Notizie Notizie Mondo Nasdaq, DJ, Treasury, oro e bitcoin, tutto giù dopo la Fed. Ecco cosa ha scatenato la tempesta

Nasdaq, DJ, Treasury, oro e bitcoin, tutto giù dopo la Fed. Ecco cosa ha scatenato la tempesta

19 Dicembre 2024 09:09

Taglio tassi indigesto. La Federal Reserve, come da attese, ha apportato la terza sforbiciata consecutiva dei tassi di interesse, abbassandoli di 25 punti base e portandoli al 4,25%-4,5%, ossia lo stesso livello a cui erano esattamente due anni fa. La decisione è stata presa con una votazione divisa, con un voto contrario del presidente della Fed di Cleveland Beth Hammack.

Ad andare decisamente di traverso ai mercati sono state però le previsioni tutt’altro che dovish per il prossimo anno. Le vendite si sono scagliate su tutti i principali risk-asset, a partire da Nasdaq e bitcoin; acquisti invece sul dollaro Usa che ha avvicinato ulteriormente la parità con l’euro.

Debacle di Wall Street, per il Dow Jones peggior striscia dal 1974

Andando per ordine, la reazione di Wall Street è stata quella più sonora: il Dow Jones Industrial Average è sceso di circa il 2,6%, ovvero di oltre 1.000 punti, chiudendo la sua decima sessione consecutiva in ribasso, la serie di perdite più lunga dal 1974. L’S&P 500 è sceso di circa il 3% e il Nasdaq Composite è scivolato del 3,56%. Tra i titoli più colpiti spiccano Tesla (-8,3%) e Broadcom (-6,9%), ossia quelli che più avevano corso in questo periodo. Tra le big tech molto male anche Microsoft (-3,8%) e Google (-3,6%), mentre hanno in parte contenuto le perdite Apple (-2,1%) e Nvidia (-1,15%). Male anche i colossi bancari con Goldman a oltre -4%, -3,5% per JPMorgan.

Come detto, l’effetto Fed ha ridestato gli acquisti sul dollar, con il Dollar Index schizzato sopra 108, sui massimi a due anni. Euro-dollaro è caduto sotto 1,04. “La Fed ha effettuato un taglio  ieri, segnalando solo 50bp di allentamento nel 2025 e passando a un tono più paziente sull’allentamento. Ciò ha portato a un altro rally del dollaro, che vediamo estendersi fino al nuovo anno”, commentano stamattina gli esperti sul forex di Ing. .

Movimento opposto per i Treasury colpiti dalle vendite con il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni aumentato di quasi 11 punti base dopo la conferenza stampa di Powell, attestandosi sotto il 4,5%.

Non si è sottratto alle vendite l’oro, giù dello 0,8% in area 2.630 dollari l’oncia.

Cosa ha destabilizzato i mercati

La banca centrale statunitense adesso prevede solo due tagli dei tagli nel 2025 rispetto ai quattro precedentemente previsti. Dal dot plot, che riassume le stime per i prossimi anni di tutti gli esponenti del Fomc, emerge un’opinione di maggioranza su tassi in discesa moderata nel 2025, che dovrebbero assestarsi in un range tra 3,75% e 4%, un valore superiore a quello mediano del 3,4% previsto dopo l’incontro di settembre. L’istituto sembra voler procedere con cautela, quindi è possibile che l’anno prossimo ci saranno due tagli di un quarto di punto percentuale.

La Fed continuerà a monitorare i dati in arrivo e le prospettive in evoluzione prima di apportare ulteriori modifiche, con il presidente Jerome Powell che ha indicato che la banca centrale potrebbe rallentare il ritmo dell’allentamento. Sotto i riflettori soprattutto l’inflazione, attesa il prossimo anno al 2,5%, superiore a quanto previsto in precedenza, per poi scendere gradualmente al 2,2% nel 2026 e al 2% nel 2027.

2025 nel segno dell’incertezza per colpa di Trump

Alcuni membri del Fomc hanno iniziato a incorporare stime «degli effetti economici delle politiche» che potrebbe adottare l’amministrazione Trump, come i dazi, palesandole ai colleghi durante il meeting di ieri. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha precisato che “ci sono persone che hanno adottato approcci diversi, alcuni hanno indicato l’incertezza politica come una delle ragioni per cui hanno scritto di una maggiore incertezza sull’inflazione”. “E il punto sull’incertezza è che, secondo il buon senso, quando il percorso è incerto si va un po’ più piano”, ha aggiunto.

Morgan Stanley adesso prevede che la banca centrale rinvierà i tagli futuri a causa delle preoccupazioni per un’inflazione elevata. La casa d’affari Usa non si aspetta più un taglio di 25 punti base a gennaio 2025 e vede la Fed tagliare i tassi solo di 25 punti base a marzo e a giugno. “La svolta aggressiva della Fed sembra riflettere l’incorporazione di potenziali cambiamenti nella politica commerciale, di immigrazione e fiscale da parte di alcuni membri, che hanno portato a un percorso di inflazione più fermo e, a sua volta, a un percorso di tassi di interesse più fermo”,  argomenta Morgan Stanley

Bitcoin coinvolto nella tempesta. La frase di Powell sulla crypto

Le vendite si sono abbattute anche sul bitcoin, tra gli asset in maggior crescita dopo l’elezione di Trump. La criptovaluta è scivolata in area 101mila dollari rispetto ai 105mila circa precedenti la Fed. Jerome Powell ha risposto sull’ipotesi di costruire riserve di valore in bitcoin, ventilata da Trump. “Non possiamo detenere bitcoin”, ha detto Powell, citando il Federal Reserve Act. “Non siamo in cerca di un cambiamento della legge. È una cosa che deve prendere in considerazione il Congresso.”