Notizie Notizie Italia Su Tesla analisti danno ormai i numeri: target price a $7000. Anzi, fino a $15.000

Su Tesla analisti danno ormai i numeri: target price a $7000. Anzi, fino a $15.000

6 Febbraio 2020 15:41

Su Tesla, ormai, si può dire che analisti e strategist danno i numeri: l’ultimo target price che sta facendo notizia nel mondo di Wall Street è quello della money manager Catherine Wood che, in un’intervista rilasciata alla Cnbc, ha confermato il target price a cinque anni di 7.000 dollari. Ma questa è solo la stima dello scenario di base. Perchè, nell best case scenario, ovvero nello scenario migliore, il target price per la fine del 2024 è di 15.000 dollari. Roba da far impallidire quel muro di 900 dollari che il titolo Tesla è riuscito a sfondare solo qualche giorno fa, prima di cadere preda di forti sell off nella seduta di ieri.

Ma Wood, fondatrice e AD di Ark Investment Managament – società che gestisce $11 miliardi – non batte ciglio. “La nostra fiducia nella capacità del titolo di salire fino a verso $7.000 nell’arco dei prossimi cinque anni è molto alta – ha detto, intervenendo alla trasmissione “Fast Money” della Cnbc. “A essere onesti, siamo arrivati a questo prezzo valutando le probabilità di dieci scenari diversi, bancarotta inclusa. Dunque, abbiamo cercato di essere il più possibile giusti ed equilibrati”. Il target precedentre a cinque anni di Wood era pari a 6.000 dollari. La sua prima previsione risale al febbraio del 2018, quando disse che, un giorno, Tesla sarebbe stata scambiata a 4.000 dollari per azione. Il worst-case scenario, ovvero lo scenario peggiore, indica un target price di $1.500, comunque ben al di sopra dei livelli attorno a cui il titolo Tesla oscilla oggi.

Di quello che è diventato ormai un vero e proprio caso Tesla se ne parla ormai da giorni.
Le quotazioni del produttore di auto elettriche fondato da Elon Musk sono più che raddoppiate dall’inizio dell’anno, facendo +75%. C’è chi, facendo riferimento alla sua performance stellare, l’ha paragonata al Bitcoin, facendo riferimento al boom di buy che ha preso d’assalto la criptovaluta numero al mondo nel 2017.

La febbre Tesla è stata fomentata senz’altro dalla nutrita comunità di analisti e strategist. Parlando dei giudizi più recenti, quello di Argus Research. Non sono mancati gli alert, come quello di Bespoke, che si è chiesto se per caso Tesla non sia la bolla più grande di sempre. Per capire la portata della febbre Tesla, basti pensare che la sua capitalizzazione vale sei volte circa quella di Fiat Chrysler. Non solo: pari a $158,2 miliardi, il valore di mercato di Tesla non è lontano dalla somma delle capitalizzazioni di mercato delle rivali General Motors ($49,2 miliardi) e di Ford ($36,2 miliardi).

La settimana che si avvia alla conclusione è stata all’insegna di forti buy e forti sell per l’azione. Il titolo è balzato del 59% in sei sessioni. Per la precisione, il rialzo è stato di quasi il 20% nella giornata di lunedì, e pari a +13,7% martedì, volando al record intraday di sempre, pari a 968 dollari. Ieri il titolo ha ceduto, chiudendo la sessione a $734,70. La flessione di ieri è stata di quasi -18%, la più forte in sei anni, ovvero dal crollo -14,5% del 6 novembre del 2013.