Shock da virus a Wall Street: mai così male da crack Lehman. Fed dovrà intervenire subito
Wall Street e l’azionario globale in generale si leccano le ferite dopo una settimana da incubo. Tra gli investitori è notevolmente aumentata la preoccupazione che lo scoppio dell’epidemia COVID-19, la malattia infettiva che ha avuto origine a Wuhan, in Cina, alla fine dell’anno scorso, danneggerà le economie globali e le catene di approvvigionamento se la malattia non sarà contenuta. Negli Stati Uniti sono stati accertati 62 casi, incluso il primo possibile caso di trasmissione del virus nella comunità, di una donna nella California.
Un’emergenza globale che con ogni probabilità porterà le banche centrali a intervenire repentinamente per evitare che la situazione peggiori. Appare ormai certo un taglio dei tassi da parte della Fed a marzo ma non sono escluse azioni straordinarie prima se la situazione lo richiederà.
Oltre -12% per il Dow Jones in 5 sedute
Intanto ieri il Dow Jones ha chiuso a -1,39% con un totale di oltre -12% nelle 5 sedute della settimana che è stata la peggiore dai tempi del crack Lehman Brothers del 2008. Calo dell’11,4% per lo S&P 500. L’S&P 500 è in territorio di correzione essendo sceso del 13% da quando ha toccato un livello record solo 10 giorni fa.
Microsoft e Apple, le due società più grandi di Wall Street, hanno perso $ 300 miliardi.
Peggior settimana dal 2008 anche per il petrolio, con prezzi scesi di ben il 16%. Ieri si è arrestato il rally dell’oro – che si era mosso in controtendenza nel corso della settimana in scia alla corsa al metallo giallo come asset rifugio – sceso del 3,5% circa allontanandosi così dai massimi a 7 anni.
Attese per Fed smorzano la caduta degli indici
Le perdite del mercato sono diminuite ieri dopo che la Federal Reserve ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava di essere pronta ad aiutare l’economia se necessario. Gli investitori si aspettano sempre più che la Fed taglierà i tassi alla prossima riunione a metà marzo. Un taglio che potrebbe essere seguito da almeno altre due mosse simili entro fine anno. Focus anche sulla Bce che si riunirà il 12 marzo e sul mercato si è anche parlato dell’eventualità di riunioni straordinarie in anticipo da parte delle banche centrali, sulla falsariga di quanto successo nel 2008.