del 2022.

Nel complesso la view degli analisti sul titolo Poste Italiane resta positiva. Il consensus degli analisti su Bloomberg indica per Poste il 77,8% di giudizi buy e il 16,7% Hold, mentre solo 1 analista dice Sell. In media il consensus raccolto da Bloomberg indica per il gruppo guidato da Del Fante un prezzo obiettivo a 13,73 euro con potenziale upside del 11,9% circa.

Capitolo Agcm

Intanto oggi il titolo tiene la barra dritta in Borsa (+0,6%), nonostante le indicazioni che sono arrivate dall’Antitrust riguardo all’offerta energia dopo le segnalazioni di Iren e A2A. Nel dettaglio, l’Agcm ha sancito che Poste dovrà garantire ai concorrenti l’accesso agli uffici postali per la vendita di energia alla clientela retail. Come riporta “Il Corriere della Sera” in edicola oggi, la replica di Poste non è tardata ad arrivare. Il gruppo ritiene “assolutamente inapplicabile il provvedimento dell’Agcm” e ha fatto sapere che farà ricorso.

“Notizia marginalmente negativa che potrebbe influire sulla traiettoria di sviluppo dei servizi di vendita di energia presso la clientela retail di PostePay, che ipotizziamo possano superare 100 milioni di euro di ricavi al 2026 (< 1% dei ricavi totali stimati della società)”, segnalano gli analisti di Equita che mantengono la raccomandazione buy su Poste.