Alert default Usa, Casa Bianca: ‘S&P 500 rischia crash -45%’
Ansia default debito Usa, c’è chi paventa crollo S&P 500 -45%
Se gli Stati Uniti dovessero fare default nella data X del prossimo 1° giugno, Wall Street potrebbe crollare del 45%, scatenando una recessione simile a quella della crisi finanziaria globale del 2008, nota negli States come Great Financial Crisis.
L’alert sulle conseguenze di un mancato innalzalmento o di una mancata sospensione del tetto sul debito Usa è stato diffuso dal Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca (White House’s Council of Economic Advisers).
In assenza di un accordo per alzare il tetto sul debito, il Tesoro si troverebbe nell’incapacità di versare le prestazioni previdenziali di Social Security, versare dunque le pensioni, così come anche di pagare gli stipendi ai dipendenti federali, e di finanziare i programmi di Medicaid e di Medicare: rispettivamente, il programma che assicura la copertura sanitaria ai cittadini che appartengono alla fascia bassa di reddito e il programma di assicurazione sanitaria federale a cittadini con età minima di 65 anni o a cittadini di età inferiore ai 65 anni con disabilità.
Con un default sul debito, Washington sarebbe impossibilitata, anche, a pagare gli interessi ai detentori dei titoli di stato, americani e non. Un dramma per gli Usa e per il mondo intero, come avvertito da più parti, Janet Yellen, segretario al Tesoro degli Stati Uniti, in primis.
Boom tassi Treasuries 1 mese dal 3,31% al 5,56%
Mentre le trattative tra il presidente americano Joe Biden e lo speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy continuano, e a dispetto della fiducia nella capacità di arrivare a un accordo, la realtà è che finora gli incontri tra le controparti si sono tradotte finora in un nulla di fatto: l’intesa non c’è.
Lo sanno molto bene, sul mercato, i Treasuries Usa a 1 mese, che hanno visto volare i tassi al 5,56% dal 3,31% di aprile. E lo sanno bene anche i consulenti economici della Casa Bianca (CEA) che, già all’inizio di maggio, avevano lanciato un chiaro avvertimento, ripreso oggi da un articolo di Business Insider:
“Più il debito degli Stati Uniti si avvina al tetto, più prevediamo un peggioramento degli indicatori che misurano lo stress di mercato – hanno scritto i consulenti della Casa Bianca, aggiungendo che, con lo stress di mercato destinato ad acuirsi, “aumenterà ulteriormente la volatilità nei mercati azionari e dei corporate bond, fattore che eroderà la capacità delle aziende di finanziarsi e di puntare su investimenti produttivi necessari per far proseguire l’attuale espansione (economica) “.
Con default prolungato tonfo S&P 500 pari a -45%
La previsione monstre include un tonfo dell’indice azionario benchmark S&P 500 fino a -45%, nel worst scenario compilato dagli esperti della Casa Bianca:
il tonfo, viene spiegato, si verificherebbe nel caso in cui gli Stati Uniti si ritrovassero alle prese con un default sul debito prolungato nel tempo, ovvero nel caso in cui, una volta entrati in default, gli Usa non riuscirebbero a varare le misure necessarie per uscire dallo stato di crisi.
Lo S&P 500, attaccato da un tale sell off, precipiterebbe così fino ai 2.250 punti, sulla base dei calcoli che sono stati effettuati quando i consulenti economici hanno diramato l’alert, ovvero il 3 maggio scorso.
In realtà, l’articolo precisa che, al momento, alcuni parametri di mercato indicano che ci sono poche probabilità che gli Stati Uniti facciano default sul debito:
l’indice della paura VIX, per esempio, viaggia a livelli piuttosto contenuti, a fronte di una borsa Usa che mostra tutta la sua resilienza, tanto che ieri il Nasdaq ha chiuso anche a valori record dall’agosto dello scorso anno.
Da JPMorgan fanno notare inoltre che il trend dei credit default swap (cds, contratti che assicurano i detentori contro il rischio di default dei bond sottoscritti) implica una probabilità di un default di appena il 4%.
Fatto sta, hanno avvertito i consulenti economici della Casa Bianca che, se il peggior scenario si concretizzasse, milioni di persone perderebbero il loro posto di lavoro e la recessione dell’economia sarebbe inevitabile e massiccia.
Business Insider precisa che queste proiezioni sono state formulate partendo da una simulazione lanciata dalla Casa Bianca su quelle che potrebbero essere le conseguenze, nel caso in cui gli Stati Uniti facessero default per la prima volta nei loro 246 anni di storia.
Da queste simulazioni, oltre al tonfo del mercato pari a -45%, emerge un forte colpo alla fiducia di consumatori e imprese, che si tradurrebbe in un “calo dei consumi e degli investimenti” e in un aumento del tasso di disoccupazione di 5 punti percentuali.
A rendere il quadro più inquietante, ci sarebbe il fatto che, con le mani legate, l’amministrazione di Biden non riuscirebbe neanche a tamponare il danno con il lancio di eventuali misure a sostegno dell’economia, simili a quelle lanciate durante la pandemia Covid-19 e nel periodo successivo alla grande crisi finanziaria del 2008.
La CEA ha tra l’altro paragonato la propria simulazione a quella dell’agenzia di rating Moody’s, secondo la quale un default protratto degli Usa cancellerebbe quasi 8 milioni di posti di lavoro. (come ha avvertito lo stesso presidente Joe Biden).
Nuovo incontro Biden-McCarthy. Ma è ancora fumata nera
L’incontro di ieri tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e lo Speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy si è concluso di nuovo con una fumata nera.
Sebbene entrambi abbiano confermato progressi nei negoziati volti a innalzare o sospendere il tetto sul debito Usa, nessuna intesa è stata ancora raggiunta.
Sia McCarthy che Joe Biden si sono mostrati più fiduciosi nella capacità di trovare un punto in comune. Fatto sta che il countdown continua e che mancano appena 9 giorni alla data X del 1° giugno.