Notizie Notizie Italia Tassi negativi a correntisti: Intesa SanPaolo neanche ci pensa, UniCredit si corregge

Tassi negativi a correntisti: Intesa SanPaolo neanche ci pensa, UniCredit si corregge

16 Ottobre 2019 10:51

Che si tratti di correntisti grandi o piccoli, retail o no, Intesa SanPaolo di Carlo Messina non seguirà UniCredit di Jean-Pierre Mustier nell’applicazione dei tassi negativi sui depositi. UniCredit dal canto suo fa un passo indietro – piuttosto notevole -, con un suo portavoce che conferma le indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore, precisando che i tassi negativi saranno sì applicati, ma a quei correntisti che hanno depositi oltre la soglia di 1 milione di euro.

Una bella differenza, rispetto alle notizie circolate fino a qualche ora prima, visto che la tassa, secondo quanto aveva detto invece Mustier, avrebbe colpito i correntisti con più di 100.000 euro sui loro conti.

Sicuramente, i correntisti di Intesa SanPaolo hanno più che gradito le dichiarazioni che sono state rilasciate ieri dal presidente della banca, a margine dell’evento organizzato dal Fondo di beneficenza di Ca’ de Sass:

Non li stiamo applicando. Non ci siamo posti il problema“, ha risposto il banchiere ai giornalisti che gli chiedevano se anche Intesa, come UniCredit, avesse pensato di applicare tassi negativi.

“Sui piccoli ammontari depositati non pensiamo di applicare degli interessi negativi -, ha precisato Gros-Pietro, spiegando che, riguardo ai “grandi depositi, il nostro obiettivo è offrire a questi risparmiatori delle opportunità di investimento che siano apprezzabili, e questo si fa non rimanendo esclusivamente limitati al campo strettamente finanziario”.

Intesa SanPaolo, ha aggiunto, opera “con una serie di attività nelle start up, nell’innovazione, nei fondi destinati a questi tipi di crescite sia in campo industriale, sia nei servizi. Queste sono opportunità di investimento che possono interessare quei risparmiatori che hanno disponibilità importanti”.

Qualche ora prima era arrivata la precisazione di UniCredit:

“Per i nostri clienti con più di 1 milione di euro di deposito in conto, che rappresentano meno dello 0,1% della nostra base clienti, offriremo investimenti in fondi monetari, con obiettivi di rendimento positivi, senza commissioni, mentre per quanto riguarda il saldo del deposito che decidono di lasciare sul conto, per la parte eccedente il milione di euro, verranno discusse con i clienti misure ad hoc che tengano conto dei cambiamenti straordinari occorsi nel contesto macroeconomico”.

Confermate così le indiscrezioni riportate dal Sole 24 Ore nella giornata di domenica, 13 ottobre:

“Un milione di euro: è questa, da quanto raccolto dal Sole 24Ore, l’asticella oltre la quale UniCredit inizierà a ribaltare la ‘tassa’ Bce degli interessi negativi sui depositi dei propri clienti. Una cifra dunque «ben al di sopra», come segnalato dallo stesso Jean Pierre Mustier, della quota dei 100mila euro”.

A seguito della conferma arrivata dal portavoce dell’istituto, nel commentare il caso, il Sole 24 Ore ha fatto notare che, a questo punto, “la quota del milione di euro, oltre cui verrebbe applicata la ‘tassa’ dello 0,5% (seppure in maniera non automatica, da quanto filtra ora dalla banca) riguarda le imprese e i grandi clienti che rientrano nella categoria del wealth management. Ad essere escluso insomma è l’ampio segmento del retail e del private banking, categorie che vengono così assimilate a quelle del puro risparmio, e che in una prima fase erano state ritenute potenzialmente interessate dalla misura”.

Le dichiarazioni arrivate da UniCredit hanno provocato una dura reazione sia del pubblico dei correntisti che dei sindacati di categoria.

Il caso è scoppiato lo scorso 4 ottobre, quando l’AD Jean-Pierre Mustier, parlando come presidente dell’Ebf, ovvero dell’Abi delle banche europee, ha detto chiaramente che “sarebbe un bene che i tassi negativi non si fermassero nei bilanci bancari” e che la ” la BCE dicesse alle banche: per favore passate i tassi negativi ai vostri clienti“.

Qualche giorno dopo, il ceo ha confermato la sua strategia, ripetendo l’intenzione della banca di colpire con i tassi negativi i conti con depositi  al di sopra di 100.000 euro.

E lì le paure e gli attacchi dei correntisti erano praticamente esplosi.