Notizie Dati Macroeconomici Da Pce core Usa segnale positivo per la Fed sul fronte inflazione

Da Pce core Usa segnale positivo per la Fed sul fronte inflazione

20 Dicembre 2024 14:53

Il core Pce statunitense di novembre è risultato inferiore alle attese, con un +2,8% su base annua, in linea con il mese precedente (+0,1% su base mensile). Un segnale che allevia parzialmente le preoccupazioni per l’inflazione espresse in settimana dalla Fed e dal presidente Powell, che ha manifestato una certa cautela sui futuri tagli dei tassi.

Pce core stabile al 2,8% a/a

A novembre l’indice Pce (personal consumer expenditures) ha registrato un aumento dello 0,1% rispetto a ottobre, inferiore allo 0,2% delle stime, e una crescita del 2,4% su base annua, in accelerazione rispetto al +2,3% del mese precedente ma meno di quanto previsto dal consensus (+2,5%).

L’indice Pce core, che esclude i prezzi alimentari ed energetici in quanto più volatili, mostra un incremento congiunturale dello 0,1% (consensus +0,2%, precedente +0,3%) e un +2,8% rispetto a novembre 2023, in linea con ottobre e al di sotto del 2,9% atteso dagli economisti.

Fra gli altri dati, la spesa reale (corretta per l’inflazione) è salita dello 0,3%, come previsto, rispetto al +0,1% del mese precedente.

Pausa inflazione, segnale positivo per la Fed

La misura dell’inflazione di fondo preferita dalla Federal Reserve si è dunque attenuata a novembre, registrando l’aumento mensile più lento da maggio e compiendo un passo nella direzione indicata dai responsabili di politica monetaria per giustificare nuovi tagli dei tassi.

In settimana, la Fed si è riunita per l’ultima volta nel 2024, abbassando il costo del denaro di 25 punti base al range 4,25-4,50%. Tuttavia, i funzionari hanno rivisto al ribasso le loro proiezioni sui tagli del 2025, da quattro a due sole riduzioni. Inoltre, il presidente Powell ha usato toni molto prudenti, innescando una reazione negativa per l’azionario, un rafforzamento del dollaro e una risalita dei rendimenti obbligazionari.

Parlando prima della pubblicazione dei dati odierni, la presidente della Fed di San Francisco Mary Daly ha affermato di essere “molto a suo agio” con la proiezione di due tagli nel 2025, sottolineando che la banca centrale può adottare un approccio più lento.

In seguito alla diffusione del rapporto, i mercati hanno incrementato le scommesse sulle riduzioni, stimando un allentamento monetario complessivo di 44 punti base da qui alla fine del prossimo anno, contro i 35 bp circa di ieri.