Notizie Notizie Italia UniCredit, Mustier vuole accerchiare Messina con acquisto 10% di Ubi. E frenando anche mossa Intesa su Nexi

UniCredit, Mustier vuole accerchiare Messina con acquisto 10% di Ubi. E frenando anche mossa Intesa su Nexi

28 Maggio 2020 14:00

Vanno avanti a ritmo serrato le audizioni dell’Antitrust sull’ops che Intesa SanPaolo ha lanciato su Ubi Banca; di pari passo, continuano a circolare anche indiscrezioni sugli ostacoli che il numero uno di Intesa, Carlo Messina, incontrerebbe nell’ambizione di conquistare l’istituto di credito bergamasco.

Negli ultimi giorni si è parlato di come, oltre all’Antitrust, anche UniCredit di Jean-Pierre Mustier voglia vederci chiaro. E’ stata la stessa Antitrust, d’altronde, a parlare di come l’operazione farebbe venire meno la sostanziale simmetria che esiste tra UniCredit e Intesa SanPaolo,  le due BIG del sistema bancario italiano.

Oltre che a vederci chiaro, UniCredit potrebbe però aver deciso di fare anche un’altra mossa, di cui parlano oggi i quotidiani “Il Giornale” e “Il Messaggero”.

“Secondo indiscrezioni finanziarie -riporta Il Giornale – la banca milanese guidata da Jean Pierre Mustier potrebbe scendere in campo al fianco di Ubi, anche rilevando una quota azionaria nei limiti concessi, e rendendo così più difficile la scalata di Intesa”.

Rumor simili anche da parte del Messaggero, che riporta come UniCredit starebbe pensando di acquistare una quota di Ubi Banca pari al 10%. E non solo. Il quotidiano romano aggiunge che Mustier vorrebbe frenare anche l’acquisto di Intesa SanPaolo del 9,9% di Nexi.

In una sessione che vede il Ftse Mib segnare un solido rialzo, balzando fino a +1,8%, UniCredit sale del 2,7%, Intesa SanPaolo fa +1,25%, Ubi Banca +0,59%, Nexi +0,85%. Nexi recupera dopo la pessima sessione della vigilia, dovuta alla notizia della decisione dei fondi di private equity di ridurre le loro quote.

Così Equita SIM in una nota commenta le voci sull’acquisizione di una quota pari al 10% di Ubi Banca da parte di UniCredit:

“Crediamo che l’indiscrezione abbia poco fondamento visto che UniCredit non avrebbe vantaggi economici diretti dall’eventuale acquisizione, se non quello di ostacolare il deal di Intesa SanPaolo, evitando il rafforzamento del posizionamento competitivo di un concorrente. Un’eventuale acquisizione di una quota di minoranza di UBI sarebbe quindi una notizia penalizzante per le valutazioni di UniCredit, anche perché smentirebbe la strategia perseguita fino ad ora dal management che, attraverso diverse cessioni (ie Pekao, Pioneer e, da ultimo, Fineco e Mediobanca) ha voluto rifocalizzare le attività della banca sul core business”.

Dal canto suo, Il Messaggero segnala che, secondo gli analisti di Banca Akros, “se avesse successo l’azione che il cda dell’istituto bergamasco ha annunciato martedì sera contro l’Offerta rendendola inefficace, il titolo perderebbe oltre il 20% del suo attuale valore. Opinione analoga a quella di Equita, che scrive: Dall’annuncio dell’Ops grazie al premio implicito nel comcambaio, Ubi ha sovraperformato Banco BPM e Bper del 25%-30%. Ed è molto improbabile che si presentino opzioni strategiche più vantaggiose per gli azionisti di Ubi”.

Le audizioni dell’Antitrust, intanto, proseguono: negli ultimi giorni sono state sentite la stessa Intesa SanPaolo, Bper, la Fondazione Banca del Monte di Lombardia e ieri è stato il turno di Ubi Banca e di Cattolica. Domani tocca a UniCredit.

L’Antitrust aveva annunciato l’intenzione di lanciare un’istruttoria sull’ops alla metà di maggio, puntualizzando nella nota che, “in considerazione dell’importanza dell’operazione, l’istruttoria è volta a verificare i possibili effetti sulle dinamiche concorrenziali nei mercati bancari, finanziari e assicurativi, nazionali e locali”.

Qualche giorno fa è arrivata la notizia della decisione di UniCredit di essere ascoltata e accedere al procedimento. Da segnalare che i soggetti ammessi a partecipare all’istruttoria hanno la facoltà di presentare memorie e altro e di fare accesso agli atti, nonché di essere sentiti dalla Direzione e di partecipare all’audizione finale con il Collegio.

Secondo queste indicazioni fornite dall’Antitrust il procedimento si chiuderà entro fine luglio, dopo aver raccolto il parere dell’Ivass.