Notizie Notizie Italia Solo Italia e Grecia per chi ha fame di rendimenti, Btp diventano un potenziale affare

Solo Italia e Grecia per chi ha fame di rendimenti, Btp diventano un potenziale affare

14 Giugno 2019 10:39

La due giorni di aste, condita anche dal collocamento sindacato del nuovo Btp 2040, ha visto l’Italia uscirne bene nonostante le prime titubanze a metà settimana dovute all’arrivo a sorpresa del nuovo ventennale. Il tasso del Btp decennale questa mattina sta riavvicinando la soglia del 2,30%, sotto la quale era sceso nella prima parte dell’ottava e che rappresenta il livello più basso a quasi 13 mesi, mentre lo spread si è stretto molto meno in questi mesi (vedi qui il perchè).

Cosa hanno detto le ultime aste

L’asta BTP di ieri, con ben quattro titoli in collocamento per complessivi 6,5 miliardi di euro, ha visto una domanda molto robusta e tassi in calo rispetto ai mesi scorsi. Spicca soprattutto la discesa sotto il muro del 2% del rendimento del Btp a 7 anni, evento che non succedeva dal maggio 2018.

Il Btp a 15 anni invece ha mostrato un bid to cover ai massimi da un anno (1,57) e il titolo è uscito 10/15 cents sopra i livelli di secondario, e questo nonostante i 6 mld del nuovo Btp a 20 anni piazzati mercoledì con il 64% della domanda arrivata dall’estero. Forte appetito per i titoli a lunga scadenza che ha favorito la discesa dello spread in area 260 e anche oggi il differenziale di rendimento tra Btp e Bund oscilla a ridosso di tale livello.

 

Con l’asta di ieri, rimarca Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr, sono 12,5 i mld che il mercato ha digerito senza batter ciglio, o quasi. “Un bel segnale di forza vista la situazione con l’EU, gli ammonimenti di Fitch, etc. Un grosso fattore a supporto resta la fame di rendimenti”.

Btp rarità in un mondo a tassi negativi

La carta italiana infatti risulta l’unica nell’area Euro, insieme alla Grecia, a presentare rendimenti positivi entro i 5 anni di scadenza. Paesi core quali Germania e Olanda vedono i loro bond quinquennali presentare un rendimento di -0,6% circa, -0,44% per la Francia e anche ex PIIGS quali Spagna e Portogallo viaggiano in territorio negativo (-0,09%).

 

La forza della carta italiana si è riflessa ieri su Piazza Affari con le banche in contro tendenza rispetto a un settore bancario europeo, depresso dalla continua discesa delle attese di inflazione (il 5 anni forward ha toccato 1,18% minimo storico). “Alla luce dei livelli, e del trend, stupisce poco che il mercato dei tassi e dei cambi vada a prezzare ulteriori azioni da parte della Banca Centrale europea”, aggiunge Sersale.

 

Oggi lo spread trova sponda anche nel piano del ministro dell’Economia Giovanni Tria per ridurre il deficit strutturale di 8-10 miliardi, con l’obiettivo di stoppare una procedura d’infrazione che renderebbe impossibile la costruzione della manovra d’autunno.