Notizie Notizie Italia UniCredit in Russia, Bce pronta a sbottare. La reazione del titolo a Piazza Affari al rischio multa

UniCredit in Russia, Bce pronta a sbottare. La reazione del titolo a Piazza Affari al rischio multa

Pubblicato 22 Aprile 2024 Aggiornato 27 Maggio 2024 14:29

UniCredit nel mirino della Bce, pronta a emanare un ordine legalmente vincolante per imporre alla banca la riduzione drastica della sua esposizione verso la Russia. E’ quanto ha riportato l’agenzia di stampa Reuters, precisando che la Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde sarebbe pronta a inviare l’ordine dopo mesi di discussioni con l’istituto di credito guidato dal ceo Andrea Orcel.

Istituto, vale la pena di ricordare, che ha già avviato un processo di uscita dalla Russia dopo l’esplosione della guerra in Ucraina, e che tuttavia, così come emerge dagli stessi conti annunciati negli ultimi trimestri, continua a essere presente nel paese.

UniCredit ancora in Russia. Francoforte pronta ad agire?

Il titolo UCG non accusa alcun colpo alla notizia, riportando un rialzo di oltre l’1%, in una sessione che vede il Ftse Mib di Piazza Affari scontare lo stacco delle cedole.

Le indiscrezioni di Reuters, riportate venerdì scorso, avevano avuto comunque un impatto sulle azioni immediatamente dopo la loro diffusione.

Con l’articolo “ECB set to order UniCredit to reduce Russia business“, l’agenzia di stampa Reuters ha riportato la notizia dell’alta tensione tra la Bce e UniCredit che, secondo le fonti, indurrà Francoforte a inviare un ordine a Piazza Gae Aulenti.

Si tratta dell’ultimo avvertimento prima che la Bce di Lagarde passi alle maniere forti, punendo UniCredit con l’imposizione di una eventuale multa.

La Bce perde la pazienza anche con l’austriaca Raiffeisen

La Bce non ha perso la pazienza solo con UniCredit:

l’avvertimento è stato già lanciato in direzione dell’austriaca Raiffeisen Bank International (RBI) che, secondo quanto ha annunciato la stessa banca, si appresta anch’essa a essere colpita dall’ennesimo monito delle autorità europee, affinché riduca l’erogazione dei prestiti e la gestione dei pagamenti che continua a portare avanti a favore di Mosca.

Raiffeisen, riporta ancora Reuters, ha reso noto che, dalla bozza relativa alla proposta ricevuta dalla Bce, dovrebbe procedere al taglio dei prestiti erogati ai suoi clienti in Russia fino al 65%, rispetto al terzo trimestre del 2023, e ridurre anche i pagamenti internazionali dalla Russia entro il 2026.

Per RBI, la lettera dovrebbe arrivare “nel breve termine”, rappresentando un bel grattacapo per la banca, che finora ha resistito agli appelli provenienti da tutto il mondo, volti a convincerla a tagliare i ponti con Mosca.

Raiffeisen rimane di fatto, due anni dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, un cruciale operatore finanziario per milioni di russi che vogliono spedire i loro euro e i loro dollari all’estero.

Dopo l’austriaca Raiffeisen, in Russia è tuttora presente anche la seconda banca italiana UniCredit.

La banca ancora in Russia: la strategia di Andrea Orcel

Nel mese di febbraio, in occasione della presentazione dei conti relativi al quarto trimestre del 2023, il ceo di UniCredit Andrea Orcel ha reso noto che la strategia della banca in Russia rimane invariata, e che l’obiettivo è quello di continuare a ridurre il business nel paese.

Business che, a dispetto dei guai di Vladimir Putin, non va affatto male visto che, nell’intero 2023, la divisione russa di UniCredit ha incassato un utile al lordo delle tasse pari a 890 milioni di euro, il 7,7% circa degli utili totali del gruppo.

Prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ovvero nel 2021, gli utili dell’unità si erano attestati a 210 milioni di euro.

Inoltre, sebbene i prestiti erogati dall’unità russa di UniCredit si siano dimezzati rispetto all’anno precedente, e il numero dei dipendenti sia sceso dell’8% circa, a 3.150 unità circa, il fatturato di UniCredit in Russia è salito del 17% su base annua, a cambi costanti, beneficiando dell’aumento delle commissioni della banca.

Il pressing della Bce su Unicredit, va precisato, non è una cosa nuova.

Oltre al Pomo della discordia rappresentato dai ghiotti dividendi promessi agli azionisti, è infatti da un po’ che non si può dire che corra buon sangue tra l’Eurotower e Piazza Gae Aulenti.

Per quanto riguarda tuttavia il capitolo Russia, già in un discorso proferito alla fine di settembre del 2022, l’AD di UniCredit Andrea Orcel era stato chiaro, affermando che “una uscita affrettata dalla Russia sarebbe stata una reazione emotiva e anche immorale perchè sarebbe stato un regalo alle persone a cui stai cercando di opporti. Stiamo cercando di contenere in modo ordinato quello che abbiamo in Russia ed eventualmente un’uscita, ma non deve essere un regalo”, aveva detto il numero uno della banca, aggiungendo che l’intenzione di Piazza Gae Aulenti era anche quella di pensare al futuro dei dipendenti in Russia. Ancora prima Orcel aveva lasciato intendere che UniCredit, dalla Russia, non aveva alcuna fretta di scappare.

LEGGI ANCHE

UniCredit verso l’addio alla Russia, in trattative per vendita controllata. Le mosse del ceo Orcel per uscire dalla trappola di Putin

UniCredit e Intesa SanPaolo pronte a mollare la Russia? Tutti i numeri della loro esposizione