Notizie Notizie Mondo Nouriel Roubini attacca il Bitcoin a colpi di tweet: “è un dinosauro in via di estinzione”

Nouriel Roubini attacca il Bitcoin a colpi di tweet: “è un dinosauro in via di estinzione”

6 Febbraio 2018 15:18

L’euforia sul Bitcoin e sul cripto-universo si è spenta: su questo non ci sono dubbi. I prezzi della moneta digitale numero uno per valore di mercato sono scivolati oggi anche sotto la soglia dei 6.000 dollari, fino a $5.922, prima di recuperare terreno e riagguantare quota $7.000.

Ma il sentiment è negativo, e un nuovo attacco contro il Bitcoin viene sferrato oggi a colpi di tweet dall’economista, professore presso la NYU, Nouriel Roubini.

Roubini si rivolge a loro, i “folli HODL”. E sentenzia: “Preparatevi a una perdita del 75% rispetto ai massimi recenti”.

Roubini usa l’acronimo HODL, che sta per “Hold on for dear life”, ovvero “Aggrappati a tutte le tue forze”.

L’acronimo è nato quando un trader attivo nel mercato delle criptovalute ha sbagliato a scrivere la parola “Hold” in un forum dedicato al settore; di qui il termine, che impazza nel cripto-trading e che viene utilizzato in frasi come questa: “Stay strong, HODL even when the price drops”, ovvero “Sii forte, HODL anche quando i prezzi scendono”.

La sigla viene utilizzata soprattutto quando i prezzi delle monete digitali subiscono forti oscillazioni, dunque quando sono molto volatili. In questi casi, di norma i rialzisti sul Bitcoin scrivono nei forum dedicati all’asset: “HODL!”, praticamente “Resisti”.

Un “long term HOLDER” viene considerato di conseguenza un investitore che si ‘aggrappa con tutte le sue forze’ al suo investimento, in un’ottica di lungo termine.

Nel suo tweet, Roubini prende di mira “i nuts HODL”, ovvero quelli che continuano a resistere all’ondata di sell off che sta polverizzando le criptovalute e che, imperterriti, si ostinano a rimanere investiti nell’asset in modo, a suo avviso, folle.

Nonostante manchi un giorno all’audizione al Congresso Usa indetta per affrontare il problema delle frodi del mercato, scrive ancora il professore della NYU, questi HODL si terranno stretti i loro Bitcoin fino a quando il loro valore crollerà a zero: cosa che, secondo Roubini, è destinata ad accadere.

Dopo aver definito il Bitcoin “la madre di tutte le bolle”, “peggio della bolla dei tulipani”, praticamente “la più grande bolla della storia dell’uomo”, Roubini pubblica oggi su Twitter il grafico qui sotto, facendo notare che la valuta “sta iniziando a sembrare un dinosauro in via di estinzione“.

In un altro tweet, Roubini riporta un’analisi da cui è emerso che “un quarto di chi utilizza il Bitcoin e la metà delle transazioni sono associate ad attività illegali“.

Oggi il Bitcoin è precipitato anche sotto la soglia di 6.000 dollari, al minimo dalla metà di novembre.

Attesa per l’audizione odierna, presso la Commissione bancaria del Senato Usa, dei numero uno della Sec e della commissione CFTC.

Oltre ai timori su quelle che saranno le prossime mosse delle autorità di regolamentazione contro il cripto-mondo, pesa sul Bitcoin la decisione di JP Morgan, Bank of America e Citigroup di vietare l’acquisto di monete digitali a chi utilizza le loro carte di credito.

Il Bitcoin è crollato del 70% circa rispetto al record testato dalla metà di dicembre: da allora, la sua capitalizzazione di mercato è scivolata di 233,5 miliardi di dollari. Dall’inizio dell’anno, il tonfo è stato di oltre -55%.