UniCredit verso l’addio alla Russia, in trattative per vendita controllata. Le mosse del ceo Orcel per uscire dalla trappola di Putin
UniCredit pronta a lasciare la Russia, in trattative con potenziali acquirenti per la vendita della sua divisione. E’ quanto riporta un articolo di Bloomberg, sulla scia di indiscrezioni raccolte da fonti vicine al dossier.
La banca guidata da Andrea Orcel è stata contattata da gruppi finanziari e altre società interessate a ottenere una licenza bancaria per operare in Russia.
Le fonti hanno precisato che, oltre alla vendita, Piazza Gae Aulenti starebbe considerando altre opzioni, con l’obiettivo di valorizzare in ogni caso la sua partecipazione.
Bloomberg ricorda che, insieme all’austriaca Raiffeisen Bank International e alla francese Societe Generale, UniCredit è la banca europea che con la maggiore esposizione nei confronti della Russia. SocGen ha tagliato la testa al toro e, in un contesto in cui continuano a fioccare le sanzioni contro Vladimir Putin, che ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio scorso, ha deciso di vendere la sua unità russa Rosbank PJSC alla società di investimenti dell’uomo più ricco del paese, accollandosi un onere di 3 miliardi di euro circa.
Raiffeisen, dal canto suo, ha detto di essere stata avvicinata da offerenti non sollecitati.
Il titolo UniCredit è balzato oggi a Piazza Affari fino a +11,7% a 9,45 euro, sulla scia delle speculazioni sul risiko bancario e sul risparmio gestito, alimentate dai rumor sul futuro delle relazioni tra Mediobanca e Generali, per chiudere in crescita dell’11,5%, a fronte di un capitalizzazione di mercato di 20,6 miliardi di euro.
“Questa è una notizia positiva per la banca, visto che la vendita rimuoverebbe uno dei principali limiti a cui fa fronte, dando un upside al titolo”, ha commentato a Bloomberg Vincenzo Longo, market strategist di IG.
Le fonti hanno riferito che il ceo Andrea Orcel sta cercando di perseguire una qualsiasi transazione che possa valorizzare la partecipazione, escludendo quegli accordi che rischierebbero di erodere i cuscinetti di capitale di UCG.
Detto questo, la natura preliminare delle trattative indica che i negoziati tra UniCredit e i potenziali acquirenti potrebbero anche non andare a buon fine.
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Agli inizi di maggio Piazza Gae Aulenti ha annunciato la propria trimestrale: i risultati di bilancio sono stati definiti “eccellenti” da Orcel.
Tuttavia UniCredit ha indubbimente pagato lo scotto della sua esposizione verso la Russia. Un conto è stato infatti l’utile netto riportato dall’istituto di credito escludendo la Russia, un altro è l’utile netto incluso il fattore Russia.
Escludendo la Russia, UniCredit ha chiuso il primo trimestre 2022 con un utile netto a €1,2 miliardi, in rialzo di 91,1 per cento trim/trim e del 48 per cento a/a. Includendo invece la Russia, la banca ha comunicato di aver riportato nel primo trimestre un utile netto di 247 milioni, in flessione del 72,7% su base annua, dopo aver contabilizzato, in via prudenziale, rettifiche su crediti per 1,3 miliardi quasi interamente verso la Russia. L trimestrale ha messo in evidenza un taglio della partecipazione russa di 2 miliardi di euro
Confermato “l’impegno per la distribuzione di almeno 16-miliardi nel triennio 2021-2024” agli azionisti. Proprio nella giornata di ieri, la banca ha dato di fatto il via libera al suo piano di buyback.