Snap, titolo KO: fatturato giù, prima volta dall’Ipo
Snap: titolo affonda del 20% dopo trimestrale. Occhio al calo del fatturato
Snap scivola a Wall Street, con il titolo che affonda del 20% dopo la pubblicazione di una trimestrale che non ha convinto il mercato.
La società dell’App di messaggistica SnapChat ha concluso il primo trimestre dell’anno con un fatturato che è sceso per la prima volta da quando Snap ha fatto il suo debutto a Wall Street.
Nei primi tre mesi dell’anno, il giro d’affari si è attestato a $989 milioni, in calo del 7% su base annua, e al di sotto delle stime del consensus, pari a $1 miliardo.
Il gruppo ha motivato il trend del fatturato con il calo della domanda per i suoi spazi pubblicitari, dovuto sia al peggioramento del contesto economico che sta frenando gli investimenti delle aziende in pubblicità, sia ad alcuni aggiornamenti che hanno interessato la stessa piattaforma su cui gli spazi vengono venduti.
Snap ha continuato a pagare anche gli effetti della rivoluzione pro-privacy di Apple, lanciata ormai da qualche anno.
Una rivoluzione che sta penalizzando in generale la pubblicità online, in quanto rende più difficile per gli inserzionisti riuscire a misurare e a gestire le campagne pubblicatarie su iOS, sostanzialmente di riuscire a tracciare gli utenti.
Snap in perdita, ma il numero degli utenti cresce
Snap ha sofferto nel primo trimestre anche una perdita netta di $329 milioni, inferiore al passivo di $360 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso.
Inoltre, sebbene non abbia fornito una guidance ufficiale per il secondo trimestre dell’anno, la società ha scritto in una lettera agli azionisti che le stime interne sul fatturato sono di un valore di $1,04 miliardi, in calo del 6% su base annua.
Una nota positiva, tuttavia, c’è stata, e neanche di poco conto.
A dispetto delle difficoltà a cui ha fatto fronte, Snap ha assistito infatti in questi primi tre mesi dell’anno a una crescita del numero degli utenti pari al 15% su base annua, a quota 383 milioni.
Il rialzo è stato messo in evidenza da Evan Spiegel, ceo del gruppo, che ha reso noto che la società “sta lavorando per accelerare la crescita del fatturato”.
Altro tasto dolente è stato invece il flusso di cassa disponibile, sceso di quasi il 3% su base annua, a 103 milioni di dollari.
Ora la società vale in Borsa meno del periodo pre-Ipo
Il New York Times ha ripercorso la storia di Snap, caratterizzata negli ultimi trimestri da diverse sfide tra cui quella della debolezza della pubblicità online, che ha colpito anche le Big Tech Usa.
A causa della dimensione decisamente più contenuta rispetto a titani del calibro di Google e Facebook, Snap ha fatto fronte a maggiori difficoltà.
La società, fondata nel 2011, è approdata a Wall Street con una operazione di Ipo lanciata nel 2017.
Il New York Times ricorda che il titolo è una growth stock, ovvero un’azione growth, il che significa che gli investitori scommettono su una crescita rapida del gruppo.
E di fatto, se si torna indietro nel tempo, in particolare al 2021, si nota come Snap sia stata capace anche di raddoppiare il tasso di crescita del proprio fatturato, nel giro di un anno.
Il ritmo di espansione del giro d’affari si è tuttavia drammaticamente ridotto nel corso dell’ultimo anno, complice l’incertezza sull’economia alimentata dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali.
Il titolo Snap è sceso così del 65% y/y, portando la capitalizzazione di mercato a capitolare al di sotto della soglia di 16 miliardi di dollari, all’inizio della settimana: un valore, fa notare il New York Times, inferiore rispetto a quello che era stato attribuito al gruppo, dal mondo del venture capital, prima dell’Ipo del 2017.