Notizie Notizie Mondo STOXX Europe 600 giù nel 2023. Outlook Ftse Mib

STOXX Europe 600 giù nel 2023. Outlook Ftse Mib

23 Maggio 2023 15:45

STOXX Europe 600 e Piazza Affari: le previsioni degli strategist e dei gestori

Niente sprint per l’indice STOXX Europe 600 nel corso del 2023. Il listino benchmark dell’azionario europeo terminerà l’anno a 435 punti, a un valore dunque inferiore del 7,2% circa, rispetto a quello della chiusura della sessione dell’altro ieri.

Guardando alle singole borse europee, il Ftse Mib di Piazza Affari segnerà un ribasso pari a -6,6%.

Peggio faranno l’Ibex della borsa di Madrid, che chiuderà il 2023 con una flessione del 7% e il Cac 40 della borsa di Parigi, che scenderà del 7,7%.

Il Dax della borsa di Francoforte soffrirà invece un calo del 2%, rispetto al valore di chiusura della sessione di lunedì, a quota 15.900.

Le previsioni sono state state emerse da un sondaggio lanciato da Reuters, a cui hanno partecipato strategist e gestori di fondi, interpellati nel periodo compreso tra il 10 e il 23 maggio.

View ribassista, in generale, sull’azionario made in Europe.

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La buona notizia è che le azioni europee, secondo le risposte date dagli strategist e dai gestori, potranno testare nuovi record l’anno prossimo, dopo il calo stimato per quest’anno, che sarà provocato sia dai timori costanti per l’avvento di una recessione che per un tasso di inflazione che si confermerà ostinato.

Entrambi i fattori sarebbero destinati a zavorrare l’azionario europeo nei prossimi mesi.

Tra gli intervistati Milla Savova, strategist di Bank of America Merrill Lynch, ha motivato la sua view ribassista con l’indebolimento delle condizioni macroeconomiche in Europa (ma anche nel mondo) che, a suo avviso, dovrebbe tradursi in un allargamento significativo del premio sul rischio e in una carrellata di downgrade su diversi eps (utili per azione, earnings per share) delle società made in Europe.

Stando a quanto riportato dall’articolo di Reuters, Savova prevede di conseguenza che l’indice STOXX 600 Europe scenderà fino a 365 punti all’inizio del quarto trimestre di quest’anno, per poi, entro la fine dell’anno, recuperare e salire attorno a quota 410 punti base.

Per lo stesso indice azionario, il consensus degli strategist intervistati da Reuters stima un range compreso tra i 380 e i 490 punti, a fronte di una media che, come detto sopra, sarà di 435 punti, stimata per la fine del 2023.

In  media, l’outlook è poi di un rialzo dell’indice STOXX 600 Europe a 480 punti entro la metà del 2024 e a 507 punti entro la fine del 2024.

“Una volta che il momentum della crescita tornerà a migliorare, in risposta all’affievolirsi degli effetti dei rialzi dei tassi (da parte della Bce di Christine Lagarde), riteniamo che ci sarà un nuovo rialzo dello STOXX 600″, ha precisato la strategist di Bank of America Merrill Lynch.

Savova si era mostrata pessimista nei confronti delle borse europee già alla fine di aprile quando, rispondendo a un sondaggio stilato da Bloomberg, aveva fatto notare, insieme anche agli esperti di JPMorgan, come fosse arrivato il momento di vendere l’Europa.

“La politica monetaria (della Bce) è stata soggetta alla restrizione più forte degli ultimi 40 anni, fattore che si sta traducendo in una forte deterioramento del credito e delle condizioni monetarie – aveva scritto la strategist -Noi crediamo che questa situazione provocherà condizioni di crescita recessive nel corso dei prossimi mesi; fattore che, a sua volta, sarà in linea con un allargamento significativo dei premi sul rischio”.

Savova a parte, in media i 15 strategist intervistati da Bloomberg avevano previsto, già alla fine di aprile, un ribasso dello STOXX Europe 600 a 450 punti, entro la fine di quest’anno.

Tassi + inflazione peseranno sulle azioni made in Europe

Oggi l’articolo di Reuters -che ha riportato i risultati del sondaggio ricorda che l’indice dell’azionario europeo è salito del 10% circa dall’inizio del 2023, riuscendo a recuperare terreno rispetto alle forti perdite accusate nel mese di marzo, quando la crisi delle banche esplosa dopo che il crac di SVB Silicon Valley Bank e il dramma di Credit Suisse (e i suoi bond) aveva scatenato un sell off sulle azioni di tutto il mondo.

La ripresa, hanno fatto notare i gestori, sta lasciando tuttavia il posto alla cautela.

Il motivo principale sarebbe rappresentato in primo luogo dall’intenzione della Bce di continuare ad alzare i tassi per combattere, ancora, la crescita dell’inflazione, come ha avvertito lo stesso Joachim Nagel, presidente della Bundesbank ed esponente del Consiglio direttivo della banca centrale europea.

In teoria la Fed di Jerome Powell sarebbe vicina a fare una pausa nel suo ciclo di rialzo dei tassi: ma anche su questo punto gli interrogativi sono diversi, soprattutto se si considerano le recenti dichiarazioni arrivate non solo dalla banca centrale Usa, ma anche dal numero uno di JPMorgan, Jamie Dimon.

“I mercati azionari sembrano aver già prezzato gran parte delle buone notizie, anticipando sia un soft landing per l’economia che una vittoria per le banche centrali”, ha commentato alla Reuters Eric Turjeman, co-responsabile investimenti di Mutual Funds di Ofi Invest Asset Management, confermando il proprio approccio tattico cauto.

L’esperto ha aggiunto che, “sebbene rimaniamo positivi sull’anno, crediamo che assisteremo probabilmente ad alcuni episodi di incertezza, che bisognerebbe sfruttare per aumentare la propria esposizione”.

In generale, dai dati di Refinitiv I/B/E/S, emerge che, secondo gli strategist, gli utili delle aziende europee relativi al primo trimestre dell’anno dovrebbero essere saliti del 7,3%, con una media, finora, di sei società su dieci che hanno battuto le attese.

L’outlook tuttavia è di un calo degli utili sia nel secondo che nel terzo trimestre, prima di un ritorno alla crescita nell’ultimo trimestre del 2023.