Notizie Notizie Italia Terremoto Stellantis, titolo a picco dopo addio Tavares. Analisti vedono nero

Terremoto Stellantis, titolo a picco dopo addio Tavares. Analisti vedono nero

2 Dicembre 2024 09:55

Carlos Tavares non c’è più, i problemi rimangono. Per Stellantis la nuova era inizia con la strada ancora totalmente in salita, come testimonia il nuovo scivolone in Borsa.

Il titolo Stellantis perde al momento oltre il 7% a quota 11,62 euro, nei pressi dei minimi a 4 anni. Da inizio anno il crollo è del 45% con circa -58% rispetto ai picchi in area 27 euro a cui viaggiava a marzo.

“Differenti vedute”, cosa ha portato alla rottura?

Nel release di ieri sera si parla apertamente di “differenti vedute” che hanno portato alle dimissioni di Tavares, accettate dal cda. Stando alle ricostruzioni del giorno dopo, le distanze tra il ceo e l’azienda erano diventate incolmabili e su diversi punti. In primo piano le divisioni sulla strategia per contrastare il crollo delle vendite in Nord America e in Europa: Tavares era fermamente convinto cìconvinto che i margini fossero più importanti dei volumi; inoltre, aveva apertamente spostato la linea dell’elettrico sperando che gli incentivi governativi dessero una scossa in quella direzione. Così non è stato e i nuovi modelli EV non hanno trovato i riscontri sperati in termini di vendite.

Eredità piena di punti interrogativi

Il top manager portoghese, che era alla guida di Stellantis sin dalla sua nascita nel 2021 a seguito della fusione tra Psa e Fca, lascia in eredità un gruppo in crisi nei suoi mercati chiave, Stati Uniti ed Europa e con sul groppone ancora 15 marchi, troppi.

Lo stesso Tavares, che lo scorso anno è stato il ceo più pagato dell’automotive con oltre 36 mln di euro, aveva parlato di “momento darwiniano per l’industria automobilistica“. Stellantis così come altre case automobilistiche Ue ha dovuto lanciare in autunno un warning sui conti 2024 scatenando un crollo in Borsa del titolo e drastiche revisioni di stime e target da parte degli analisti. Neanche il giro di nomine per rimodellare la squadra di comando aveva ridato fiducia agli investitori.

“Le cose dovranno peggiorare prima che migliorare”, è il sentiment comune negli ultimi mesi su Stellantis e in generale su un settore in piena crisi e vede oggi l’inizio dello sciopero a oltranza negli stabilimenti Volkswagen in Germania.

Alla ricerca del sostituto

Il processo di ricerca per il dopo Tavares, il cui mandato quinquennale scadeva all’inizio del 2026, era già iniziato da qualche mese ed era stato costituito un Comitato Speciale del Consiglio di Amministrazione presieduto da John Elkann, che si era dato tempo fino al quarto trimestre del 2025 per individuare la figura giusto. Dopo la rottura consumatasi ieri i temoi si sono ristretti e Stellantis ha annunciato che il sostituto sarà trovato entro metà 2025. «Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo Comitato Esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo Ceo», ha detto John Elkann.

Un lasso di tempo lungo che è un problema non da poco alla luce dell’attuale momento delicatissimo che attraversa il gruppo.

De Meo e gli altri, partito il toto-ceo

Chi è l’uomo giusto per il dopo Tavares? A poche ore dal terremoto al vertice tra i primissimi nomi a spuntare c’è quello dell’italiano Luca de Meo, ceo di Renault e in passato tra i più fidati collaboratori di Sergio Marchionne. Nei mesi scorsi erano circolate voci, prontamente smentite, di un possibile mega deal tra Stellantis e la stessa Renault.

Tra le soluzioni interne c’è quella dell’italo-francese Jean-Philippe Imparato, attuale responsabile dell’Europa Allargata, ex numero uno di Alfa Romeo e con una lunga esperienza in Psa.

C’è poi Antonio Filosa, attuale capo del mercato Usa e del marchio Jeep, in Fiat dal lontano 1999. Stando a quanto riporta Il Giornale, non è da escludere una “soluzione tech”, replicando l’opzione messa in atto per Ferrari con Benedetto Vigna, l’ingegnere che Elkann ha preso da StMicrolectronics. Una strada che indicherebbe la volontà di Stellantis di essere in futuro sempre più tecno-digitale.

In attesa del nuovo ceo, la gestione operativa dell’azienda sarà affidata dal cda a un comitato ristretto guidato dallo stesso Elkann.

Tra gli analisti tanti dubbi

Tra gli analisti a dominare sono i punti di domanda e la scarsa visibilità sulle prospettive di breve-medio termine anche se la società ieri sera si è premurata di confermare la guidance 2024.

“Le difficoltà di Stellantis continuano a gettare dubbi sul modello di business del conglomerato di marchi globali”, è il giudizio degli analisti di Jefferies.

“E’ vero che Carlos Tavares ha commesso errori nella gestione dell’importante mercato nordamericano negli ultimi 12 mesi, ma riteniamo che la comunità finanziaria si fidava ancora di lui e della sua capacità di gestire l’attuale situazione difficile e specifica dell’azienda”, commentano gli esperti di Banca Akros che quindi vedono gli ultimi sviluppi come un problema ulteriore. Carlos Tavares è stato il protagonista della fusione FCA/PSA e della creazione di Stellantis quattro anni fa e “le sue dimissioni hanno chiaramente un importanza con conseguenze difficili da prevedere/stimare”.

A detta di Jp Morgan siamo davanti a una “sfida senza precedenti per gli investitori che intendono investire in un’azienda con una tale volatilità nel team dirigenziale”, facendo riferimento alle precedenti dimissioni del responsabile finanziario di Stellantis.