Notizie Notizie Italia Tori scatenati sul Bitcoin, per Citi $318.000 entro fine 2021. E ora Roubini dice: parziale riserva di valore

Tori scatenati sul Bitcoin, per Citi $318.000 entro fine 2021. E ora Roubini dice: parziale riserva di valore

19 Novembre 2020 09:52

Per il Bitcoin quota $20.000 è sempre più a portata di mano. La moneta digitale numero uno al mondo, che già alla vigilia aveva superato la soglia di $17.000, è balzata ora anche sopra quota $18.000, volando a un valore appena inferiore a $18.500.

Bitcoin: in tre giorni +17%, da settembre +52%, da inizio anno +160%. La febbre continua e ora anche Nouriel Roubini si ravvede (in parte)
POLAND – 2020/11/17: In this photo illustration a multiple exposure image shows a Bitcoin logo displayed on a smartphone with stock market percentages in the background. (Photo Illustration by Omar Marques/SOPA Images/LightRocket via Getty Images)

Ormai manca davvero poco al raggiungimento della soglia psicologica di 20.000 dollari, con i prezzi che continuano ad avvicinarsi a valori che si sono visti, l’ultima volta, nel dicembre del 2017.

Era il dicembre del 2017 quando il Bitcoin testò, di fatto, il proprio record assoluto a $19.665,39, prima di precipitare nei mesi successivi, abbattuto da una raffica di sell.

Quella che era stata sempre una bolla speculativa, commentarono i molti detrattori, alla fine era scoppiata, con un crollo dei prezzi che fu pari  -80% entro la fine del 2018.

Bitcoin: Roubini: potrebbe essere parziale riserva di valore

Impressionante il recupero del Bitcoin, nel corso di quest’anno: basti pensare che, soltanto dal mese di settembre, i prezzi sono volati del 52%. Da inizio anno, l’incasso è stato superiore a +160%; e, negli ultimi tre giorni, il Bitcoin è volato del 17%.

Il Bitcoin quest’anno è risorto, tanto che la schiera dei pentiti si allarga sempre di più e anche Ray Dalio, fondatore dell’hedge fund numero uno al mondo Bridgewater Associates, inizia ad avere qualche dubbio

E che dire per esempio dello stesso commento rilasciato da Dr. Doom Nouriel Roubini, qualche giorno fa, sulla moneta digitale?

Roubini, per chi lo avesse dimenticato, è stato tra gli economisti più critici e scettici verso il Bitcoin, che aveva etichettato come dinosauro in via di estinzione, dopo averlo definito “la madre di tutte le bolle”, “peggio della bolla dei tulipani”, praticamente “la più grande bolla della storia dell’uomo”.

Anche lui, evidentemente, ha iniziato però a farsi qualche domanda tanto che, in un’intervista rilasciata di recente a Yahoo Finance, si è così espresso (reiterando tuttavia la propria opinione, secondo cui il Bitcoin non sarebbe una valuta)”.

Potrebbe essere una parziale riserva di valore in quanto, diversamente da quelle che io chiamo shitcoins, non può essere così facilmente svalutata- ha detto il professore della New York University, noto per aver previsto il crash della bolla immobiliare negli anni 2007-2008. Il motivo? Roubini ha detto che, nel caso del Bitcoin,  “almeno c’è un algoritmo che decide quanta offerta raccogliere nel corso del tempo”.

Bitcoin divorzia da oro. Citi punta a $318.000 entro fine 2021

Intanto, come i grafici mostrano, il Bitcoin sta attraversando una fase di decorrelazione nei confronti dell’oro.

D’altronde, sono sempre di più gli investitori che scelgono ora il Bitcoin, e non l’oro, come inflation hedge, ovvero per proteggersi dal rischio di inflazione.

Lo ha fatto notare anche l’analista di Deutsche Bank Jim Reid, che ha messo in luce la divergenza tra il trend di asset come l’oro (-3,6% nel periodo compreso tra il 6 e il 17 novembre) e l’argento (-4,4%) nei confronti del Bitcoin (+13,4% nello stesso arco temporale).

L’euforia sulla moneta è alimentata anche da alcune dichiarazioni che arrivano dal club dei fan del Bitcoin: come Mike Novogratz, per esempio, che gestisce la società di cripto asset Galaxy Digital, e che di recente ha riferito alla Cnbc di credere che i prezzi della criptovaluta potrebbero volare fino a quota 60.000 l’anno prossimo.

Cifra che impallidisce, se rapportata all’outlook di Thomas Fitzpatrick, responsabile globale della divisione CitiFXTechnicals che, in un report dedicato rivolto esclusivamente ai clienti istituzionali del colosso bancario Citi, ha scritto che è possibile che il Bitcoin arrivi a $318.000 entro la fine del 2021.

Febbre Bitcoin, eToro: massiccio afflusso investitori da fondi quotati

Così commenta il rally recente Simon Peters, analista ed esperto di cripto valute di eToro, nella nota: “Il trend rialzista continua, possibile che si arrivi a $20.000 entro la fine dell’anno”

“Dopo aver superato la soglia dei 18.000 dollari, il bitcoin punta ora al massimo storico di 20.000 Dollari. L’ultima volta che il bitcoin ha raggiunto la soglia di $20.000 è stato nel 2017, e gli investitori retail si sono accumulati. Ma le cose andranno allo stesso modo questa volta? Tre anni dopo, ci sono tutta una serie di fattori che contribuiscono all’attuale aumento dei prezzi, incluso un massiccio afflusso di investitori da fondi di investimento quotati, schemi pensionistici e fondi di dotazione universitari, il che mostra quanto lontano sia arrivato il bitcoin. I set di indicatori che analizzano lo stato di salute del bitcoin – e che valutano i dati della blockchain, la tecnologia alla base delle criptovalute – stanno riportando segnali forti che giustificano i recenti aumenti dei prezzi. Da luglio, quando il prezzo del bitcoin ha sfondato i $10.000, un livello importante secondo il giudizio della comunità crypto, ha continuato a crescere e gli investitori retail hanno costantemente osservato le opportunità che il bitcoin ha da offrire. In effetti, sempre più persone vengono su eToro per acquistare bitcoin. Se guardiamo la prima azione compiuta dagli account eToro appena creati, a livello globale, vediamo che il mese di novembre è sulla buona strada per avere il maggior numero di investimenti in bitcoin visti da dicembre 2017″.

Peters continua:

Il livello di $ 20.000 è chiaramente il prossimo obiettivo per bitcoin. Se si dovesse superare quel livello quest’anno, cosa che credo possibile, allora saremo in un territorio inesplorato finché il sentiment verso questa criptovaluta rimane positivo. La maturità di Bitcoin, evidenziata dalla diversità dei suoi investitori e da set di dati estesi e ad ampio raggio, significa che possiamo dire con una certa trepidazione, ‘questa volta è diverso’.

Intanto Forbes mette in evidenza quanto reso noto da DeVere Group* il 73% dei suoi clienti milionari (più di 700) che hanno partecipato al sondaggio annuale dedicato alla criptovaluta, hanno affermato di aver già investito nel Bitcoin o di avere intenzione di farlo entro il 2023, in rialzo di ben il 68% rispetto all’anno scorso. 

Bitcoin sempre più riabilitato, insomma, a dispetto di chi lo ha deriso e sottovalutato per anni. Bisogna vedere, tuttavia, se questa volta l’exploit si rivelerà sostenibile o se invece si ripeterà il sell off post 2017.

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