Notizie Notizie Mondo Niente panico, è il momento di investire con la testa e diversificare al meglio

Niente panico, è il momento di investire con la testa e diversificare al meglio

26 Febbraio 2020 09:16

Lo scoppio di focolai di coronavirus in Italia è stato accompagnato da grande preoccupazione sui mercati. Non potrebbe essere altrimenti, vista la portata delle misure preventive che sono state introdotte dalle autorità per proteggere la salute pubblica e provare a contenere i contagi. Ieri è scattato il più classico dei ‘panic selling’ sui mercati globali, con l’Italia nel’occhio del ciclone (-5,4% il Ftse Mib, peggior seduta dal 2016).

Il rischio è che gli ultimi sviluppi portino a una reazione spropositata da parte degli investitori. Come evitare allora che il panico abbia il sopravvento sulle scelte d’investimento?

Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm, rimarca come lunedì i mercati abbiamo reagito con forte volatilità benché non avessero mostrato alcuna reazione rilevante all’emergenza fino alla scorsa settimana: a spaventare è specialmente l’eventualità che il virus possa iniziare a diffondersi altrove. Anche il Fondo Monetario Internazionale ha riconosciuto che questo potrebbe ripercuotersi in negativo sull’economia globale.

Si tratta, se confermata, di una frenata non irrilevante. Secondo Richard Flax, in un contesto di valutazioni generalmente alte e con i fondamentali societari ed economici in fragile equilibrio dopo due anni volatili qualsiasi fattore di rischio per la crescita globale è ovviamente di grande importanza.

Cosa aspettarsi ora?

Se dal punto di vista della salute pubblica sono opportune misure cautelative, per quanto riguarda gli investimenti, il manager di Moneyfarm consiglia di valutare con razionalità gli scenari, evitando reazioni istintive. Bisogna tenere presente che la diffusione del contagio al di fuori della Cina era prevedibile ed è ragionevole aspettarsi nei prossimi giorni e nelle prossime settimane la diffusione di altri contagi in giro per il mondo.

D’altra parte, l’incidenza dei casi fuori dalla Cina (in particolare in Italia, in Corea, a Singapore e in Iran) è ancora piuttosto limitata per creare allarme, considerando che il virus è stato contenuto con successo in tutte le aree fuori dall’epicentro della regione di Wuhan: in nessuna regione o nazione si sono per il momento registrati più di 1.300 contagi.

Questo non vuol dire che non bisogna prepararsi a scenari peggiori, segnala Richard Flax, ma vuol dire che bisogna evitare assolutamente reazioni istintive e ragionare in ottica di controllo, gestione del rischio e di obiettivi di investimento (specialmente dal punto di vista dell’orizzonte temporale).

In Cina la diffusione dei casi sembra registrare un netto rallentamento, come dimostra il grafico qui sotto che indica il numero di casi registrati attualmente attivi. Da questa settimana sembra anche che l’attività economica si stia ricominciando a risvegliare.

Il grafico mostra l’andamento del traffico a Shanghai. Come si può notare negli ultimi due giorni la circolazione ha ripreso in modo deciso.

 

Secondo Moneyfarm, proprio la pubblicazione dei dati ufficiali sull’andamento economico di inizio anno potrebbe essere fonte di volatilità.

I mercati restano convinti che la politica monetaria resterà di supporto. I futures della Fed sul tasso primario in blu nella tabella sotto sono crollati negli scorsi due giorni, riflettendo una previsione di un taglio di 50 pb nei prossimi 12 mesi. Moneyfarm pensa che le aspettative siano ragionevoli e che la politica monetaria interverrà in modo massivo per evitare che l’economia vada in recessione. La storia ci insegna, tuttavia che ci sono dei limiti a quello che l’economia italiana può fare in caso di recessione.

Nelle prossime settimane i listini locali dei Paesi più interessati dal contagio potrebbero reagire con nervosismo, come del resto si è già visto ieri su Piazza Affari. Questo in seguito a un riprezzamento abbastanza improvviso delle probabilità di una conseguenza più diretta e immediata sull’economia globale.

Puntare su materie prime e bond emergenti

Il posizionamento dei portafogli Moneyfarm è relativamente conservativo per tutti i profili di rischio. I livelli di volatilità verificatisi finora sono dentro i livelli di rischio e non dovrebbero compromettere le proiezioni di rischio/rendimento di lungo periodo.

Tuttavia, i recenti sviluppi suggeriscono di considerare un insieme più diversificato di fattori di rischio, anche se Moneyfarm non ritiene che quello attuale sia uno degli scenari peggiori.

Si tratta di modifiche tattiche con focus sulle fonti di diversificazione (più che sulla riduzione dell’azionario) che porta Moneyfarm a propendere per una duration più lunga, materie prime selezionate, obbligazionario emergente. Questo, ribadisce, dentro il quadro di un posizionamento strategico che resta invariato.