Notizie Notizie Italia Unicredit, Orcel: “Pronti a battere risultati 2023”, positivo su M&A

Unicredit, Orcel: “Pronti a battere risultati 2023”, positivo su M&A

13 Marzo 2024 12:47

Le azioni Unicredit svettano sul Ftse Mib dopo le parole dell’Amministratore Delegato Andrea Orcel, che infondono ulteriore fiducia nel futuro della banca. Il Ceo ha ribadito la determinazione a battere i risultati del 2023 nell’esercizio in corso, grazie allo slancio positivo registrato finora nel primo trimestre del 2024. E presto potrebbero arrivare novità anche sul fronte dell’M&A. Intanto il titolo viaggia sui massimi da giugno 2015.

Orcel: “Aumenteremo le commissioni per compensare tagli tassi”

Anche se è “molto prematuro” valutare l’anno in corso, “io e il mio team siamo assolutamente determinati a battere e superare il 2023 nel 2024”, ha dichiarato Orcel in occasione della European Financials Conference di Morgan Stanley, a Londra.

L’atteso taglio dei tassi da parte della Bce determinerà “un margine di interesse in diminuzione, ma di elevata qualità”. Il gap di crescita “sarà colmato dalle commissioni e dagli altri buffer di ricavi” che la banca ha strutturato negli anni.

L’istituto sta cercando di aumentare il contributo delle commissioni al 35% delle entrate totali nel 2024, per contrastare la flessione prevista del margine di interesse. L’incremento deriverebbe soprattutto dal settore assicurativo e della gestione patrimoniale, ha spiegato Orcel, aggiungendo che nei prossimi anni il contributo per le commissioni dovrebbe raggiungere il 40%.

Inoltre, Unicredit continuerà a difendere “la leadership raggiunta sui costi, sul Cost of Risk e sull’efficienza”, ha aggiunto l’Ad, rivendicando la lungimiranza dimostrata in passato alla luce della successiva impennata dell’inflazione.

Orcel: “Unicredit pronta a battere il consensus nel 2024”

UniCredit ha registrato profitti record e aumentato la remunerazione degli azionisti nell’esercizio 2023, non solo grazie agli aumenti dei tassi di interesse, ma anche all’impegno pluriennale di Orcel per rendere la banca più efficiente e generare nuove fonti di reddito. Risultati che hanno fruttato anche un aumento del 12% del bonus medio per i top manager.

“La nostra capacità di andare oltre il consensus è confermata”, ha affermato il Ceo, pur sottolineando che “dobbiamo vedere come andrà l’intero anno e non solo l’inizio”. Ma, nel frattempo , sembra che questi primi due mesi e mezzo facciano ben sperare.

Al momento, la guidance per il 2024 indica ricavi netti per circa 22,5 miliardi di euro, un utile netto sostanzialmente in linea con il 2023 (€8,6 miliardi), costi più contenuti e un payout di almeno il 90% dell’utile netto.

Unicredit valuta opportunità di M&A

Il Ceo ha fornito indicazioni interessanti anche sul fronte delle possibili operazioni di crescita per linee esterne. Un tema caldo, vista la grande liquidità a disposizione della banca, quantificata da Orcel in 6-7 miliardi di euro dopo l’applicazione delle ultime regole di Basilea. In precedenza, lo stesso Ad aveva parlato di ben 10 miliardi per potenziali acquisizioni.

“Negli ultimi anni abbiamo restituito molto agli azionisti. Se possiamo fare acquisizioni che abbiano un senso strategico, che possano generare sinergie e con un IRR (Internal Rate of Return, ndr) di almeno il 15%, allora penso che dovremmo usare così il capitale in eccesso”.

Il manager ha più volte affermato che la banca esamina costantemente possibili opzioni di M&A nei 13 mercati in cui opera e ha individuato quelli che possono essere strategici, ma al momento non ci sono le condizioni giuste. Non sono da escludere acquisizioni su piccola scala nei paesi dell’Europa centrale e orientale, inclusa la Romania, nel tentativo di consolidare il ruolo di Unicredit come uno dei principali attori nella regione. Ad ottobre, la banca ha acquistato la partecipazione dello Stato greco in Alpha Bank e l’unità rumena di Alpha.

Se non si presenteranno opportunità di M&A, il CEO di UniCredit consiglierà di restituire il capitale in eccesso agli investitori nei prossimi 3-5 anni. “Ma sarei deluso se finisse così, perché vorrebbe dire che non abbiamo trovato un modo redditizio di investirlo”. Probabilmente, il risultato finale sarà “una combinazione delle due cose’”