Notizie Notizie Italia Trimestrali italiane: Erg crolla, Eni in calo dopo i conti

Trimestrali italiane: Erg crolla, Eni in calo dopo i conti

28 Luglio 2023 17:29

Prosegue con piena forza la stagione delle trimestrali a Piazza Affari, che trascinano il nostro indice di riferimento, il Ftse Mib al ribasso. Nonostante la performance di oggi, il Ftse Mib sta per terminare una splendida settimana di rialzi, portandosi sopra la soglia dei 29.500 punti. Due dei grandi protagonisti del comparto energetico viaggiano in direzioni opposte, Erg crolla in borsa (-5% a 26 euro) dopo i conti del secondo trimestre, mentre Eni segna un calo moderato dello 0,3% a 13 euro per azione.

I numeri di Erg

Il gruppo genovese Erg oggi ha pubblicato conti relativi ai primi sei mesi dell’anno. Nel primo semestre il gruppo ha registrato ricavi per 370 milioni di euro, con un margine operativo netto pari a 156 milioni mentre il risultato netto da attività continua ha raggiunto i 116 milioni. I numeri sono “calcolati sulla base degli schemi di bilancio ed includono gli special items e le relative imposte teoriche correlate”.

“Il primo semestre risulta caratterizzato da prezzi di mercato fortemente inferiori rispetto a quelli particolarmente elevati del 2022, che hanno influito solo marginalmente sui risultati in quanto il Gruppo adotta una policy di copertura che prevede vendite attraverso tariffe fisse, contratti PPA a condizioni prestabilite e contratti finanziari.
Si precisa che il margine operativo lordo adjusted è pari a 263 milioni nel primo semestre 2023 (272 milioni nel primo semestre 2022)”, si legge nel comunicato stampa.

Per quanto riguarda il il secondo trimestre, Erg ha registrato ricavi pari a 157 milioni di euro in linea con i numeri dello stesso periodo dell’anno precedente. Margine operativo lordo di 103 milioni di euro rispetto ai 108 dell’anno precedente. E risultato operativo netto di 50 milioni in calo rispetto ai 54 milioni dello stesso periodo di un anno fa.

La società riconduce la contrazione del margine operativo lordo (-3% rispetto ai primi sei mesi del 2022) alle “condizioni anemologiche molto sfavorevoli nel secondo trimestre”.

Margine operativo rivisto in calo per il 2023

Il management “prende atto delle performance operative in flessione a causa di una minore ventosità e in un contesto di prezzi in significativa diminuzione”. Per questi motivi la direzione rivede al ribasso il margine operativo lordo, ora stimato nel range 480-520 milioni di euro per l’intero 2023 rispetto al precedente previsione nel range 500-55 milioni euro.”

Rimane costante l’allocazione agli investimenti, previsti per l’anno a 500-600 milioni e l’ammontare del debito, nella fascia 1400-1500 milioni “grazie ad un flusso di cassa atteso in linea con le precedenti stime, grazie alla compensazione degli interessi sulla cassa rispetto agli oneri finanziari.”

Eni, utile in calo ma sopra le attese

Il gigante dell’energia Eni batte le attese e chiude i primi sei mesi dell’anno con un utile netto rettificato a 4,84 miliardi in calo del 32% rispetto allo stesso periodo del 2022. Per quanto riguarda invece il secondo trimestre di del 2023 ha registrato entrate pari a 1,93 miliardi in calo del 49% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. L’utile operativo rettificato nei primi sei mesi dell’anno è calato del 27% a 8,02 miliardi. Per quanto riguarda invece il secondo trimestre di quest’anno si tratta di un calo ancora più evidenziato del 42% a 3,38 miliardi.

L’amministratore delegato Claudio Descalzi ha commentato i risultati così. “Nel secondo trimestre 2023 Eni ha ottenuto eccellenti risultati operativi e finanziari in un contesto di mercato meno favorevole. Sottolineiamo questa resilienza dopo che Eni, nel precedente e ben più positivo scenario, era stata in grado di coglierne al meglio le opportunità. Oltre ad aver raggiunto traguardi finanziari positivi, Eni ha realizzato importanti progressi nella attuazione della propria strategia in tutti i settori di attività.”

Descalzi ha messo in evidenza “l’utile operativo adjusted del secondo trimestre, pari a 3,4 miliardi di euro, che sale a 4,2 miliardi di euro includendo il contributo delle JV/collegate”.

L’utile, ha spiegato il ceo di Eni, “è stato trainato dai solidi risultati di una E&P (exploration, development and production) in crescita e da un’altra eccellente performance di GGP (gas e gas naturale liquefatto). Mentre lo scenario di mercato ha condizionato la raffinazione e la chimica, Sustainable Mobility e Plenitude continuano a registrare crescita di utili e di capacità in linea con il piano e nonostante le volatili condizioni esterne”.

“Il flusso di cassa adjusted è stato rilevante, pari a €4,2 mld, ben superiore alle esigenze di finanziamento degli investimenti di €2,6 mld. Nel primo semestre 2023, anche scontando il fabbisogno del capitale circolante, abbiamo ottenuto circa €3 mld di flusso di cassa discrezionale, in grado di coprire quasi per intero l’esborso per il dividendo 2023”.

Descalzi conferma dividendo a 0,94 euro

L’amministratore delegato Descalzi, ha inoltre sottolineato che, “considerando l’andamento del primo semestre e il chiaro progresso dei nostri settori di attività, che porta a un miglioramento nella previsione dei risultati ad anno intero, si confermano i solidi fondamentali sulla cui base corrispondere a settembre la prima rata trimestrale del dividendo annuo di €0,94 per azione, aumentato rispetto all’esercizio precedente. Ma anche il proseguire del programma di riacquisto di azioni proprie da €2,2 mld avviata a maggio”.