Trump in soccorso dell’Italia, Usa pronti ad acquistare Btp dopo fine QE?
Trump pronto a tendere la mano all’Italia. Mentre il ministro Tria si prepara per la missione in Cina nell’intento di allargare la platea di finanziatori del debito pubblico italiano, spunta l’ipotesi di un sostegno concreto da parte degli Stati Uniti all’Italia per il finanziamento del debito pubblico nel corso del 2019 quando il Tesoro dovrà collocare sul mercato titoli di Stato per circa 400 miliardi di euro, di cui 260 miliardi a media-lunga scadenza. L’Italia vuole calmierare le tensioni sui Btp cercando il sostegno di finanziatori che possano sostituire la Bce una volta che il QE si concluderà (probabilmente a fine 2018).
Il presidente Donald Trump, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe detto al primo ministro italiano Giuseppe Conte che gli Stati Uniti sono disposti ad aiutare il paese acquistando obbligazioni governative l’anno prossimo. L’offerta sarebbe pervenuta a margine dell’incontro con Trump alla Casa Bianca circa tre settimane fa ma Conte non ha spiegato esattamente in cosa consiste l’offerta di aiuto da parte di Trump e se effettivamente c’è la possibilità che si concretizzi.
Nell’incontro bilaterale del 30 luglio ufficialmente Trump e Conte hanno discusso di Libia, Afghanistan e gasdotto Tap, anche se Conte poi ha postato su Facebook un video in cui Trump invita a investire in Italia.
Spauracchio legge di bilancio e sforamento vincolo 3%
La preoccupazione che i piani di spesa e fiscali dell’Italia amplieranno il deficit di bilancio ha riportato nelle ultime settimane lo spread Btp-Bund a ridosso dei picchi toccati il 29 maggio. Il vice premier Salvini ha più volte paventato la possibilità che si sfori il 3% di deficit e il mercato non ha dato eccessivamente peso a quanto emerso dal un summit telefonico tra i vertici del governo Conte prima di ferragosto, con la conferma dell’impegno a far diminuire il livello del debito.
Oggi lo spread si muove poco in area 275 pb e rendimento del decennale al 3,1%. “Qualche giorno fa è apparsa notizia dell’audizione di Savona su possibile sostegno della Russia, ora questa di Trump. Sono notizie che non muovono i mercati perché sono solo parole e c’è poco di concreto”, asserisce Filippo Diodovich, strategist di IG.
L’umore dei mercati dipenderà quasi esclusivamente nelle prossime settimane da come si muoverà il governo sul fronte conti pubblici. “Se Di Maio e Salvini cercheranno di mantenere le loro promesse di campagna che comprendono (tra le altre cose) sgravi fiscali, l’introduzione di redditi di base e l’eliminazione degli aumenti dell’IVA, potrebbe verificarsi una violazione degli orientamenti comunitari in materia di disavanzo del 3%. Tuttavia, non crediamo che questo possa accadere”, argomenta Mondher Bettaieb, Head of Fixed Income di Vontobel AM, aggiungendo: “Vi sono diversi fattori che ci stanno guidando verso una soluzione alla crisi e potremmo già essere all’apice di un ritorno della fiducia degli investitori”.