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Tesla soffre downgrade Goldman Sachs. Ma il ‘killer’ fa peggio

26 Giugno 2023 14:22

Tesla sotto pressione a Wall Street dopo downgrade Goldman Sachs. Ma attenti al trend del suo killer

Titolo Tesla sotto pressione a Wall Street dopo la mossa di Goldman Sachs.

Le quotazioni del colosso delle auto EV gestito da Elon Musk sono scese subito nelle contrattazioni del premarket dopo la mossa di Mark Delaney, analista del colosso bancario americano, che ha tagliato il rating sul titolo TSLA da “buy” a “neutral”.

Il motivo è doppio: da un lato, il downgrade è stato motivato con la recente corsa del titolo. Dall’altro lato, ha inciso il fattore calo dei prezzi per le nuove auto Tesla.

Dall’inizio del 2023, il titolo Tesla, reduce dal tonfo record sofferto nel 2022, ha più che raddoppiato il suo valore, fino a terminare la sessione di venerdì scorso a quota $256,60.

Il rialzo ha portato la capitalizzazione del colosso di auto elettriche a salire fino a quota 813 miliardi di dollari.

Soltanto nel corso dell’ultimo mese, Tesla ha messo a segno un rally pari a +38%.

Per Goldman Sachs, la corsa sarebbe stata, a questo punto, più che sufficiente per giustificare i fondamentali del gruppo fondato da Elon Musk, specie se si considera il contesto in cui versa il mercato dell’auto.

“In questo momento il titolo riflette in modo migliore la nostra view positiva di lungo termine, il potenziale di crescita della società e il posizionamento competitivo”, ha scritto Delaney, in una nota riportata con un articolo di Bloomberg . Aggiungendo: “Siamo anche consapevoli del contesto difficile dei prezzi per i nuovi veicoli”.

TSLA: rating buy di Goldman Sachs durava da fine 2020

Il downgrade di Goldman Sachs fa notizia, soprattutto perché si tratta della quarta revisione al ribasso del rating di TSLA in un arco temporale di appena una settimana.

Ma c’è un altro motivo. Delaney ha ribadito il suo rating “buy” sul titolo Tesla a partire dal dicembre del 2020. Una scelta tra l’altro che, a dispetto dalla parentesi disastrosa del 2022, anno in cui il titolo ha sofferto la performance peggiore di sempre su base annua, ha premiato.

Dal dicembre del 2020 a oggi, fa notare Bloomberg, le quotazioni di Tesla sono balzate infatti del 35%, rispetto al +23% incassato dallo S&P 500.

Ora, tuttavia, sarebbe arrivato il momento di frenare l’euforia di buy. E Goldman Sachs non sarebbe per l’appunto neanche l’ultima banca d’affari ad aver riconsiderato la propria view su Tesla.

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Morgan Stanley ha tagliato per esempio il rating sulle azioni TSLA a equal-weight.

Downgrade simile da parte di Barclays, secondo cui il rally si sarebbe spinto troppo in là e sarebbe stato anche eccessivo, considerando il quadro in cui versano i fondamentali del gigante EV, almeno nel breve periodo.

DZ Bank ha raccomandato invece agli investitori di vendere direttamente il titolo.

In media, riporta Bloomberg, gli analisti prevedono al momento per le quotazioni di Tesla un calo pari a -18% nell’arco dei prossimi 12 mesi.

I dati compilati sempre da Bloomberg indicano la presenza di 20 rating buy sulle azioni TSLA, a fronte di 20 rating hold e 9 consigli sell.

NIO: Neanche il titolo della società ‘killer di Tesla se la passa bene’

Ma attenzione anche all’altro titolo di una società considerata rivale agguerrita di Tesla: una società di cui parla oggi un articolo del Wall Street Journal, ricordandola per essere il killer di Tesla .

Si tratta del produttore cinese di EV NIO che, alla metà di giugno, dopo essersi ostinato a non tagliare i prezzi, ha annunciato una riduzione su tutti i prezzi dei suoi modelli.

La riduzione dei prezzi per tutti i suoi modelli inclusi i veicoli sportivi ES6 e ES8 è stata pari a -30.000 yuan (l’equivalente di $4.200), efficace a partire dal 12 giugno scorso, e pari all’incirca a uno sconto compreso tra il 6% e il 9%.

La notizia, va detto, è stata compensata dall’altro annuncio di NIO: quello di mettere la parola fine alla sostituzione gratuita delle sue batterie a fine vita per i nuovi acquirenti.

Va detto che in ogni caso, in un contesto di guerra dei prezzi, alla fine NIO è stata costretta a fare proprio ciò che aveva detto che non avrebbe fatto mai: adeguarsi ai tagli dei prezzi lanciati da Tesla per non rischiare di perdere troppe quote di mercato.

In premercato il titolo NIO è sceso fino a quasi -6%, per cui recuperare terreno.

Ma le condizioni in cui versa NIO sono senza alcuna ombra di dubbio più preoccupanti di quelle di Tesla: il titolo della compagnia automobilistica cinese viaggia a un valore inferiore di oltre l’87% rispetto al massimo di sempre. Una speranza, di recente, è avvenuta con l’iniezione di liquidità arrivata da Abu Dhabi.

Ma le azioni del gruppo hanno continuato a soffrire, contrariamente a Tesla, che è riuscita a incassare una decisa rimonta.