Notizie Notizie Italia Dividendi: otto big di Piazza Affari staccano la cedola

Dividendi: otto big di Piazza Affari staccano la cedola

22 Aprile 2024 10:54

La borsa di Milano ha aperto le contrattazioni in calo rispetto al resto d’Europa, frenata dallo stacco del dividendo di otto società del Ftse Mib. L’impatto (negativo) complessivo sull’indice principale di Piazza Affari è pari all’1,53%. Vediamo quali sono i titoli coinvolti, a quanto ammontano le cedole e quando verranno pagati i dividendi.

Le big del Ftse Mib che staccano il dividendo il 22 aprile 2024

Ecco le società che staccano oggi la cedola, con relativo importo, insieme al dividend yield (sulla base del prezzo di chiusura del 19 aprile) e alla data di pagamento:

Società Importo dividendo (€) Dividend yield Data pagamento
Banca Mediolanum* 0,42 4,13% 24 aprile
Banco BPM 0,56 8,81% 24 aprile
Campari 0,065 0,69% 24 aprile
Ferrari 2,443 0,62% 03 maggio
Iveco Group 0,22 1,75% 24 aprile
Prysmian 0,7 1,39% 24 aprile
Stellantis 1,55 6,37% 03 maggio
UniCredit 1,8029 5,14% 24 aprile

*saldo di 0,42€ su dividendo totale 0,7€ (dividend yield complessivo 6,88%)

Dividendi: cosa sono e perché sono importanti

Il dividendo rappresenta la parte di utili aziendali che la società paga ai suoi azionisti. La decisione su quando e quanto distribuire spetta al consiglio di amministrazione, che decide anche se erogare i dividendi in denaro (la forma più diffusa) o sotto forma di azioni (“stock dividend”), eventualmente tramite un aumento di capitale gratuito per l’emissione di nuove azioni destinate ai soci. L’azionista che detiene il titolo nella data di stacco della cedola matura il diritto a incassare l’importo annunciato, che viene poi corrisposto nel giorno di pagamento.

In sostanza, il dividendo può essere visto come una ricompensa offerta agli azionisti per il loro investimento nel capitale di un’azienda, derivante principalmente dagli utili netti dell’impresa. Per chi investe, i dividendi costituiscono una fonte di rendimento diretta e sicura, mentre per l’azienda figurano come una passività. La capacità di erogare cedole di importo elevato viene solitamente vista in maniera positiva, poiché indica una buona solidità finanziaria dell’azienda.

La parte di utili non distribuita ai Soci può essere reinvestita in nuovi progetti ad alto potenziale di rendimento, con l’obiettivo di aumentare il profitto degli azionisti a lungo termine, generando eventualmente un capital gain anche attraverso l’apprezzamento del titolo. Pertanto, la distribuzione dei dividendi viene accolta con favore dagli azionisti, ma la loro assenza non rappresenta necessariamente un evento negativo.

Lo scenario macro aumenta l’appetito per i dividendi

Le cedole richiamano ancor di più l’interesse degli investitori in un periodo come quello attuale, in cui le aspettative di un allentamento della politica monetaria prefigurano una discesa dei rendimenti obbligazionari. Tutti i segnali portano nella direzione di un abbassamento dei tassi da parte della Bce a partire da giugno, a meno che non emergano sorprese negative dai dati delle prossime settimane sui salari e l’inflazione. Più incertezza sulle mosse future di Lagarde e colleghi, mentre negli Usa la Fed non dovrebbe muoversi prima di luglio o settembre.

In tale contesto, l’atteso alleggerimento del costo del denaro alimenta l’appetito per quei titoli azionari in grado di garantire flussi di rendimento stabili ed elevati, soprattutto in un’ottica di investimento di lungo periodo.

Ricordiamo che la prossima data da monitorare, per quanto riguarda i dividendi di Piazza Affari, sarà il 20 maggio.