Notizie Notizie Mondo UniCredit: sequestro di asset in Russia, Putin colpisce anche Deutsche Bank e Commerzbank

UniCredit: sequestro di asset in Russia, Putin colpisce anche Deutsche Bank e Commerzbank

20 Maggio 2024 11:46

UniCredit, Deutsche Bank e Commerzbank alle prese con la grana Russia non solo a causa della Bce, che continua a minacciare sanzioni per le banche che fanno tuttora affari nel paese, ma ora anche per la decisione del tribunale di San Pietroburgo di sequestrare asset russi in mano ai tre istituti per un valore superiore ai 700 milioni di euro.

Protagonista la causa legale lanciata contro le tre banche da RusChemAlliance, la controllata del colosso del gas russo Gazprom.

La reazione dei titoli delle banche al sequestro di asset in Russia

Per quanto riguarda la reazione dei titoli, a Piazza Affari UniCredit segna un calo di mezzo punto percentuale circa in una sessione in cui l’indice Ftse Mib arretra di oltre l’1%, scontando gli effetti dello stacco delle cedole .

Alla borsa di Francoforte Deutsche Bank segna un calo dello 0,36%, mentre Commerzbank è in lieve progresso.

La decisione del tribunale di San Pietroburgo affonda le sue radici in una causa legale che è stata lanciata contro UniCredit, Commerzbank e Deutsche Bank dalla controllata di Gazprom, nell’agosto del 2023.

Con quella causa, RusChemAlliance ha rivendicato il rilascio delle garanzie che erano state concesse dai tre istituti, a fronte di un contratto che la controllata di Gazprom aveva siglato nel 2021 con il gruppo di ingegneria tedesco Linde: contratto che era stato poi sospeso dalla tedesca Linde l’anno successivo, nel maggio del 2022, per effetto delle sanzioni lanciate dall’Unione europea contro la Russia, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, avvenuta il 24 febbraio del 2022.

La sospensione del contratto da parte di Linde – volto alla costruzione di un impianto di di liquefazione del gas nella regione di Leningrado – aveva fatto scattare anche il dietrofront delle banche garanti UniCredit, Deutsche Bank e Commerzbank che, sulla scia delle sanzioni imposte dall’Occidente contro Mosca, avevano chiuso immediatamente i loro rubinetti nonostante le garanzie inizialmente concesse.

Immediata era stata la reazione di RusChemAlliance, che aveva citato in giudizio le tre banche.

Venerdì scorso la decisione del tribunale, che ha disposto il sequestro di asset di UniCredit per un valore di 463 milioni di euro, colpendo in particolare la controllata russa di UniCredit, UniCredit Bank Jsc, e UniCredit Bank Ag (Munich).

I sequestri sono stati disposti successivamente anche nei confronti degli asset di Deutsche Bank e di Commerzbank, rispettivamente per 238,6 milioni e 93,7 milioni di euro.

Stando alla documentazione reperita da Bloomberg, la Corte di San Pietroburgo e della regione di Leningrado, che risale al 16 maggio scorso, ha sequestrato nello specifico anche strumenti finanziari detenuti da Deutsche Bank e Commerzbank in Russia così come proprietà immobiliari e conti correnti delle due banche.

UniCredit ha spiegato l’impatto della decisione annunciata venerdì scorso dalla corte scrivendo in una nota che la banca era da tempo a conoscenza della causa legale e specificando che “solo gli asset che si riferiscono al caso saranno oggetto della misura e non l’intera UniCredit AO Bank”.

L’istituto guidato dal ceo Andrea Orcel ha aggiunto di essere al lavoro per valutare gli altri dettagli.

UniCredit in Russia: Bce vicina a perdere la pazienza

La notizia conferma come la posizione di UniCredit in Russia si stia facendo sempre più complicata.

La banca guidata dal ceo Andrea Orcel sta facendo perdere la pazienza alla stessa Bce, che da tempo fa pressioni su altri istituti di credito dell’area euro affinché recidano definitivamente i legami che li tengono ancorati alla Russia di Putin.

Non è di molti giorni fa la notizia relativa alla possibilità che la Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde invii a Piazza Gae Aulenti un ordine formale con una lettera ad hoc,  brandendo la minaccia di una multa, che scatterebbe nel caso in cui UniCredit continuasse a fare affari nel paese.

L’avvertimento è stato lanciato dalla Bce anche alla banca austriaca  Raiffeisen Bank International (RBI), come ha annunciato lo stesso istituto, tra le banche europee più presenti in Russia prima della guerra in Ucraina.

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Il commento degli analisti: cosa rischia UniCredit

Così ha commentato la notizia del sequestro degli asset di UniCredit in Russia Equita SIM:

“Se da un lato l’entità degli asset sotto sequestro è relativamente contenuta (pari a < 1% della capitalizzazione di mercato di UniCredit e 5% circa degli attivi in Russia), dall’altro lato riteniamo che la decisione del tribunale russo incrementi ulteriormente il rischio legato all’esposizione di UniCredit nel paese. Ricordiamo inoltre come la Bce abbia nuovamente invitato gli istituti di credito europei operanti in Russia ad accelerare i piani di ritiro dal paese, con UniCredit invitata – secondo quanto indicato da fonti di stampa – a presentare il proprio piano entro inizio giugno”.

“Negli ultimi anni – ha ricordato la SIM milanese – UniCredit ha ridotto la sua esposizione nel Paese, con ammontare di prestiti calato del -73% da inizio 2022 e ora a €2,9 miliardi”.

Per quanto riguarda la contribuzione della Russia ai risultati di UniCredit“, Equita stima “un utile netto di €400 milioni nel 2024 (< 5% delle nostre attese a livello di gruppo), ma attesa sostanzialmente azzerarsi post 2026”.

Per quanto riguarda “lo  scenario ‘estremo’, UniCredit stima un impatto a capitale dall’uscita dalla Russia pari a -51 punti base (dal 16,2% del primo trimestre del 2023) che – seppur negativo – sarebbe comunque ampiamente gestibile, senza compromettere la politica di distribuzione della banca e lasciando un excess capital post Basel 4 superiore ai €5 miliardi”.