Notizie Notizie Mondo Tassi Fed: in che direzione andrà Powell nel 2025? Le attese

Tassi Fed: in che direzione andrà Powell nel 2025? Le attese

23 Dicembre 2024 12:30

La Federal Reserve (Fed) ha chiuso il 2024 con un nuovo (il terzo) taglio dei tassi d’interesse. Dopo l’avvio del ciclo di riduzione del costo del denaro lo scorso settembre, con il cosiddetto ‘jumbo cut’ di 50 punti base, nelle riunioni successive di novembre e appunto l’ultima di dicembre le sforbiciate a tassi sono state di 25 punti base in ciascun meeting. Ma in vista del nuovo anno, la Fed ha già fatto capire che prevarrà la cautela, con una serie di tagli più lenta e graduale in futuro.

I toni cauti della riunione di dicembre

Prima di vedere quali sono le attese degli analisti e del mercato per il 2025, osserviamo quali sono stati gli elementi chiave nella riunione del 18 dicembre. Come da attese, i tassi sono stati ridotti di 25 punti base e ora sono nel range compreso tra il 4,25% e il 4,5%. Un nuovo taglio che porta a 100 bp i tagli cumulativi da settembre.

A mettere però sotto pressione i mercati sono state proprio le indicazioni per il prossimo anno, con la banca centrale Usa che si attende “solo” due tagli dei tassi rispetto ai quattro indicati a settembre.

Una previsione all’insegna della cautela che emerge proprio dal dot plot, che riassume le stime per i prossimi anni di tutti gli esponenti del Fomc. Il grafico mostra un’opinione di maggioranza su tassi in discesa moderata nel 2025, che dovrebbero assestarsi in un range tra 3,75% e 4%, un valore superiore a quello mediano del 3,4% previsto dopo l’incontro di settembre.

“Un cambio di view – spiegano gli economisti di ING – che è dovuto principalmente alle previsioni di inflazione più elevate: il deflatore PCE core dovrebbe ora chiudere il 2025 al 2,5% anziché al 2,2% come si pensava in precedenza e non dovrebbe scendere al 2% prima del 2027”.

Piani Trump per il 2025 saranno determinanti per tagli Fed

Una chiave di lettura importante è che i prossimi piani di Trump per il 2025 saranno determinanti in ottica di tagli Fed. “Il FOMC di gennaio vedrà quasi certamente la Fed mantenere i tassi fermi, ma si avrà una maggiore chiarezza e comprensione sulle intenzioni del presidente eletto Trump in termini di tariffe, tasse e spesa nella riunione di marzo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda le attese di Tiffany Wilding, economista di Pimco, secondo la quale “l’appuntamento di gennaio possa rappresentare l’inizio di un periodo di attesa della Fed”. Tuttavia, aggiunge, è ancora tendenzialmente orientata verso i tagli. Il presidente Jerome Powell ha sottolineato che, sebbene l’orientamento della politica sia significativamente meno restrittivo, è comunque restrittivo. “Continuiamo a pensare che un ritorno ai rialzi sia un evento a bassa probabilità, ma la Fed vorrà vedere ulteriori progressi sull’inflazione o un aumento del tasso di disoccupazione prima di riprendere il ciclo di allentamento”, conclude Wilding.

Chi va controcorrente

Se il mercato, gli analisti e strategist sembrano andare tutti in una direzione, con prospettive più caute nel 2025, c’è chi viaggia controcorrente. “Sebbene l’ultimo meeting di dicembre sia stato più restrittivo rispetto alle aspettative di breve termine, la Fed resta orientata a mantenere un approccio accomodante nel medio periodo. Da tempo sosteniamo che l’inflazione si stabilizzerà su livelli più alti rispetto agli ultimi vent’anni, e l’approccio della Fed conferma questa visione: il Comitato prevede ulteriori tagli il prossimo anno, anche con un progresso lento dell’inflazione, accettando implicitamente un range del 2-2,5% invece del tradizionale 1,5-2%”, segnala Eric Winograd, US Economist di AllianceBernstein, spiegando che nel breve termine, ciò significa che, sebbene la Fed preveda 50 punti base di tagli il prossimo anno, i rischi sono orientati verso un numero maggiore. Qualsiasi progresso ulteriore o segno di indebolimento del mercato del lavoro porterà a ulteriori misure di allentamento, mentre solo un significativo peggioramento delle prospettive inflazionistiche potrebbe ridurre l’entità dei tagli.

Per questi motivi, l’esperto non cambia idea e ribadisce la sua previsione di 4 tagli il prossimo anno, pur riconoscendo che i dati attuali suggeriscono un numero inferiore. Tuttavia, il contesto economico può cambiare rapidamente: un anno fa il mercato scontava 6-7 tagli per il 2024.